L'Ebola non si cura con l'etica: "Ok anche alle cure non testate"
Il comitato di etica medica riunito dall'Organizzazione mondiale della sanità fa uno "strappo alla regola": "E' etico offrire interventi non ancora testati". E l'Ebola ha fatto già mille morti
ROMA - La lista dei morti che ha tragicamente superato quota mille. La paura che il "siero miracoloso" degli Stati Uniti non funzioni. E la convinzione che lo stesso siero - seppure dovesse avere qualche effetto positivo - è già finito. E' sempre più emergenza Ebola nel Mondo, con l'epidemia che non sembra voler allentare la propria morsa distruttrice. Tanto che il comitato di esperti di etica medica riunito dall'Organizzazione mondiale della sanità ha dato il proprio parere positivo al ricorso a trattamenti non ancora omologati contro l'Ebola.
Insomma, "a mali estremi, estremi rimedi". Con altri termini, ma il messaggio che filtra dall'Oms è proprio questo. "Nelle particolari circostanze di questa epidemia - si legge in una nota dell'Organizzazione mondiale della sanità - e purché siano soddisfatte determinate condizioni, il panel è giunto al consenso che è etico offrire interventi non ancora testati, come potenziale trattamento o a titolo di prevenzione".
Il tutto mentre la stessa Oms ha fatto sapere che l'epidemia di Ebola ha già fatto più di mille morti. Nell'ultimo bollettino diffuso sul virus, l'agenzia delle Nazioni Unite ha aggiornato a 1013 il numero delle vittime e 1.848 casi segnalati. Tra il 7 e il 9 agosto sono stati accertati 52 nuovi decessi e 69 casi. L'ultimo nome scritto sul tragico bollettino di morte è quello di Miguel Pajares, il missionario spagnolo impegnato in Liberia fino al sette agosto scorso.
Quel giorno l'uomo, settantacinque anni, era stato rimpatriato e ricoverato a Madrid, dove era stato trattato con il siero Zmapp, il medicinale americano che sta avendo successo nella cura ai due sanitari Usa affetti da Ebola. Lo stesso medicinale che già scarseggia.
La società farmaceutica americana produttrice del farmaco ha infatti fatto sapere di avere spedito tutte le dosi disponibili in Africa occidentale, dove è in atto la peggiore epidemia mai propagata del virus. "Dopo avere soddisfatto le richieste ricevute durante il fine settimana dall'Africa Occidentale - ha indicato la società Mapp Bio in una nota in Internet - le scorte di ZMapp sono ormai esaurite". E l'epidemia continua.
