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Lunedì, 29 Aprile 2024
WIKILEAKS / Stati Uniti d'America

Wikileaks: chiesti 60 anni di carcere per Bradley Manning

Manning, 25 anni, è stato ritenuto colpevole di 20 capi d'imputazione, di cui sette rientranti nell'Espionage Act. E' stato però prosciolto dall'accusa più grave, quella di aver aiutato il nemico e per la quale rischiava l'ergastolo

Il governo americano ha chiesto al giudice del tribunale militare di Fort Meade, in Maryland, di condannare il soldato Bradley Manning a 60 anni di reclusione.
Per il legale dell'accusa, il capitano Joe Morrow, la talpa responsabile di aver trasmesso dati sulle azioni militari in Iraq e in Afghanistan a WikiLeaks "merita di passare gran parte della vita che gli rimane" in prigione. Lo riporta il quotidiano britannico Guardian, precisando che il giudice, il colonnello Denise Lind, ha annunciato che giovedì prossimo inizierà le riflessioni finali.

Manning, 25 anni, è stato ritenuto colpevole di 20 capi d'imputazione, di cui sette rientranti nell'Espionage Act. E' stato però prosciolto dall'accusa più grave, quella di aver aiutato il nemico e per la quale rischiava l'ergastolo.

Nelle ultime settimane si sono succedute le varie richieste dell'accusa e della difesa, che ha puntato sui "problemi psicologici" di Manning legati soprattutto alla sua omosessualità.

VIDEO: MANIFESTAZIONI NEGLI USA A FAVORE DI MANNING

Il capitano Morrow ha dichiarato che i crimini commessi dal giovane soldato sono "sufficientemente oltraggiosi da meritare 60 anni", aggiungendo che "gli Stati Uniti non formulano questa richiesta con leggerezza" e chiedendo che Manning sia congedato con disonore e condannato a pagare 100.000 dollari di multa. Il soldato rischia fino a 90 anni di reclusione, il massimo previsto dalla pena.

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