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Sabato, 27 Aprile 2024
Amici in affitto

I giovani che si fanno pagare 15 euro all'ora per fare compagnia ai loro coetanei

"Cerco una compagna per giocare, un'ora di gioco cinque volte alla settimana, dopo il lavoro". Esplode il fascino del modello 'dazi': una interazione temporanea, semplice e senza legami, quasi superficiale e senza intimità

Andare al cinema, fare sport o un viaggio e consumare un pasto durante la pausa lavoro. Sono alcune delle attività che ciascuno di noi molto spesso fa in compagnia di un amico o familiare. Ma diventa più complicato se ci troviamo in una frenetica megalopoli, mentre combattiamo contro lo stress e la pressione del lavoro. In un paese da 1,4 miliardi di abitanti come la Cina, il tempo libero a disposizione diventa ancora più esiguo. E c'è chi però ne trae dei vantaggi. Nella Repubblica popolare sempre più giovani pubblicano annunci sui social media, come Douyin (il TikTok cinese) e Xiaohongshu, per offrire il loro tempo libero e la loro compagnia in cambio di una somma di denaro: quelli della generazione Z (cioè coloro che sono nati a cavallo tra gli anni '90 e il 2000) arrivano a guadagnare persino 15 euro all'ora per condividere un pomeriggio di chiacchiere o fare un giro per i negozi con coetanei sconosciuti. Today.it ha fatto un giro sui social media cinesi per comprendere meglio questo fenomeno. 

Il fenomeno che è uscito dai confini dei social network

È un fenomeno che ha preso piede da qualche anno in Cina ed è comunemente definito 'dazi' (搭子), termine che deriva dal dialetto dell'area di Jiangnan. Ma la parola 'dazi' è uscita dai confini dialettali ed è ora sulla bocca di tutti i giovani cinesi che desiderano esprimere nuovi bisogni emotivi ed economici. E così, in breve tempo, è diventata uno dei termini più ricercati del web cinese, con oltre 200 milioni di visualizzazioni. Al fianco di 'dazi' (da tradurre come compagno), compaiono i caratteri di parole come cibo, attività sportiva, videogames, shopping e studio. In questo modo si categorizza quale tipo di compagnia si cerca e offre. 

L'offerta diventa vastissima e redditizia. Sui social media, i blogger pubblicano annunci di "amici in affitto" con lo scopo di creare una nuova e persino seconda opportunità lavorativa e trovare quindi un modo per contrastare la precarietà. Come molti coetanei di altri Paesi, anche i cinesi sono alle prese con una preoccupante disoccupazione giovanile, che tra i 16 e i 24 anni è al 14,9 per cento. Demoralizzati da un'economia debole, da posti di lavoro insoddisfacenti e da uno Stato paternalistico, i giovani cinesi sono alla ricerca di un'alternativa che riflette le mutevoli dinamiche di interazione sociale e guadagno economico: insomma, desiderano uno spazio dove sfogarsi e decomprimere lo stress. Sui social media cinesi proliferano consigli su come trasformare il fenomeno sociale in un'attività economica vincente. Persino suggerendo delle applicazioni per smartphone dedicate o dei gruppi sui social network dove far emergere la propria strategia di marketing. 

Il pagamento a ore e i diversi servizi

Il fascino del modello 'dazi' sta proprio nella sua semplicità e praticità. A differenza delle forme di socializzazione tradizionali, che spesso portano a relazioni interpersonali complesse e a giudizi difficili da digerire, 'dazi' offre un tipo di interazione senza legami, incentrato su una compagnia temporanea, quasi superficiale e priva di intimità. E quindi senza alcun tipo di investimento di tempo ed emotivo, perché 'dazi' è un rapporto che si pone tra l'amicizia e la conoscenza. 

L'obiettivo non è conoscersi meglio, ma colmare quel vuoto emotivo, che è espressione di una società individualista, condividendo gli stessi hobby. Come racconta una ragazza su Xiaohongshu, dove cerca una compagna per giocare a badminton: 15 yuan (quasi 2 euro) per un'ora di gioco per almeno cinque incontri alla settimana, dopo il lavoro (come si legge nel post qui sotto). Lo scopo, precisa la ragazza di Guangzhou, è mantenersi in forma facendo attività fisica. 

