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Martedì, 30 Aprile 2024

Chiara Tadini

Responsabile redazione

Perchè giudichiamo chi decide di non avere figli?

Si può decidere di non avere figli (o meglio, di non partorire) per il resto della propria vita a soli 23 anni? Sta facendo molto discutere in questi giorni la storia di Francesca Guacci, modella e "fitness influencer" oggi 28enne che cinque anni fa, quando di anni ne aveva 23, ha preso la decisione di sottoporsi a un intervento per l'asportazione delle tube di Falloppio per non avere figli. "L'operazione per non avere figli era un mio diritto. Nella mia vita non c'è posto per un bimbo" ha detto in un'intervista ai giornali locali veneti.

La ragazza ha spiegato di aver scoperto dell'esistenza dell'operazione quando era appena adolescente, ma di aver incontrato negli anni molta resistenza da parte di medici e ginecologi, anche una volta compiuti i 18 anni. "Non volevano fornirmi le informazioni necessarie, pareva sempre che fossi troppo piccola e troppo immatura. Solo per quello però. Per tutto il resto ero una donna fatta e finita, che doveva prendersi le proprie responsabilità", ha riferito l'intervistata. Alla fine la giovane è riuscita a trovare un ospedale che le desse l'approvazione per l'intervento.

Lo ritenevo un mio preciso diritto e dovere. Gli anticoncezionali non erano abbastanza per me. Prima dell’operazione vivevo ogni rapporto con il terrore di rimanere incinta, non mi sentivo mai serena e libera. Per me i figli non sono semplicemente un accessorio: meritano amore, tempo, attenzioni. Per la vita che voglio io, non c’è posto per loro. Sono consapevole dei miei gusti e del mio egoismo, ma al tempo stesso credo che ogni donna debba essere libera di prendere la scelta che ritiene più opportuna. Non credo che mi pentirò mai. E, se anche dovesse accadere, penserò alla fecondazione in vitro.

Ovviamente, in seguito all'intervista, sui social si sono scatenati i commenti. "Sto ricevendo tanto supporto, ma anche altrettante cattiverie", ha spiegato la ragazza in una storia sul suo profilo Instagram. Una 23enne che si sottopone a un intervento così irreversibile è una cosa che, volente o nolente, fa notizia, perchè è una cosa che succede di rado. Ed è normale e sacrosanto farsi una propria opinione, che sia favorevole, contraria o neutra. Ma abbiamo davvero il diritto di giudicare, magari commentando una scelta - che come ha spiegato Francesca non è stata facile nè da prendere, nè da attuare - tramite insulti e offese sui social? Nel giorno in cui la popolazione mondiale ha raggiunto gli 8 miliardi di persone, vale la pena fare una riflessione. Francesca dice di aver meditato sulla sua scelta per anni, e di anni dal suo intervento ne sono passati cinque; nonostante questo, la sua opinione non è cambiata. In ogni caso lascia una porta aperta (probabilmente più perchè sente di doverlo fare, di doversi in qualche modo giustificare) dicendo che se dovesse mai cambiare idea potrebbe ricorrere alla fecondazione in vitro (o, aggiungo io, all'adozione).

Francesca mi ha fatto pensare a me stessa: da quando ho iniziato a capire cosa volevo fare della mia vita, quindi indicativamente dall'inizio dell'Università a 19 anni, ho sempre guardato al futuro senza intravedere bebè all'orizzonte. "Ma sì, sei giovane, vedrai che cambierai idea". Quante volte mi sono sentita ripetere questa frase - soprattutto da altre donne - così come tante altre frasi: "Non vuoi figli? Ma perchè?". "Ma guarda che il dolore del parto lo dimentichi!". Frasi e domande che, spesso inconsapevolmente, instillano un senso di colpa nella donna, che quindi si sente in dovere di trovare una motivazione per il semplice fatto di non sentire il desiderio di non avere figli e che quindi, spesso, arriva a sentirsi sbagliata, "meno donna", come se le mancasse un pezzo.

Inconsciamente si pratica quindi una forma di maschilismo subdolo, che spesso viene messo in pratica proprio dalle stesse donne. Rivendichiamo i nostri diritti a squarciagola, spesso lavoriamo più degli uomini venendo pagate meno, chiediamo la sacrosanta parità dei sessi: eppure nel 2022 è ancora impensabile credere che una donna possa decidere di non diventare madre. Ben diverso il discorso per gli uomini: è socialmente accettato che un uomo possa non sentire il desiderio di diventare padre. Voglio quindi dare un consiglio, in primis proprio alle donne: prima di urlare contro gli uomini e contro il loro maschilismo, proviamo un attimo a guardarci allo specchio. Perchè il maschilismo, a volte, lo pratichiamo anche noi.

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