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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Valtur finisce all'asta, ma i lavoratori sono ancora a rischio

L'asta pubblica per la cessione del marchio è stata aperta e ci sarebbero già le prime offerte, mentre scade il 14 giugno il termine della procedura per il licenziamento collettivo. I sindacati al Mise: “Salvate i dipendenti”

L'asta pubblica per comprare il marchio Valtur è ufficialmente aperta. Ci sarebbero già le prime offerte presentate al liquidatore nell’ambito della procedura concordataria avviata da qualche mese dopo la decisione del gruppo Investindustrial di abbandonare il business. Ma mentre si attendono novità sulla possibile acquisizione del gruppo alberghiero, il destino degli oltre mille dipendenti resta appeso ad un filo. Sono queste le novità emerse dopo l'incontro tenutosi al Ministero del Lavoro sulla procedura di licenziamento collettivo dei lavoratori. I sindacati Filcams Cgil, Fisascat e Uiltucs hanno chiesto, in una nota ufficiale, hanno chiesto al liquidatore di non procedere con i licenziamenti. Ma purtroppo il tempo è tiranno e oggi, giovedì 14 giugno scadono i termini della procedura di licenziamento collettivo. I rappresentanti sindacali hanno anche chiesto di riaprire il tavolo al Mise per intraprendere con gli offerenti interessati un percorso di recupero dell'azienda e dell'occupazione.

A sintetizzare l'esito del round di oggi una nota della Filcams che riporta anche come il Mise, presente all'incontro come uditore, abbia chiesto a sua volta "con forza" al liquidatore di favorire la riapertura di un tavolo per il recupero dello storico tour operator, rinviando l'esecutività dei licenziamenti, in presenza di offerte economicamente considerevoli sul marchio e tenuto conto anche della presenza di villaggi del perimetro non ancora gestiti da altri operatori.

Valtur chiude i villaggi e licenzia i dipendenti

Una richiesta che il liquidatore, prosegue la nota, non ha raccolto indicando nell'impatto economico e nel costo non previsto che conseguirebbe al rinvio dell'esecutività dei licenziamenti, l'ostacolo maggiore. Una obiezione questa comunque raccolta dai sindacati "come atto di responsabilità, per non dare alibi a nessuno", spiega Luca De Zolt della Filcams.

"Ci siamo anche detti disponibili, come soluzione alternativa, a individuare strumenti che non aumentino i costi della liquidazione, considerando che i lavoratori sono titolari di crediti nei confronti della stessa, mantenendo attivi i rapporti di lavoro".

Valtur, la crisi non va in vacanza

La palla adesso è al liquidatore, che nelle prossime ore dovrà dar seguito alle richieste del Mise e dei sindacati. "Senza una risposta affermativa del liquidatore domani i termini legali della procedura di licenziamento scadranno comunque", spiega De Zolt per il quale questo "renderebbe più difficile e complesso il lavoro di reindustrializzazione proposto dal Mise". Ma i sindacati non abbasseranno la guardia: "In ogni caso noi continueremo a premere per una soluzione che metta al riparo il marchio da operazioni speculative e apra una prospettiva di recupero di Valtur e dei dipendenti". Sui possibili acquirenti non si ha ancora nulla di certo, ma sembra che tra diverse disponibilità manifestate da altri gruppo, ci sia una proposta da 1,5 milioni di euro di Alpitour.

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