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Lunedì, 29 Aprile 2024
Auto e moto

Toyota sospende le vendite di un modello dopo le ammissioni di Daihatsu

Toyota stoppa le vendite della Yaris Ativ dopo che Daihatsu, marchio affiliato, ha ammesso di aver truccato i test di sicurezza per gli urti laterali

Il 28 aprile scorso il marchio automobilistico giapponese Daihatsu, dal 2016 interamente di proprietà del Gruppo Toyota, ha confermato di aver truccato i risultati di alcuni test di sicurezza condotti su veicoli destinati alla vendita su mercati esteri (Thailandia, Messico e Golfo Persico) prodotti proprio per conto di Toyota. I test alterati sono quelli relativi alle portiere e a come esse reagiscono in caso di collisioni laterali.

Dahiatsu, le scuse dopo aver ammesso irregolarità nei test di sicurezza

Dopo la diffusione della notizia Akio Toyoda, presidente del consiglio di amministrazione di Toyota aveva fortemente stigmatizzato il comportamento di Daihatsu in una nota, scrivendo che "l'illecito di Daihatsu è una questione che riguarda la sicurezza, che è l'aspetto più importante dei veicoli. Consideriamo questo un atto assolutamente inaccettabile che tradisce la fiducia dei nostri clienti. Vorremmo scusarci sinceramente con i nostri clienti in tutto il mondo e tutte le parti correlate per l'inconveniente e la preoccupazione che ciò ha causato".

Tra le quattro tipologie di vetture coibnvolte c'è la Yaris Ativ destinata al mercato thailandese: dopo questo scandalo, Toyota ha interrotto le vendite del modello come rivelato a Reuters da un alto funzionario. In una conferenza stampa tenuta a Bangkok, Masahiko Maeda, amministratore delegato di Toyota Asia, ha affermato che il problema potrebbe essersi verificato a causa di pressioni durante la fase di sviluppo del modello Ativ, rassicurando i clienti sul fatto che i veicoli che stanno utilizzando sono sicuri.

Non è la prima volta che Toyota finisce nei guai per questioni legate alla sicurezza. Tra il 2009 e il 2011 il marchio giapponese è finito nell'occhio del ciclone per vari problemi delle sue vetture (pedale acceleratore bloccato e malfunzionamento ABS), che portarono a recall da parte dell'azienda e a class action da parte dei clienti. 

"Ho personalmente promesso ai nostri clienti che Toyota non sarebbe scappata, non avrebbe mentito o distorto la verità durante la crisi dei richiami nel 2009 - ha aggiunto Akyo Toyoda nel messaggio diffuso sul sito ufficiale del gruppo -. Riteniamo che sia una questione seria che un tale problema si sia verificato in una delle società del nostro gruppo".

"In qualità di alto dirigente - conclude la nota - il presidente Sato si assumerà la responsabilità di migliorare le operazioni di produzione automobilistica di Toyota e delle società del gruppo, mentre io, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione e con la mia esperienza in materia di richiamo, guiderò iniziative per la governance e la conformità. Il Gruppo Toyota nel suo insieme farà del suo meglio per riconquistare la fiducia dei nostri clienti il prima possibile". 
 

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