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Domenica, 28 Aprile 2024

Sommersi di plastica, ecco come vivere senza in 5 mosse

Mi interrogo da anni su come sfuggire all'enorme mole di imballaggi che ci circonda, soprattutto quelli in plastica, una delle materie più difficili da riciclare. Nel mio test pubblicato ieri vi ho mostrato quanta plastica finisce inutilmente tra i nostri rifiuti domestici. Per eliminare alla radice il problema, bisogna produrne meno ed è quello che sta chiedendo l'Unione europea con uno specifico regolamento, particolarmente avversato dal governo italiano. In attesa di capire se e come cambieranno le regole in base alle indicazioni di Bruxelles e degli Stati membri, vediamo insieme cinque buone pratiche da adottare o da imitare per ridurre l'utilizzo di plastica, se ancora non lo avete fatto. Queste sono quelle che ho individuato nelle mie oscillazioni tra Italia e Belgio.

5. Igiene solido

Se siete stanche dei tanti contenitori in plastica per la vostra igiene personale, un primo passo può essere quello di acquistare sapone e shampoo solidi. Secondo la mia parrucchiera di Maddaloni impiantata a Bruxelles, sono ottimi per la cute, durano a lungo e sono privi di tante sostanze chimiche che rovinano pelle e capelli. Se acquistate direttamente in appositi negozi, riuscite ad eliminare del tutto gli imballaggi. Anche alcuni grandi marchi hanno iniziato la conversione e in quel caso i prodotti sono avvolti nella carta, spesso riciclata. Se proprio non riuscite a rinunciare a sapone e shampoo in versione liquida, potete sempre recarvi in negozi specializzati, dove poter ricaricare il vostro contenitore da riutilizzare più e più volte con le essenze che preferite.

saponi-shampoo-solido

4. Ricaricare il pulito

I detersivi sono un altro punto dolente nelle case in termini di plastica. Di solito i contenitori da smaltire sono di meno, ma più ingombranti. Alcuni marchi hanno già optato delle ricariche leggere, rispetto alle confezioni originali. Le trovate nei grandi supermercati, un po' nascosti e nelle parti in basso degli scaffali. Anche in questo caso la soluzione della ricarica è quella più pratica e radicale. La potete effettuare in negozi specializzati che in Belgio spesso coincidono con quelli che vendono shampoo e saponi solidi. Se siete dei "novelli", alcuni negozi vi offrono la possibilità di acquistare il contenitore direttamente in loco. La prossima volta non dimenticate però di portarlo con voi!

3. Bicchieri come diamanti

Feste e grandi eventi sono i più problematici in termini di produzione di rifiuti, soprattutto in plastica e in carta. Si assiste ad un moltiplicarsi di bicchieri, stoviglie e contenitori vari, che seppur riciclabili rappresentano un problema da smaltire. "I bicchieri abbandonati sanno come ci si sente, ad essere come diamanti invisibili alla gente", cantavano i primi Coma Cose pre-Sanremo. Per evitare che abbandoniate  i vostri bicchieri da Festival o conferenza e affinché li trattiate come veri diamanti, in molti Paesi come in Belgio, Olanda o Francia si utilizzano prevalentemente bicchieri in plastica dura, spesso personalizzati col logo del festival o dell'evento. Li si riceve al costo di uno o due euro, li si restituisce a fine giornata ricevendo indietro la cauzione. Altrimenti potete collezionarli, riportarli a casa e riutilizzarli quando avete un po' troppi ospiti da gestire. Da tre edizioni anche il Lucca Comics ha adottato con successo questa modalità. Vi sentite pigri dopo otto concerti e cinque birre? Di solito troverete sempre qualcuno disposto a recuperare il denaro al posto vostro, impilando decine di bicchieri e trasportandoli fino alla cassa. Questa la conseguenza di dare ai contenitori un "valore specifico" anche in termini monetari. Una volta recuperati, lavati e disinfettati possono essere utilizzati per le edizioni successive. Altri eventi, come il Couleur Cafè di Bruxelles, non vi fanno pagare la cauzione, ma riempiono tutta la location di giganteschi contenitori per "cestinare" il vostro bicchiere in plastica dura prima di andare via. Potete uscire solo una volta che avrete fatto canestro.

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2. Gli Ufo per la pizza

Il cartone della pizza è uno dei misteri epocali nell'ambito degli imballaggi: lo pulisco? lo disinfetto ? Indifferenziato o carta ? Se siete a casa è già problematico di per sé, immaginate quando siete in viaggio e prendete una pizza da asporto da mangiare in strada, accucciati sulle scale di una chiesa o su di una panchina. La questione si fa ancora più difficile, visto che in tante città la raccolta si fa porta e porta e i bidoncini dei Comuni non sono predisposti ad accogliere questi contenitori. Per risolvere questo ed altri problemi analoghi, in provincia di Varese è nata Spesa Sballata, che punta al riutilizzo anticipando le regole che l'Ue vorrebbe introdurre. Al posto del classico box per la pizza, sono stati adottati gli UFO: imballi di plastica resistente, riutilizzabili, che possono essere puliti in lavastoviglie. Grazie a una collaborazione con la start-up Aroundrs, il progetto accompagna una rete di pizzerie selezionate nella sperimentazione di questa innovativa soluzione con i clienti sensibili ai temi della sostenibilità ambientale. Per invogliare il cliente a riportarlo, il contenitore può essere restituito alla stessa pizzeria dove si è presa la margherita o presso gli altri esercenti che hanno aderito all'iniziativa nei comuni coinvolti. Pizzaioli di Napoli e provincia non siete pronti a fare lo stesso?

1. Amica borraccia

La borraccia è l'oggetto che più mi ha cambiato la vita in questi anni. Mentre io insistevo a ricaricare bottigline di plastica, le mie compagne di università a Bruxelles erano tutte dotate della loro "petite gourde" (piccola borraccia), sfoggiando forme e colori diversi a seconda dei gusti. Non ho potuto esimermi dall'imitarle e acquistarne una in alluminio. La riempio la mattina da casa, la ricarico nel pomeriggio al lavoro o in strada quando sono in viaggio e tiene l'acqua in fresco. Sembra una banalità, ma mi ha permesso in questi anni di evitare centinaia di bottigline in plastica e la utilizzo ormai da cinque anni. Per garantire la ricarica vari luoghi di grande affluenza si stanno attrezzando con appositi rubinetti dell'acqua potabile. Di recente li ho trovati installati sia all'aeroporto di Bruxelles che di Napoli, il che mi ha resa felice di questa conquista di civiltà, al pari del bicchiere d'acqua servito col caffè. Acquistate una borraccia e diventerà la vostra migliore amica.

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