Annuncio su Xiaohongshu

Secondo i sociologi, il fenomeno 'dazi' è il risultato dei cambiamenti sociali e della massiccia presenza dei social media, che hanno modificato e alterato le relazioni e dinamiche nella vita quotidiana. Un recente sondaggio del quotidiano China Youth Daily presenta un quadro sociale preoccupante: su 2mila giovani cinesi (tra i 18 e 35 anni) intervistati, oltre il 60 per cento ha dichiarato di avere difficoltà a socializzare con gli altri, nutrendo una perplessità e diffidenza verso le nuove conoscenze. Nello specifico, il 27 per cento degli intervistati ha affermato di avere problemi con le attività sociali, il 17 per cento sostiene invece che la socializzazione sul web sia difficile per loro, mentre il 20 per cento ha affermato che sia le interazioni virtuali che quelle personali risultano complesse. 

'Dazi' è il declassamento delle relazioni intime

Hu Penghui, docente del dipartimento di Sociologia dell'Università di Scienza e Tecnologia di Huazhong, ha spiegato in un suo articolo che 'dazi' è il declassamento delle relazioni intime, ma che è necessario per alcune persone desiderose di soddisfare determinati bisogni". Il sociologo, infatti, descrive come i partner sportivi si facciano compagnia in palestra o durante l'attività fisica per evitare di allenarsi da soli, così come coloro che si danno appuntamento in biblioteca per confrontarsi sulle materie di studio e rendere meno noiose le ore passate sui libri. In questo modo, spiega il docente, questo nuova tipologia di relazione consente ai giovani cinesi di sentirsi parte integrante di una società e realtà urbana, soprattutto se lontani dalla famiglia o amici di infanzia. La proliferazione dei servizi di amicizia e compagnia a pagamento riflette la preoccupazione di numerosi giovani per la loro salute mentale e la difficoltà economica e culturale di rivolgersi a professionisti.

Occhio alle truffe

Vulnerabilità e debolezza emotiva espongono però molti giovani ai rischi di truffatori. Sui social network cinesi sono comparsi dei veri e propri avvisi per mettere in guardia i meno attenti dai pericoli di chi vuole fingersi un 'dazi' per ottenere gratuitamente una cena o, persino, un prestito.

Un avvisi alla sicurezza sui 'dazi' comparso su Xiaohongshu

Come il post qui sopra, vengono lanciati appelli alla prudenza e tra i commenti fioccano racconti di esperienze negative e persino demoralizzanti. La sicurezza diventa quindi una priorità quando si decide di viaggiare o passare del tempo libero con degli sconosciuti. 

Un modello che non è solo cinese

Sebbene 'dazi' sia un fenomeno con caratteristiche cinesi, ha tuttavia fatto la sua comparsa in altri Paesi asiatici. In Giappone, da diverso tempo esistono servizi di socializzazione a pagamento. E c'è chi incassa somme da record. Come Shoji Morimoto, un 38enne giapponese, che viene pagato per mangiare e bere in compagnia del suo cliente, tenere il posto in fila al cinema o scambiare quattro chiacchiere. Un'esperienza iniziata nel 2018 e offerta gratuitamente, che in pochi anni si è trasformata in una fonte di reddito senza uguali: ora la sua tariffa è di 96 dollari o 10mila yen a impiego. Dal 2018 ha avuto oltre 3mila richieste di lavoro con un giro di quasi 270mila follower su Twitter, dove è molto apprezzato e racconta gli strani incontri e le storie che gli capitano con i suoi clienti. L'idea di farsi pagare per non far nulla è un tabù molto forte nella cultura cinese e giapponese. Ma i 'dazi' e persone come Morimoto hanno trovato un modo per farlo fruttare. 

L'uomo pagato per non fare nulla: "Ho guadagnato 280mila dollari in quattro anni"

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