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Sabato, 27 Aprile 2024
I numeri virtuali

Meloni sbanca anche sui social, ma gli italiani parlano soprattutto di calcio

Tutti i numeri del report di SocialData, che fotografa la "vita virtuale" del Paese. La premier surclassa Matteo Salvini anche in rete. L’addio più citato è stato quello a Silvio Berlusconi

Di cosa discutono gli italiani sui social network? Lo spiega il report "La società italiana raccontata dalle conversazioni web e social; analisi, dati e statistiche di un Paese in costante movimento" pubblicato da SocialData e presentato al Senato della Repubblica. La rilevazione fa fede al periodo compreso tra il 1 gennaio 2023 e il 30 gennaio 2024.

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Il calcio si conferma di gran lunga l’argomento preferito, con ben 2 miliardi e 800 milioni di interazioni, seguono reati e sicurezza, trainati da molte pagine dedicate e da politici che utilizzano l’argomento in chiave di propaganda, con un miliardo e 800 mila interazioni. Al terzo posto troviamo la politica e il governo, con un miliardo e 600 mila interazioni. Nel 2023, a tenere banco è stato anche lo scudetto del Napoli, atteso in città da 33 anni: i post e i commenti dedicati all’impresa sportiva dei partenopei hanno sfiorato il milione di interazioni. Scorrendo la classifica troviamo poi i prezzi e i rincari, la scuola, il Festival di Sanremo, le guerre in Ucraina e Palestina, il cambiamento climatico, l’intelligenza artificiale e travagliata separazione tra Ilary Blasi e Francesco Totti.

Silvio Berlusconi, l’addio più citato

Restringendo il campo alle notizie più condivise su web e social, al primo posto troviamo l’inizio della guerra tra Israele e Palestina (4,5 milioni di menzioni), il Festival di Sanremo (4 milioni), la morte di Silvio Berlusconi (1,85 milioni), gennaio terzo mese più caldo (1,2 milioni), Napoli campione d’Italia (1,2 milioni) e l’Italia che vince la Coppa Davis (1,1 milioni). Il trapasso di Berlusconi guida anche la particolare classifica degli "addii più citati" con 672 mila menzioni, seguito da quello di Giorgio Napolitano (103 mila) e Matteo Messina Denaro (82 mila). Scorrendo troviamo poi Gianluca Vialli, Maurizio Costanzo, Carlo Mazzone, Michela Murgia, Andrea Purgatori, Toto Cutugno e Francesco Nuti.

Giorgia Meloni primeggia anche in rete

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, domina anche la classifica dei politici più citati sui social, con 2,2 milioni di menzioni. Staccato di molto l’alleato Matteo Salvini: il vicepremier leghista conferma un trend negativo che ormai sembra inarrestabile, fermandosi a 851 mila menzioni. Il dato interessante è che i numeri virtuali dei due leader sono molto in linea con quelli "reali" del loro consenso elettorale: Quando la Lega di Salvini era il partito egemone del centrodestra, il capo del Carroccio sfiorava i 4 milioni di interazioni e Meloni non raggiungeva il milione: insomma, la strategia social di rilanciare quotidianamente notizie di cronaca o criticità di vario tipo non scalda il cuore dei fan dell’ormai ex "capitano", che in molti commenti lo esortano a risolvere i problemi oltre che a mostrarli. Fanalino di coda della coalizione di governo, il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, con "appena" 141 mila interazioni.

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Decisamente disallineato il dato sui leader delle opposizioni: al terzo posto troviamo infatti Matteo Renzi con 409 mila interazioni, seguito da Elly Schlein (407 mila), Giuseppe Conte (336 mila), Carlo Calenda (201 mila), Nicola Fratoianni (44 mila), Emma Bonino (22 mila).

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La parola d’ordine, quando si parla di politica sui social network, è "polarizzazione". SocialData ha infatti rilevato che il 62 per cento degli utenti esprime un sentiment positivo per i post e per i commenti con orientamento politico esplicito. Comincia a prendere piede il tema delle elezioni europee, con oltre 40 mila post e commenti dedicati e un indice di polarizzazione del 58 per cento. Il 35 per cento delle conversazioni (20,5 per cento sul totale) hanno un orientamento politico di destra, mentre il 23 per cento (13,6 per cento sul totale) un orientamento politico di sinistra.

Sicurezza e lavoro in cima alle preoccupazioni degli italiani

Tra i bisogni sociali più citati sui social network spicca la sicurezza, menzionata da 9,6 milioni di contenuti e ben 1,8 miliardi di interazioni. La preoccupazione è l’emozione più frequente tra i commenti analizzati sul tema, con un’incidenza del 29 per cento. 54 milioni le interazioni relative ai temi del femminicidio, delle molestie e dello stalking, 175 milioni su furti, rapine e aggressioni, 99 milioni sugli omicidi. Altro tema caldo è il lavoro, con 11 milioni di menzioni e 1,5 miliardi di interazioni. In questo caso, l’emozione più rilevante risulta essere la rabbia, con un’incidenza del 31 per cento. Seguono l’ambiente e la scuola.

Ciriani: "I social sono un termometro, non la bussola"

"La politica non può chiudere gli occhi davanti ai social anche se io ho cominciato a fare politica con i volantini, i banchetti. Credo che i social siano un termometro di riferimento ma non la bussola. Spesso i social sono uno specchio deformato della realtà. Quindi li guardo, li ascolto, li valuto ma non credo che siano l'oracolo della realtà e la politica non deve perdere il suo ruolo che è guidare i mutamenti, non seguirli". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, intervenendo durante la presentazione.

Boschi: "Sui social mi danno ancora della ladra"

"Sui social io oggi posso fare qualsiasi commento ma ci sarà sempre qualcuno che nei commenti mi darà della 'ladra, corrotta' per i fatti di Banca Etruria, anche se io non sono mai stata indagata e mio padre è stato assolto". Così la capogruppo alla Camera di Italia Viva, Maria Elena Boschi, tra le relatrici dell'evento. "Sui social – ha continuato – si vota tutti i giorni e ciò che vero e ciò che non è vero lo stabilisce la rete. Per questo la politica è chiamata a riflettere su come educare all’uso di questi strumenti e anche il servizio pubblico non può esimersi dall'affrontare il tema, perché i dati indicano che l'analfabetismo funzionale nel nostro Paese è altissimo e distinguere il vero dal falso diventa sempre più difficile".

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