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Domenica, 28 Aprile 2024
L'analisi

Così il governo spenderà un miliardo di euro per il "made in Italy"

Dal nuovo liceo all’esposizione permanente. Ecco le misure previste dal Ddl approvato alla Camera e che ora attende il voto del Senato

La camera approva il Ddl "Made in Italy", il provvedimento fortemente voluto dal governo e dai ministri Adolfo Urso e Gennaro Sangiuliano è passato con 133 voti a favore, 103 contrari e 3 astenuti e ora passa al Senato. La legge punta a "valorizzare e promuovere, in Italia e all’estero, le produzioni d’eccellenza, il patrimonio culturale e le radici culturali nazionali, quali fattori da preservare e tramandare non solo a fini identitari, ma anche per la crescita dell’economia nazionale nell’ambito e in coerenza con le regole del mercato interno".

Il Fondo nazionale

Un’iniziativa in linea con la filosofia "sovranista" del governo di centrodestra, che comunque deve muoversi nell’ambito dei confini imposti dalle regole comunitarie e del libero mercato. Un’iniziativa su cui il governo guidato da Giorgia Meloni investe circa un miliardo di euro in due anni, prevedendo un "Fondo nazionale del made in Italy" che sarà finanziato con 300 milioni nell’anno corrente e ulteriori 700 nel 2024.

Soldi che saranno destinati al sostegno dell’imprenditorialità femminile, alle misure di incentivazione della proprietà industriale, al sostegno alla filiera legno-arredo 100 per cento nazionale, alla valorizzazione della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo, alle misure di semplificazione per la filiera della nautica, all’approvvigionamento di materie prime critiche e forniture di qualità, alla valorizzazione e tutela del patrimonio culturale immateriale, al rafforzamento della tutela dei domini internet riferiti al patrimonio culturale, a iniziative di sostegno al turismo e al settore fieristico, al sostegno alle "imprese creative", alla promozione della cucina italiana e dei prodotti alimentari all’estero. Si prevedono delle misure per la corretta informazione del consumatore sul made in Italy per eccellenza: la pasta. Va detto che una buona parte dei fondi destinati alle singole iniziative sono in molti casi la conferma di finanziamenti esistenti, che ora sono però inseriti sotto un’unica dicitura: una sorta di "promozione politica" delle eccellenze.

Il nuovo liceo

Il Ddl istituisce anche il controverso liceo del Made in Italy, un nuovo indirizzo molto simile al già esistente Liceo delle Scienze Umane, ma che rispetto all’attuale prevederà un'ora in più di storia dell'arte, tre ore aggiuntive di Diritto e un’ora in meno di lingua straniera. Insomma, la cosa più rivoluzionaria è il nome, ma di nuovo c’è ben poco.

La fondazione e l’esposizione nazionale permanente

È prevista inoltre la creazione di due nuove strutture che prevederanno ovviamente nuove nomine da parte dell’esecutivo. La prima è una fondazione denominata "Imprese e competenze per il made in Italy" e avrà il compito di "promuovere il raccordo tra le imprese che rappresentano l’eccellenza del made in Italy e i licei del made in Italy al fine di diffondere la cultura d’impresa del made in Italy tra gli studenti e favorire iniziative mirate ad un rapido inserimento degli stessi nel mondo del lavoro". Per costituirla, è previsto un finanziamento iniziale di un milione di euro e successivi 500mila euro l’anno per il suo mantenimento.

La fondazione assegnerà il premio di "Maestro del made in Italy» a imprenditori "che si sono particolarmente distinti per la loro capacità di trasmettere il sapere e le competenze alle nuove generazioni nei settori di eccellenza del made in Italy". Compito della nuova struttura sarà anche quello di curare l’Esposizione Nazionale del Made in Italy, che avrà lo scopo di "promuovere e rappresentare l’eccellenza produttiva e culturale italiana attraverso l’esposizione dei prodotti della storia del made in Italy e dell’ingegno italiano".

Euforico il ministro delle Imprese e dello stesso Made in Italy, Adolfo Urso: "È una vera e propria svolta per il tessuto industriale nazionale – ha spiegato – grazie a un complesso di norme organiche che intervengono su diversi settori produttivi per stimolare la crescita delle filiere strategiche nazionali, contrastare la contraffazione e formare le competenze in vista delle sfide globali che attendono il nostro Paese".

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