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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'accusa / Stati Uniti d'America

"I chip cerebrali di Elon Musk hanno ucciso 12 scimmie"

L'accusa di medici e animalisti a Neuralink, il nuovo progetto del patron di Tesla che dovrebbe connettere i cervelli umani via wireless

Circa una dozzina di scimmie sono state soppresse a causa della sperimentazione nei loro cervelli dei chip di Neuralink, la startup biotecnologica di Elon Musk, il patron di Tesla e X (ex Twitter). Lo ha denunciato un'associazione di medici statunitensi che si batte contro la sperimentazione sugli animali, e che ha chiesto a Washington di aprire un'inchiesta.

Cos'è Neuralink

Il progetto di Musk è di creare delle neuroprotesi che possano collegarsi via wireless a dei software e interfacciarsi con essi, e magari anche tra loro. Questo tipo di biotecnologia potrebbe essere usata per trattare disturbi e malattie come l’autismo, la depressione, l’obesità e la schizofrenia. Non è chiaro quante scimmie siano state usate da Neuralink per condurre i test sui chip. Musk ha finora negato che gli esperimenti abbiano provocato ferite mortali alle scimmie, e si è difeso dalle accuse di maltrattamenti sostenendo che gli animali acquistati sono malati terminali. In sostanza, le scimmie nei laboratori di Neuralink sarebbero morte per cause naturali e non per gli effetti dei chip impiantati nei loro cervelli.

La denuncia

Una serie di documenti scovati dalla Physicians committee for responsible medicine, un'organizzazione che riunisce 170mila medici, dimostrerebbero che almeno dodici macachi, il genere di primati utilizzato da Neuralink, sarebbero invece deceduti in seguito a complicazioni dovute agli impianti, e non per cause naturali. "Le complicazioni - scrive Wired, che per primo ha dato la notizia - includono diarrea sanguinolenta, paralisi parziale ed edema cerebrale, una condizione comunemente nota come 'gonfiore cerebrale'. Ad esempio, in un intervento chirurgico sperimentale avvenuto nel dicembre 2019, eseguito per determinare la 'sopravvivenza' di un impianto , una parte interna del dispositivo 'si è rotta'". L'incidente avrebbe comportato una serie di infezioni non curabili e la "scimmia è stata soppressa il 6 gennaio 2020", in base a quanto riportano i registri veterinari del California national primate research center (Cnprc), la struttura finanziata con fondi pubblici che coadiuva Neuralink negli esperimenti.

Mercati manipolati?

I documenti della Physicians committee for responsible medicine descrivono altri casi di scimmie morte dopo aver patito forti sofferenze. E un ex dipendente di Neuralink e un dottorando del Cnprc hanno dichiarato a Wired che "è difficile immaginare che queste scimmie, che non erano adulte, fossero terminali per qualche motivo". Secondo l'ex dipendente, le dichiarazioni di Musk sulla bontà degli esperimenti e sulla sicurezza dei suoi chip sono "ridicole", se non una "chiara invenzione". Il sospetto è che il patron di Tesla voglia nascondere i problemi nei test di Neuralink per continuare ad attrarre investitori e arrivare il prima possibile a sperimentare i chip sugli esseri umani. Proprio in questi giorni, l'azienda ha comunicato di cercare volontari per testare gli impianti.

La Physicians committee for responsible medicine si è rivolta alla Sec, l'autorità Usa di vigilanza sui mercati finanziari, proprio per verificare la veridicità delle affermazioni di Musk e aprire eventualmente un'inchiesta. Il reato contestato dall'organizzazione è la diffusione di informazioni false per manipolare i mercati.

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