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Domenica, 28 Aprile 2024
L'intervista

Il calendario dell'esercito che celebra (anche) il periodo fascista, Grimaldi: "Il governo lo ritiri"

"Per l'Italia sempre. Prima e dopo l'8 settembre”. Fa discutere il titolo promosso dalla sottosegretaria alla Difesa, Isabella Rauti. Il deputato di Alleanza Verdi Sinistra: "Sono neri come il loro odio verso i diversi"

"Chi è attento al significato delle parole e ai fatti della storia non può non notare quel 'prima e dopo l’8 settembre 1943', ovvero contro il fascismo, ma anche durante il fascismo". È quanto si legge del dispositivo dell'interrogazione parlamentare presentata dal deputato dell'Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, che chiede al ministro della Difesa, Guido Crosetto, di ritirare il calendario 2024 dell'Esercito Italiano, che sotto il titolo "Per l'Italia sempre" riporta la frase incriminata.

Una titolazione fortemente voluta dalla sottosegretaria Isabella Rauti, figlia dello storico dirigente neofascista Pino e riservista dell'esercito. "Tale impostazione – si legge ancora nell'interrogazione – viene rimarcata anche nella descrizione del contenuto, pubblicata anche sul sito del Ministero della Difesa: il calendario ricorda uno dei periodi storici più drammatici del nostro Paese e rende omaggio agli uomini che vi parteciparono con 'l'assoluta consapevolezza di servire la Patria, sia prima sia dopo l’8 settembre 1943', 'gli stessi uomini, gli stessi Eroi. Per l’Italia sempre!".

Onorevole Grimaldi, siamo di fronte a un tentativo un po' subdolo di riabilitare quel periodo storico?

"Ci sono già state edizioni dedicate a rievocazioni di fatti storici, chiaramente in concomitanza di anniversari (nel 2023 l'armistizio del 1943, nel 2017 lo scoppio della Grande Guerra nel 1917). Questa volta però, l'anniversario non c'è e l'intento di normalizzare il periodo storico della dittatura fascista appare evidente e arbitrario. E non si può non dire che venti di revisionismo soffiano attorno alle più alte cariche dello Stato e si riverberano a ogni livello. È un fatto che il calendario sia sponsorizzato in tutta Italia dalla Sottosegretaria Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti. Scorrendo i nomi degli Ufficiali, Sottufficiali e Soldati insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare riportati nel calendario, si tratta nella maggior parte dei casi di figure che si sono distinte nella lotta di Liberazione e in gran parte aderenti alla Resistenza, ma compare anche il nome di Giuseppe Izzo, che nel settembre 1938 partì volontario per la guerra di Spagna a fianco dei franchisti".

La Lega di Matteo Salvini punta a candidare il generale Roberto Vannacci alle prossime elezioni europee, sposando le discutibili posizioni espresse sul suo libro, che, oltretutto, è stato diffuso in modo capillare nelle chat dei militari. Questa palese politicizzazione dell'esercito sta diventando un problema?

"Patriarcato, omofobia, razzismo, xenofobia. Invece di licenziarlo con richiesta pubblica di scuse è arrivata la promozione sul campo a capo di stato maggiore del comando delle forze operative terrestri. Galloni di latta con disonore per la Repubblica. Uno schifo firmato Giorgia Meloni e Guido Crosetto. In fondo, forse è meglio ritrovarselo candidato con Matteo Salvini che a guida dell’esercito, un'istituzione che non dovrebbe dare cittadinanza a posizioni basate su falsificazione di fatti storici".

è la cosiddetta "egemonia culturale" della destra?

"Direi anche che c'è un clima decisamente persecutorio nei confronti di ogni contestazione. Studenti, attivisti per il clima, lavoratori in sciopero. Con loro le Questure sfoderano il pugno di ferro. Nel frattempo evasori, elusori, sfruttatori di esseri umani e ambiente, trafficanti di migranti, sono riveriti e coccolati. Un centinaio di denunce, fogli di via e avvisi orali notificati nelle ultime settimane a persone che hanno partecipato ad azioni di extinction rebellion negli ultimi mesi dalle questure di Roma, Torino, Venezia. Si arriva a misure di prevenzione del codice antimafia per individui totalmente incensurati. Nessuna delle azioni contestate ha recato danni a persone o danneggiamenti effettivi e durevoli a cose. In varie occasioni i manifestanti sono stati invece portati via di peso e con violenza dalle forze dell'ordine. Si attribuiscono reati di violenza privata e diffusione di sostanze pericolose a chi ha sparso nel Canal Grande un sale organico usato proprio nei fiumi e nei mari. Tutto questo è un totale rovesciamento della realtà e di ciò di cui dovremmo Il Governo italiano non ha alcun interesse a contrastare la crisi climatica, ma tratta come terroristi coloro che ci parlano dell'urgenza di agire. Insieme al clima del pianeta sta diventando intollerabile anche il clima politico".

Fa discutere l'epurazione di Marino Sinibaldi dal Centro per il libro e la cultura, anche su questo vi siete scontrati col governo Meloni: pensa ci sia una voglia di "rivalsa" da parte di chi, per quasi 80 anni è stato ai margini delle istituzioni democratiche?

"È evidente. Basta vedere le nomine negli enti di diffusione della cultura, le proposte che vanno nella direzione di una conciliazione con il fascismo storico e con lo stragismo di matrice fascista, le circolari del ministro Valditara sui danni del comunismo, le dichiarazioni di La Russa sulla liceità del saluto fascista. Difendono i colletti bianchi e criminalizzano le vittime. Non sono fascisti, sono neri come il loro odio verso i diversi. La 'lotta dei penultimi contro gli ultimi' è il capolavoro delle classi dominanti. E loro lo rappresentano, come facevano i loro antenati".

Stanno favorendo i ricchi con i voti dei poveri?

"L'aspetto più grave di questo governo è la sua visione sociale. Stanno non solo accettando, ma inasprendo le diseguaglianze rifiutando di intervenire sui salari da fame e sulla precarietà. Hanno liquidato il reddito di cittadinanza e fatto cassa con le pensioni. Continuano a sottrarre risorse ai servizi perché rifiutano anche solo di pensare a prelevare le risorse da chi ne ha e fa di tutto per non contribuire al benessere collettivo. Condoni e restituzioni di extraprofitti, incentivi promessi a chi crea deserti produttivi. Invece di rispondere a una lunga e diversificata crisi la si vuole trasformare in catastrofe".

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