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Venerdì, 26 Aprile 2024
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La nuova fase del terrorismo: i gruppi jihadisti si stanno alleando

Dopo l'asse, in Libia, tra l'Isis e al Qaeda nasce un'altra alleanza nera: in Mali il leader dei jihadisti, il tuareg Iyag Ag Ghaly, ha annunciato la fusione del suo gruppo con al-Murabioun. Dietro l'operazione c'è sempre Mokhtar Belmokhtar

MALI - Il leader jihadista del Mali, il tuareg Iyag Ag Ghaly, ha annunciato in un video la fusione della propria organizzazione, Ansar Dine, con quella guidata dall'algerino Mokhtar Belmokhtar, al Al-Murabitoun, e con "l'Emirato del Sahara", gruppo affiliato ad al Qaeda nel Maghreb islamico attivo nel Nord del Mali. La nuova organizzazione, attiva nella regione del Sahel, è stata ribattezzata "Gruppo di sostegno all'islam e ai musulmani" e sarà guidata da Iyag Ag Ghaly.

IL NUOVO ASSE DEL TERRORE - L'agenzia di stampa mauritana ANI ha diffuso solo un fermo immagine del filmato, che mostra cinque jihadisti seduti uno accanto all'altro, con Iyad Ag Ghaly al centro. I quattro jihadisti sono stati identificati come "emiri" del nuovo movimento: si tratta di Amadou Koufa, leader Fulani del gruppo Fronte di liberazione di Macina, attivo nel centro di Mali, e di tre leader di al-Murabitoun, ossia Elhacen Al-Ansari, Abu Yahya Abou e Abderrahmane El Assanhaj.

Iyag Ag Ghaly-2

L'ISIS E AL QAEDA - Nella sua dichiarazione Iyad Ag Ghaly ha giurato fedeltà al leader di al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ma anche al jihadista giordano Abu Musab al-Zarqawi, deceduto in Iraq e il cui gruppo ha poi dato vita all'attuale Stato islamico (Isis). Non è chiaro quando sarebbe stato girato il video, ma l'agenzia mauritana ha detto che sarebbe "recente". I gruppi che si sono uniti erano già tutti affiliati ad al Qaida ed erano stati coinvolti nella conquista del Nord del Mali, avvenuta all'inizio del 2012 e respinta dall'intervento militare internazionale ancora in atto.

I TERRORISTI SI UNISCONO - Lo stesso gruppo di Al-Murabitoun è nato dalla fusione, nell'agosto del 2013, del gruppo "I firmatari con il sangue", creato neanche un anno prima da Belmokhtar, e il Movimento per l'unicità e la jihad in Africa Occidentale (Mujao), allora con sede a Gao, nel Nord del Mali. Solo ieri il ministro della Difesa del governo libico insediato a Tripoli, Mahdi Barghathi, ha dichiarato al Telegraph che Belmokhtar starebbe responsabile delle iniziative in corso nel Sud della Libia da parte di al Qaida per favorire la riorganizzazione dei combattenti dell'Isis fuggiti da Sirte, in vista di nuovi attentati. Belmokhtar è uno degli uomini più ricercati al mondo, dopo l'attentato a un impianto di gas in Algeria nel 2013, ed è stato dato più volte per morto, l'ultima lo scorso anno in un'operazione condotta dalle forze francesi nell'Est della Libia. Secondo Barghathi, "è vivo e sia guidando la forza responsabile della ricostituzione dell'Isis e delle operazioni terroristiche di al Qaida".

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