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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Napolitano risponde a Renzi: "Perdere tempo? Non credo"

Secca la replica del Presidente della Repubblica alle parole del sindaco di Firenze. Lapidario anche il commento di Pierluigi Bersani: "Siamo qua"

Quell’Italia che “traccheggia” non piace a Matteo Renzi. “O l’accordo con Berlusconi, o subito al voto”, perché, rivolto alla politica ma soprattutto a Bersani, “stiamo perdendo tempo”. Il sindaco di Firenze, a suo modo, questa mattina in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera ha provato a dare la sveglia. E in questo ha certificato lo strappo con il suo segretario e parte del Pd, quello che si è fatto umiliare in diretta streaming dal Movimento 5 Stelle. Il problema è che in giornata quelle tre parole – “stiamo perdendo tempo” – sono apparse molto generiche, inglobanti. E a qualcuno è parso che dentro le parole del ‘rottamatore’ ci fosse anche l’operato di Giorgio Napolitano e quella scelta di affidare ai saggi la costruzione del programma su cui trovare le larghe intese.

NAPOLITANO – Secco il commento del capo dello Stato, pochi istanti prima del suo ingresso all’Università Sapienza per un convegno in ricordo di Paolo Spriano. “Io personalmente non credo” ha risposto ai cronisti che gli chiedevano, citando le parole di Renzi, se si stesse “perdendo tempo”. Una sola battuta che tuttavia non ha celato l’irritazione del Presidente della Repubblica.

A quanto pare quindi non sono bastate le precisazioni arrivate all’ora di pranzo da Firenze. Il primo cittadino, infatti, doveva aver sentito sentore dell’incidente diplomatico. Tanto da precisare: “Dare la colpa a Giorgio Napolitano per la situazione politica che si è creata è assurdo. Napolitano è stato in questi anni un’assoluta certezza per il Paese. Meno male che c’è stato Napolitano”. Come dire, la colpa è di tutti, del Pd in primis, fuorché del Quirinale. La sottolineatura, tuttavia, non ha scongiurato la battuta del titolare del Colle.

BERSANI – Lapidario il commento di Bersani arrivato alla fine di un lungo pranzo con Enrico Letta: “Siamo Qua”. Parole che forse lasciano intendere che vale la proposta del partito. E questo forse aprirà la stagione della guerra fredda dentro le mura di Largo del Nazareno.

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