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Sabato, 27 Aprile 2024
Movimento 5 Stelle

Il Movimento dice sì all'espulsione della Gambaro, ora tocca alla Rete

Il Movimento cinque stelle ha deciso: via alla procedura di espulsione della Gambaro, la senatrice che aveva "sfidato" Grillo. 79 sì, 42 no e solo 9 astenuti: ora a decidere sarà la Rete

ROMA - Alla fine è andata come ci si aspettava: il Movimento 5 stelle ha detto sì all'espulsione di Adele Gambero. E lo ha fatto con una "larga maggioranza": 79 sì, 42 no e solo 9 astenuti. I risultati sono stati riferiti da Nicola Morra e Riccardo Nuti al termine dell'assemblea che ha dato il via libera alla fuoriscita di Gambaro. Ora toccherà alla Rete prendere la decisione definitva. 

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GAMBARO LASCIA - Assemblea che, quasi subito, ha perso la protagonista principale. La Gambaro, però, ha prima letto una lettera in cui si dice dispiaciuta, ma non chiede scusa, e poi ha confermato il suo no alle dimissioni. "Attenderò il giudizio dell'assemblea e lo accetterò rimanendo nelle mie opinioni e con la speranza che il mio gesto possa essere servito a fare muovere il cambiamento verso una linea più democratica - si leggeva ancora nella lettera - Era una riflessione critica - ha continuato - nei confronti della linea che il Movimento stava prendendo rischiando di assumere una forma controproducente e dannosa dell'immagine del nostro operato in Parlamento". Poi, probabilmente in segno di protesta per le dure critiche rivolte dalla rete nei suoi confronti, ha abbandonato l'assemblea.

"CHIESTA L'ESPULSIONE" - A poco è servita, comunque, la difesa della senatrice dato che  "Crimi ha già chiesto l'espulsione, altri si sono già associati". A darne notizia è Andrea Colletti, deputato 5 stelle, che ai giornalisti ha spiegato: "Mi dispiace che non ci fosse Gamabro, che sia andata via. Andandosene ci ha mancato di rispetto. Noi volevamo ascoltare, capire la sua posizione e il fatto che sia andata via è un elemento che va molto a suo disfavore. E' una mancanza di rispetto. Io sono favorevole all'espulsione" ha concluso. 

STANNO COMPRANDO I PARLAMENTARI DEL M5S

PRIMA DELL'ASSEMBLEA - Il rapporto fra la Gambaro e il resto del Movimento 5 stelle, qualcuno escluso, sembra comunque ormai logoro anche se la senatrice non vuole lasciare. "Hai pubblicato un mio sms, non c'è più rapporto di fiducia", ha detto la senatrice rivolgendosi all'ex capogruppo Vito Crimi nel corso dell'assemblea. Ricordando poi di essere stata messa sotto accusa "per una intervista di due minuti data a titolo personale".

"Qui nessuno parla delle reazioni sul blog contro di me: sono state di una violenza incredibile", ha proseguito Gambaro. "Siamo tutti riconoscenti a Beppe Grillo ma i toni devono cambiare, soprattutto per noi che stiamo dentro le istituzioni", ha quindi aggiunto. "Non mi sono mai voluta mettere allo stesso livello di Grillo ma già una settimana prima dell'intervista di Sky avevo detto che il dissenso va ascoltato". E al collega Alberto Airola che le ha chiesto se avesse piacere a rimanere nel gruppo la senatrice ha risposto "sì". "Io - ha spiegato - ho espresso il mio disagio per i toni della comunicazione. Lavoro molto bene con i colleghi qui".

I GRILLINI SPACCATI SULLE ESPULSIONI

MORRA "GIUDICATO DALLA RETE" - Intanto, Nicola Morra, neo eletto capogruppo del M5s al Senato, "imita" Grillo e rimette il suo operato al popolo della rete, proprio come aveva fatto il comico genovese. "Questi sono stati i giorni più brutti della mia vita - ha detto durante la riunione - Io per primo chiederò alla prossima assemblea utile che io venga giudicato dalla Rete. Se ho sbagliato, è giusto che sia così. Ho ricevuto tante critiche, anche da amici".

LA SCISSIONE - A tenere banco in casa 5 Stelle, poi, è la questione della presunta scissione dei "ribelli". Sul sito di Beppe Grillo, sotto il titolo "La stampa fa schifo", in proposito appare la precisazione di ben 15 senatori che minacciano querele e chiedono una smentita: "I senatori e le senatrici M5S smentiscono personalmente e categoricamente ciò che è affermato nell'articolo de La Stampa "I quindici senatori del M5S sull’orlo della scissione". Firmato: Battista, Bencini, Blundo, Bulgarelli, Campanella, Casaletto, De Pietro, De Pin, Fucksia, Giarrusso, Lezzi, Montevecchi, Simeoni.

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