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Domenica, 28 Aprile 2024
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Sarà una Buona Scuola nonostante le proteste

Il Senato alla fine ha votato la fiducia sulla riforma che ha mandato su tutte le furie le opposizioni in aula. Fuori da palazzo Madama, a Roma e in molte piazze d'Italia la protesta non si ferma: "Nessuna fiducia sui nostri diritti"

Il ministro dei rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi l'ha posta e l'aula l'ha votata: con 159 sì e 112 no il disegno di legge che riformerà la scuola passa in Senato attraverso il voto di fiducia. 

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Tutto è cominciato da quell'annuncio fatto dalla Boschi, poi il presidente del Senato Pietro Grasso ha convocato la conferenza dei capigruppo. Così si sono scatenate le proteste in aula delle opposizioni. Tutto è partito dal Movimento 5 stelle che ha celebrato il "funerale della scuola", poi li ha seguiti Sel i cui deputati erano muniti di fischietti. Nell'aula i senatori hanno acceso lumini elettrici ed esposto cartelli inequivocabili con la scritta: "R.i.p (riposa in pace, ndr) scuola pubblica". I senatori si sono poi tolti le giacche per mostrare le camicie listate a lutto. "In questo modo - spiegano i senatori cinquestelle - viene ulteriormente umiliato il Parlamento". 

Buona scuola, fiducia in Senato: le proteste

Fuori dal palazzo invece si è scatenata la protesta della "scuola vera", quella degli insegnanti e degli studenti: a Roma sin dalla mattinata sono stati numerosi i blitz organizzati dall'Unione degli studenti. Molti di loro, in diverse piazze italiane, si sono legati e imbavagliati, postando la loro fotografia sui social network: "Sui nostri diritti non c'è nessuna fiducia". 

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