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Venerdì, 26 Aprile 2024
Mafia / Catania

Mafia, a processo i fratelli Lombardo

La Procura di Catania dispone il rinvio per il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e per il deputato Angelo. Concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio le accuse.

Concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio. Queste la accusa per le quali la Procura di Catania ha rinviato a giudizio il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e suo fratello Angelo, deputato del Movimento per le autonomie. L'atto, depositato ieri, fa seguito alla decisione del Gip Luigi Barone di non accogliere l'archiviazione proposta dalla Procura e di disporre, al contrario, l'imputazione coatta per i due. A quanto si apprende, però, non è stata ancora fissata la data dell'udienza preliminare. Il motivo: il Gip dovrà essere diverso dal giudice Barone che sul merito si è già espresso. Quindi, il nuovo Gip dovrà avere il tempo di esaminare le migliaia di pagine degli atti contenuti nel fascicolo. Per questo la data dell'udienza preliminare slitterà di almeno due settimane.

L'inchiesta proviene da uno stralcio dell'operazione 'Iblis" del 3 novembre 2010. Allora furono arrestate decine di esponenti della mafia di Catania e, con loro, professionisti, imprenditori e politici. Tra questi, Michele Barbagallo, che avrebbe provato ad avvicinare i vertici del Mpa. Il Gip Barone, nelle 60 pagine di motivazione dell'imputazione coatta dei due Lombardo, ritiene che vi siano elementi per sostenere come per almeno dieci anni Cosa nostra abbia investito su un partito in particolare, appunto il Mpa, e sul suo leader, Raffaele Lombardo. 

La difesa di Lombardo - "E' tutto un castello di carte che non sarà difficile smontare". Così il presidente Lombardo si difende dalle accuse mosse dalla Procura di Catania. "Leggere come fossero vangelo le falsità, le porcherie, le calunnie di questa gente, molto meno che da niente, fa veramente riflettere. Non credo che per governare il cosiddetto potere di questa regione si debbano pagare prezzi così alti". Quanto alle dichiarazioni del pentito Maurizio Di Gati, riportate nell'ordinanza del Gip Barone, "dice di aver sostenuto il Mpa nel 2004" attacca Lombardo "ma allora il movimento era nella mente di Dio. E' nato nel 2005 e le elezioni sono nel 2006. Dice anche che sostenevamo il candidato Di Mauro, ma è legato all'Udc di Lo Giudice".

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