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Sabato, 27 Aprile 2024
Crisi demografica / Giappone

Troppe poche nascite: il gigante dei pannolini ferma la produzione per i bebè (e punta sugli anziani)

La decisione della giapponese Oji Holdings. Nel Paese il tasso di natalità ha raggiunto il punto più basso negli ultimi due secoli. Un giapponese su dieci ha più di 80 anni

Troppe poche nascite e una popolazione sempre più anziana. Sono queste le ragioni che hanno spinto il gigante giapponese Oji Holdings a dire addio alla produzione di pannolini per bambini e di concentrarsi solo su quelli per adulti e anziani. 

"Il Giappone si trova sull'orlo di una decisione cruciale: capire se possiamo continuare a funzionare come società", ha dichiarato lo scorso anno il primo ministro Fumio Kishida, aggiungendo che si tratta di una decisione che deve essere presa "ora o mai più". Il trend delle nascite in Giappone è sempre più allarmante: nel 2023, il numero di neonati è sceso del 5,1% rispetto all'anno precedente, toccando il minimo storico negli ultimi due secoli, secondo quanto riportato dalla Bbc. La situazione si è ulteriormente complicata con il crescente numero di anziani, che costituiscono quasi il 30% della popolazione, con oltre il 10% che ha superato gli 80 anni.

Oji Holdings ha comunicato che la sua filiale Oji Nepia attualmente produce 400 milioni di pannolini per bambini all'anno, ma la produzione è in calo dal 2001, quando l'azienda aveva raggiunto il picco di 700 milioni. I cambiamenti demografici hanno avuto un impatto significativo sull'industria dei pannolini, con le vendite di pannolini per adulti che superano quelle per bambini da oltre dieci anni e che ora valgono più di 2 miliardi di dollari.

Ma il problema demografico del Giappone va ben oltre l'industria dei pannolini. La diminuzione dei tassi di natalità e l'invecchiamento della popolazione hanno sollevato preoccupazioni su come il Paese affronterà le sfide sociali ed economiche correlate. Gli sforzi del governo per incentivare le nascite, come l'aumento della spesa per i programmi legati ai bambini e i sussidi per le giovani coppie, non hanno finora prodotto risultati significativi.

Il Giappone non è il solo ad affrontare una crisi demografica: Hong Kong, Singapore, Taiwan e Corea del Sud sono in coda e la Cina, che ha registrato un secondo anno consecutivo di declino demografico nel 2023, sta affrontando le conseguenze della sua politica della one child policy (un bambino per coppia). Anche l’Italia si trova in una situazione analoga. Le proiezioni demografiche dell'Istat rivelano un declino costante della popolazione italiana negli ultimi sette anni. Dai 59 milioni di abitanti all'inizio del 2022, ci si aspetta che il numero scenda a 58,1 milioni nel 2030, a 54,4 milioni nel 2050 e a 45,8 milioni nel 2080. Si prevede che entro il 2050, gli italiani di età pari o superiore ai 65 anni possano rappresentare il 34,5% della popolazione. 

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