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Venerdì, 26 Aprile 2024
MEDIO ORIENTE

Gerusalemme, assalto con asce e armi alla sinagoga: sei morti

L'attentato durante la preghiera del mattino nella sinagoga di Har Nof, quartiere ultra ortodosso. Hamas rivendica l'azione. Israele dura: "Reagiremo"

ROMA - Torna il terrore. Torna la paura. Tornano gli attentati. Mattina di sangue a Gerusalemme, sconvolta da un attentato alla sinagoga del sobborgo ultra ortodosso di Har Nof, durante la preghiera del mattino. Pesantissimo il bilancio dell'attacco: sei morti, tra i quali i due assalitori, e nove feriti, tutti fedeli che si trovavano nella sinagoga. 

Secondo fonti militari di Israele, che parlano di un attacco molto violento, i due attentatori hanno fatto irruzione con asce, coltelli e armi, seminando il panico tra i presenti, che hanno descritto la scena come "terrificante". Alla fine i due terroristi sono stati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane e spogliati per controllare che non avessero esplosivo addosso. Accanto al corpo nudo dei due, una mannaia abbandonata. Secondo le forze israeliane si tratterebbe di Uday e Rassan Abu Jamal, entrambi del quartiere di Jabel Mukaber, a Gerusalemme est.  

A rivendicare l’attentato è stata Hamas - "una vendetta rapida ed eroica" -, che ha spiegato come l’attacco sia la risposta all’uccisione - un suicidio secondo la polizia israeliana - dell’autista di autobus palestinese di una ditta israeliana. L’uomo, il trentaduenne Yusuf Hasan al Ramuni, era stato trovato morto impiccato nella notte tra domenica e lunedì nella zona industriale di Har Hotzvim, a Gerusalemme Ovest.

Tanto è bastato per riaccendere la miccia e ora la situazione sembra sul punto di precipitare nuovamente. Il braccio armato di Hamas ha pubblicato in Rete un filmato in cui minaccia in arabo e in ebraico una serie di attentati nella città di Israele. L'organizzazione palestinese ha annunciati che i passanti saranno investiti da automobili guidate da palestinesi o anche pugnalati per strada. Il tutto mentre a Gaza sono iniziati veri e propri festeggiamenti con fuochi di artificio. 

Il presidente palestinese Abu Mazen ha provato a stemperare i toni e ha condannato "l'uccisione dei fedeli ebrei a Gerusalemme e di altri civili ovunque essi siano". Ma il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha accusato il presidente palestinese e Hamas di essere responsabili dell’attacco "che è stato una conseguenza diretta del loro incitamento. Un incitamento che la comunità internazionale ha irresponsabilmente ignorato". E ha poi annunciato una "dura risposta". In Israele l'aria è tornata pesantissima. 

Gerusalemme, attentato alla sinagoga: è strage

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