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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

"Il 95% degli italiani la pensa come me"

Continua la "battaglia" del sindaco di Firenze contro i vertici del suo partito: "A 40 giorni dal voto ancora non sappiamo chi ha vinto e chi ha perso". E Berlusconi lo "sfrutta" per far emergere le divisioni a sinistra

ROMA - "Avessi detto qualcosa di particolarmente intelligente...ho detto quello che pensa il 95% degli italiani". Matteo Renzi è tornato sulla sua affermazione secondo cui la politica italiana al momento starebbe "perdendo tempo". Lo ha fatto questa mattina in collegamento telefonico con la trasmissione "Tutto esaurito" su Radio 105.

METAFORA SPORTIVA - Il sindaco di Firenze mette in subbuglio il Partito democratico. Ieri aveva lanciato una provocazione dal sapore di sfida al segretario Bersani: "O con Berlusconi o alle urne". E oggi mette mano alla metafora sportiva per ribadire l'appello a non perdere tempo: "Ho solo detto: giocate come vi pare, ma giocate. In tutto il mondo ci sono maglie diverse - ha spiegato - non è che in America non ci siano democratici e repubblicani. Basta che giochino: il problema è che qui sono tutti a fare riscaldamento".

"ITALIANI CON ME" - Poi un passaggio da "diplomatico": "Quel che ho detto in questi giorni non è per aprire una polemica nel Pd: ho detto quel che pensa il 95% degli italiani, e che nessuno lì dentro ha il coraggio di dire". Per il sindaco di Firenze, invece di "aspettare un mese come sta accadendo, alcune cose si potrebbero fare subito e c'è una situazione di difficoltà economica su cui qualcosa si potrebbe fare, per cui prima si mettono in condizione di far funzionare il Parlamento e meglio è".

ALLENZA CON IL PDL - "A 40 giorni dal voto - ha sottolineato - non soltanto non sappiamo chi ha vinto e perso, ma non abbiamo la più pallida idea di quando ci sarà un governo. Un'alleanza con il Pdl? Se devono farla Berlusconi si fida molto più di D'Alema o Bersani che non dei nuovi innesti del Pd: è da tempo che si conoscono, è più facile che trovino un accordo loro", ha poi ribadito il primo cittadino di Firenze. "Uscire per fare un altro partito? Non ha senso, sono troppi", ha aggiunto. E a chi gli ha suggerito la strada di Giorgia Meloni, ha chiosato: "Lei è uscita del Pdl, ma ha appoggiato il Cavaliere".

BERLUSCONI FELICE - Per quanto possa apparire paradossale, le interviste con cui Matteo Renzi è ufficialmente sceso in campo, fanno tirare un sospiro di sollievo a Silvio Berlusconi. La sua posizione resta sempre la stessa: o un governo di larga coalizione che si porti dietro anche un'intesa sul prossimo inquilino del Colle, oppure che si torni alle urne il prima possibile. Il Cavaliere sa bene l'effetto che può fare il suo "bacio della morte" sul sindaco di Firenze e ora si sente meno stretto nell'angolo. "Finalmente stanno emergendo le contraddizioni interne al centrosinistra": è questo il pensiero del Cavaliere. Certo, a questo punto l'ex premier - in caso di voto a breve - rischia di trovarsi contro il giovane, stimato ma allo stesso tempo temuto, Matteo Renzi. Ma sul suo umore i sondaggi fanno miracoli e quelli che gli sono stati recapitati nelle ultime settimane dicono che il centrodestra sarebbe avanti anche in caso di impegno in prima persona del sindaco di Firenze, che non avrebbe il tempo necessario per "prendere le distanze" dall'immagine alquanto logorata che il Pd avrebbe in questo momento agli occhi degli elettori. Insomma, Berlusconi sarebbe convinto di poter sfruttare e migliorare - in caso di voto a giugno - il recupero di consensi racimolato nelle ultime settimane.

In alternativa - spiegano dal partito di via dell'Umiltà - le uscite odierne di Renzi potrebbero far finalmente emergere la parte più dialogante del Pd e dunque riaprire la strada a un governo di larghe intese, di tipo politico e con tanto di rappresentanza pidiellina al suo interno. E' una delle ipotesi che farebbero sentire Silvio Berlusconi più garantito (soprattutto dai suoi processi). L'altra partita - dal giorno stesso in cui si è conosciuto l'esito elettorale - è quella per il Colle. E sono questi i due piani su cui si giocherà l'incontro tra il Cavaliere e Pier Luigi Bersani. Anche ieri ci sono stati contatti 'preparatori' tra gli ambasciatori delle rispettive parti, ma il colloquio non dovrebbe tenersi prima della settimana prossima.

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