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Martedì, 30 Aprile 2024
Nuovo governo

Berlusconi vuole il voto subito: ma vincerebbe il Pd di Renzi

Il governo dei saggi non piace a nessuno, Pdl in testa, che vorrebbe un governo di larga coalizione. Che non si sarà. E così la strada invocata è quella del voto subito. Ma i sondaggi premiano il rottamatore

Governissimo o voto subito. Sono queste le due strade che il Pdl chiede vengano intraprese per superare lo stallo politico. Niente "governo dei saggi". Berlusconi ha fame di urne. Ma le urne, secondo gli ultimi sondaggi, potrebbero essere molto indigeste per il Pdl.

C'è un sondaggio Euromedia della fidata Alessandra Ghisleri che sta scuotendo le caselle di posta elettronica dei berluscones: in caso di elezioni estive o autunnali e qualora il Pd decidesse di affidare la candidatura di premier a Matteo Renzi, il rottamatore prenderebbe tra il 6 e il 10 percento in più di Berlusconi. E, sempre secondo lo stesso sondaggio, il Movimento 5 Stelle scenderebbe addirittura al 15%.

Questo significa che un eventuale voto immediato potrebbe risolversi in un clamoroso autogol. Ecco perchè più che le urne l'obiettivo per il Pdl resta il Quirinale. Berlusconi vuole rassicurazioni sul ''nome di garanzia'' del nuovo presidente e non si fida delle mosse del Pd. Le commissioni dei 'saggi' che Giorgio Napolitano ha creato (anche) per fornire una base di dialogo tra lo stesso Pdl ed i Democratici, non convincono Silvio Berlusconi nonostante il Cavaliere avesse dato il via libera alla partecipazione di un uomo fidato, come Gaetano Quagliariello, al gruppo che studia la legge elettorale.

Il timore, sollevato fin dai primi momenti dai "falchi" del Pdl, è che i gruppi servano soltanto a far recuperare tempo al Pd (alle prese con una lotta intestina violentissima) e a spuntare l'arma di ricatto del 'voto a giugno'.

RENZI. In tutto questo il rottamatore se ne sta in silenzio, tranquillo, a fare il sindaco di Firenze. E lì resterà. "Resto a fare il sindaco. Me ne andrei solo per fare il premier" ha detto il sindaco in un'intervista alla cronaca fiorentina del quotidiano La Nazione pubblicata nel giorno di Pasqua. "Ho sempre detto che avrei mantenuto la parola data ai fiorentini, che non avrei lasciato per andare a fare il parlamentare o il ministro. L'ho dimostrato, rinunciando a tutte le offerte che mi sono arrivate dopo le primarie", ha affermato Renzi rispondendo ad una domanda se si ricandiderà da sindaco o la sua ambizione è fare il premier.

"La sala Clemente VII in Palazzo Vecchio - ha aggiunto Renzi - è l'ufficio più bello del mondo. Ci si può rinunciare solo in due casi: o perchè i fiorentini si stufano di te o se gli italiani ti chiamano a governare il Paese. Vedremo se in futuro si verificherà una delle due ipotesi".

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