rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
L'avvertimento / Israele

"Chiamo da Israele, stiamo per bombardare casa tua": le telefonate dell'esercito a chi resta a Gaza

 Mahmoud Shaheen, un dentista 40enne che viveva in un quartiere nella zona nord della Striscia di Gaza, ha raccontato di aver ricevuto una chiamata prima dell'attacco: "Chiamo per conto dell'intelligence israeliana, avete due ore per evacuare"

Il telefono che squilla all'alba, dall'altra parte una voce calma, pacata, che in perfetto arabo scandisce un ultimatum: "Chiamo per conto dell'intelligence israeliana. Tra due ore bombarderemo le torri, dovete andarvene da lì". Sono le 6,30 di 19 ottobre, il momento in cui Mahmoud Shaheen ha capito di avere pochissimo tempo per lasciare il suo appartamento situato al terzo piano di una palazzina di al-Zahra, una zona borghese nel nord della Striscia di Gaza.

Una telefonata terrificante che ha svegliato Mahmoud, mentre fuori da casa sua il panico cresceva. La voce dall'altra parte della cornetta era stata chiara: "La torre in cui si trovava il suo appartamento non era direttamente minacciata, ma doveva considerarsi responsabile dell'evacuazione di centinaia di persone". Mahmoud, dentista di 40 anni, non ha idea del motivo per cui quella telefonata sia stata fatta proprio a lui. Come raccontato alla Bbc, l'uomo ha implorato i militari israeliani di bloccare l'attacco, guidando l'evacuazione dei suoi vicini per poi osservare, da lontano, la distruzione del suo quartiere.

Non è la prima volta che l'esercito italiano telefona agli abitanti di Gaza per avvisarli degli attacchi aerei. Quel giorno i bombardamenti dell'esercito hanno colpito circa 25 edifici residenziali, ma in un primo momento Mahmoud aveva pensato che fosse uno scherzo, chiedendo alla voce al telefono di sparare un colpo di avvertimento per dimostrare che la minaccia era reale. Una richiesta subito soddisfatta, probabilmente da un drone, che ha aperto il fuoco contro un edificio. In quel momento l'uomo ha capito che era tutto drammaticamente vero e che non c'era più tempo da perdere.

A Gaza dopo un mese di conflitto Hamas chiede uno "stato di guerra permanente" contro Israele - La diretta

Quella mattina centinaia di persone si riversarono nelle strade solitamente pacifiche del quartiere, alcuni ancora in pigiama. L'area - appena a nord del fiume Wadi - era costituita da moderni condomini, negozi, caffè, università, scuole, e parchi. Fu in questi parchi che la gente cominciò a riunirsi. Mahmoud non riusciva a capire perché il suo quartiere fosse diventato un bersaglio. Quando le zone attorno agli edifici furono sgombrate l'uomo informo' Mahmoud che sarebbero iniziati i bombardamenti. Il dentista fu preso dal panico: e se avessero bombardato l'edificio sbagliato? "Aspetta un attimo" ebbe appena il tempo di dire alla voce all'altro capo, mente un aereo israeliano volteggiava sopra di lui.

Una frazione di secondo, poi l'inizio dell'inferno. Mahmoud ha raccontato di essere stato contattato per diversi giorni, da voci sempre diverse, che lo avvertivano di bombardamenti in arrivo, indicando quali condomini dovevano essere evacuati. Decine di isolati rasi al suolo, palazzi distrutti e famiglie rimaste senza casa. Un incubo, come raccontato da un altro residente: "Non sapevamo dove andare, siamo corsi via nel buio della notte, è stato orrore puro. Pensiamo solo a sopravvivere". Grazie all'impegno di Mahmoud non ci sono stati morti o feriti nel suo quartiere, ma purtroppo non sempre è andata così. Secondo i dati del ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, sono oltre 10mila le persone uccise dai missili israeliani dall'inizio del conflitto. Intanto lo scontro sulla Striscia di Gaza prosegue, con i telefoni dei residenti che potrebbero tornare a squillare.

Segui Today anche sul nuovo canale WhatsApp

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Chiamo da Israele, stiamo per bombardare casa tua": le telefonate dell'esercito a chi resta a Gaza

Today è in caricamento