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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Galeazzi: "Non sono morto. Un errore presentarmi a Domenica In sulla sedia a rotelle"

Alla Gazzetta dello Sport il telecronista ha messo a tacere le voci su presunte gravi malattie, nate dopo la sua prima partecipazione a ‘Domenica In’ lo scorso 30 dicembre

Il pubblico non lo ha dimenticato: nonostante fosse assente dalle scene televisive da tempo, Giampiero Galeazzi è rimasto impresso nei ricordi dei telespettatori che ne ricordano professionalità, simpatia e una rassicurante dose di allegria che in coppia con Mara Venier, ha segnato una pagina di storia della ‘vecchia’ Domenica In.

La conferma dell’affetto degli italiani per il cronista è arrivato lo scorso 30 dicembre, quando il giornalista è stato ospite del programma di Rai Uno. Negli studi Rai Galeazzi si è presentato su una sedia a rotelle, dettaglio che ha suscitato la preoccupazione del pubblico allarmato per il suo stato di salute.

Da allora si sono inseguite diverse voci su presunte gravi malattie che avrebbero colpito il telecronista sportivo, il quale, una volta per tutte, ha voluto fare chiarezza con un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

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Galeazzi: “Su una sedia a rotelle per via di un’operazione al ginocchio”

“Sui social m’hanno già fatto il funerale. Ma io sono ancora vivo, eh. Ho sbagliato a presentarmi in quel modo” – ha precisato Galeazzi nel corso di un’intervista che ha preceduto il suo ritorno in tv (e la commozione fino alle lacrime di Mara Venier che ha lasciato lo studio di Domenica In) – “La verità è che sono reduce da un’operazione al ginocchio sinistro, mi muovo con le stampelle. Lo studio era pieno di cavi e, per non rischiare, un assistente ha pensato bene di mettermi su una carrozzina”. 

La gente, però, ha pensato che fosse malato seriamente, motivo per cui Galeazzi ha voluto sgomberare il campo da ogni sospetto su eventuali malattie: “Non ho il Parkinson, ho problemi di diabete. La salute va su e giù, come sulle montagne russe. Ho sbalzi di pressione, gonfiore alle gambe. Quando mi emoziono mi tremano le mani, ma non sono messo così male. A 72 anni ho anche perso un po’ di chili”. 

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Galeazzi: “Mi piacerebbe tornare a lavorare in tv”

Tante le manifestazioni d’affetto ricevute nei giorni subito successivi alla sua presenza in tv: “Inaspettate. Mi sono arrivate decine di messaggi, sono stato travolto dalle telefonate. C’è persino chi mi ha segnalato medici e specialisti. Incredibile”, ha affermato Galeazzi che vorrebbe tornare a lavorare in tv.

“Mi sono reso conto che la gente non mi ha dimenticato. Ho unito due tipologie diverse di pubblico: sono stato Pippo Baudo e Sandro Ciotti messi assieme, una bomba atomica”, ha raccontato ancora a Roberto Pelucchi de La Gazzetta dello Sport.

E su Mara Venier: “Mara mi ha cambiato la vita”, ha ammesso. “Eravamo a cena in un locale di New York assieme a Renzo Arbore, durante i Mondiali del 1994, quando mi chiese di partecipare a Domenica In. Io conducevo già 90° Minuto e lei fu brava a buttarmi nello spettacolo gradualmente. Subito si sono scatenate le critiche e le invidie dei colleghi”. 

Galeazzi: “Così nacque il nome di Bisteccone”

Galeazzi è anche noto ormai con il termine affettuoso di ‘Besteccone’. Sull’origine del soprannome, Galeazzi ha spiegato essere collegato ad un episodio lavorativo risalente al 1970.

“Era il 1970, un giorno dovevo andare a giocare un doppio di tennis con Renato Venturini, che lavorava alla radio. Andai a prenderlo nella sede di via del Babuino e mi presentò ai colleghi dello sport. Ero alto e massiccio, così Gilberto Evangelisti se ne uscì con la frase: Renà, ma chi è ‘sto Bisteccone?”

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