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Lunedì, 29 Aprile 2024
EGITTO

Egitto senza tregua, ancora scontri e morti

Scontri fra soldati delle forze di Sicurezza e sostenitori del presidente deposto. Assaltata la sede della Guarda della Repubblica, dove dovrebbe essere trattenuto Morsi. Intanto, Mansour scioglie il Parlamento

IL CAIRO - Prima il Golpe, ora la risposta dei fedelissimi di Mohamed Morsi. Le piazze egiziane continuano a ribollire e non mancano i gesti preoccupanti. Durante un corteo nei pressi della sede della Guarda Repubblica a Il Cairo, dove si stanno radunando i supporter del presidente egiziano deposto, sono stati sparati colpi di arma da fuoco. La sparatoria è nata fra i due gruppi opposti, pro e anti Morsi. A perdere la vita sono stati tre manifestanti a favore dell'ex leader islamico, uccisi dai militari delle forze di Sicurezza.

QUARTA VITTIMA - Una persona è stata uccisa negli scontri fra pro e anti Morsi nei pressi dell'università del Cairo. Lo riferiscono fonti della sicurezza spiegando che nella sparatoria fra le due fazioni sono rimaste ferite anche una ventina di persone. Sale così a quattro il bilancio dei morti negli scontri.

ADLY MANSOUR E' IL NUOVO PRESIDENTE EGIZIANO

Intanto, arriva la prima mossa di Adly Mansour che ha sciolto la camera alta del Parlamento. Lo riporta la tv di stato egiziana. Il Presidente ad interim ha anche nominato il nuovo capo dell'intelligence

Nelle strade, comunque, la situazione resta critica, con i Fratelli Musulmani che hanno tentato l'assalto al commissariato di polizia di El Talbeya, nel quartiere di Giza, ma sono stati respinti dalle forze di sicurezza che hanno sparato gas lacrimogeni per disperdere la folla. Altissima la tensione sotto la sede della Guarda Repubblica a Il Cairo, letteralmente assediata dalla Fratellanza, convinta che quella sia la "prigione" di Morsi. 

SCONTRI NELLA NOTTE: ALMENO DIECI MORTI

SCONTRI A LUXOR - Un uomo è morto in scontri tra musulmani e cristiani a Luxor, in Egitto. E' quanto si legge sul giornale Ahram Online, secondo cui le tensioni sono scoppiate in relazione alla destituzione di Mohamed Morsi da parte dell'Esercito. Secondo il giornale, dopo la morte di Hassan Sayed Sedki, musulmano, sono state date alle fiamme diverse abitazioni di famiglie cristiane di Luxor.

L'APPELLO ALLA "RICONCILIAZIONE" - Proprio in mattinata, l'esercito aveva lanciato un appello all'unità e alla "riconciliazione" dopo il colpo di stato militare. Con un comunicato diffuso nella notte sulla pagina Facebook del portavoce, le forze armate invitavano la popolazione a non dare corso a "vendette" per "realizzare la riconciliazione nazionale". Veniva indicato inoltre che dovranno essere evitate "tutte le misure eccezionali e arbitrarie contro qualsiasi movimento politico".

In piazza i sostenitori di Morsi

FRATELLI IN PIAZZA - I Fratelli Musulmani, invece, avevano annunciato che sarebbero scesi in piazza al Cairo e in altre città, al termine delle preghiere del venerdì, contro il golpe. La concentrazione principale era attesa nella piazza di Rabea al Adauiya, nel quartiere di Nasr City, dove gli islamisti si sono radunati anche nei giorni scorsi per difendere la legittimità di Morsi, scelto dalle urne un anno fa.

LE "TAPPE" DEL COLPO DI STATO

Il portavoce della Fratellanza, Ahmed Aref, aveva espressamente chiesto che non ci siano violenze e ha chiesto anche che le istituzioni garantiscano la sicurezza. La cosiddetta Alleanza Nazionale in Difesa della Legittimità Elettorale, composta dai Fratelli e da altri gruppi, ha chiesto il reinserimento al potere di Morsi, che prima di essere eletto presidente un anno fa aveva militato nella confraternita. Morsi continua a rimanere in una località sconosciuta, ma i fratelli musulmani sostengono che sia nelle mani dei militari, impossibilitato a comunicare. Anche Tamarrud, il movimento di opposizione che ha scatenato le massicce proteste di domenica scorsa per chiedere le dimissioni di Morsi, aveva organizzato una manifestazione a piazza Tahrir e davanti al palazzo presidenziale di Ittihadiya, sempre nella capitale.

Golpe in Egitto

NUOVO PRESIDENTE - Giovedì mattina il presidente dell'Alta corte costituzionale, Adly Mansur, ha prestato giuramento come nuovo presidente ad interim al posto di Morsi. Gli Stati Uniti hanno chiesto espressamente alle autorità egiziane di non procedere ad "arresti arbitrari" nei confronti del presidente deposto Mohammed Morsi e dei suoi collaboratori. L'amministrazione americana ha chiesto inoltre un "ritorno rapido e responsabile" verso un governo civile democraticamente eletto.

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