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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Fitto contro Berlusconi: Forza Italia nel caos

I vertici di Forza Italia rassegnano le dimissioni ma Silvio blocca tutto. Che fare con il patto del Nazareno dopo la debacle sul Quirinale? Ma l'europarlamentare Fitto non ha dubbi: "Tutti a casa"

Come si fa colazione quando alle 11,30 è convocato nell'ufficio della presidenza l'organo ristretto che dirige un partito? Chiedetelo a Silvio Berlusconi che dalla debacle del Quirinale ha visto un patto del Nazareno scricchiolante ma soprattutto un partito diviso anche tra i suoi trenta fedelissimi. Primo fra tutti l'europarlamentare Raffaele Fitto, che in contemporanea con la riunione ha organizzato una conferenza stampa in cui oltre a ribadire la necessità di azzerare i vertici del partito, ha girato il coltello nella piaga: "Sono stati fatti errori clamorosi e in politica non si può essere uomini di tutte le stagioni". Così Renato Brunetta, capogruppo forzista a Montecitorio e il suo corrispondente in Senato Paolo Romani hanno messo a disposizione l'incarico, ma i dirigenti glielo confermano. 

FITTO E IL DITO PUNTATO CONTRO IL PATTO CON RENZI - Per l'europarlamentare capo dei dissidenti è necessaria una “svolta attraverso un meccanismo democratico: congresso o primarie". Fitto sembra pronto a prendere le redini della situazione: “Apriamo con forza un confronto nel partito sulla linea politica e sul suo assetto”. Il paciere dello scontro sembra essere il consigliere politico del Cavaliere Giovanni Toti, che riprendere il discorso sul patto del Nazareno: "Così come lo avevamo interpretato fino ad oggi noi lo riteniamo rotto. Non ci sentiamo legati a condividere un percorso nel suo totale perché quel totale prevedeva un presupposto fondamentale che era: sulle istituzioni si sceglie insieme e dunque anche sul capo dello Stato”. Rumori interni parlano di un documento per mettere in mora il patto con il premier Renzi. 

FORZA ITALIA DIVISA - Quello che è chiaro è che il partito di Silvio non ha più quell'unità e quell'intesa legati alla sua figura. A palazzo Grazioli Berlusconi ha incontrato prima Denis Verdini e poi Fitto. Ma gli strappi non sono stati ricuciti: un'altra polemica è stata aperta nel partito, riguradante la questione del "comitato ristretto". Al posto di appianare gli animi a pochi è piaciuta la riunione convocata dal Cavaliere per risolvere la situazione. Tra chi non è stato convocato ci sono malumori, come quello di Michaela Biancofiore: “Vorrei comprendere chi ha partorito la convocazione odierna e frettolosa del comitato di presidenza di Forza Italia ristretto, che taglia fuori cioè tutte le persone – ivi compresa la sottoscritta – da sempre leali al Presidente e che hanno coscienza di quanti sacrifici costi il consenso e di cosa sia fare e vincere una campagna elettorale”. Berlusconi, tuttavia, ha spiegato durante la riunione di aver deciso di convocare un ufficio “ristretto” proprio per venire incontro alle osservazioni fatte da Fitto sulla legittimità dell’organismo.

SILVIO IN CRISI E LA DESTRA IN ATTESA - Che il momento sia difficile per Forza Italia lo si intuisce anche dalla decisione presa dall'ex premier di annullare la convocazione dei gruppi parlamentari. Una decisione giudicata in modo "positivo" da Fitto, che però non fa altro che conferemare l'effettiva spaccatura interna al partito. Si parla già di parlamentari sempre più vicini alla Lega Nord di Salvini.

Mentre l'ex delfino di casa Forza Italia, Angelino Alfano, sta ancora cercando di non fare la fine del Cavaliere: dopo l'addio di Barbara Saltamartini e le dimissioni del capogruppo Maurizio Sacconi, si vuole evitare che l'altra polveriera scoppi. Una parte del Nuovo centro destra chiede un passo indietro dal governo dopo l'elezione di Mattarella. Ma soprattutto un atteggiamento meno arrendevole nei confronti di Renzi. Alfano non può permettersi uno strappo perché deve fare i conti con un fronte di undici senatori pronti a garantire i numeri di Renzi.

"MA CHI VI VUOLE?" - Da sinistra invece arriva l'attacco da parte del vice segretario del Pd Deborah Serracchiani: "Se il patto del Nazareno è finito, meglio così. La strada delle riforme sarà più semplice. Arrivare al 2018 senza Brunetta e Berlusconi per noi è molto meglio". Una dichiarazione che suona come risposta all'affondo di Toti, che stamane aveva affermato che Forza Italia intendeva il patto al momento rotto. 

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