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Martedì, 30 Aprile 2024
POLITICA

La solitudine di Napolitano nel giorno dei saggi

Si riuniscono le due commissioni nominate da Napolitano, ma già arrivano le critiche dei partiti. E il Presidente si sfoga: "Pasqua amarissima, è il momento peggiore del mio settennato"

ROMA - E' il primo giorno di lavoro per i dieci "saggi", chiamati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a riunirsi in due commissioni per provare a trovare punti d'intesa tra le forze politiche sui possibili obiettivi di un governo di larghe intese. 

Ma dopo gli elogi dei giorni scorsi, non sono mancate le critiche all'operato del Quirinale. Se le ironie di Grillo erano pressoché scontate - il leader del Movimento 5 Stelle ha parlato di "badanti" per la democrazia - sono apparsi invece più rilevanti dal punto di vista politico i rilievi mossi dal Pdl e dal Pd, che dovrebbero essere i maggiori sostenitori del possibile esecutivo "di scopo".

Poco importa che il capo dello Stato avesse garantito un limite temporale ben definito e il carattere ricognitivo del lavoro degli esperti. Sia il centrodestra che il centrosinistra continuano infatti a parlare della necessità di avere un governo "politico". E se il Pdl dà "dieci giorni" di tempo al Quirinale chiedendo il governissimo o le elezioni anticipate a giugno, il Pd non rinuncia all'ipotesi di un esecutivo Bersani. Condizioni preliminari che rendono ulteriormente complesso il compito - già tutt'altro che banale - dei superconsulenti chiamati dal Colle per districare la matassa della situazione politica italiana.

Ecco perché Napolitano, in uno sfogo riportato dal Corriere della Sera, si dice amareggiato perché "dopo sette anni di mandato sto finendo il settennato in modo surreale, oggetto di assurde reazioni di sospetto e dietrologie incomprensibili, tra il geniale e il demente". Secondo il Capo dello Stato, "lasciato solo dai partiti", il suo intento con i saggi è stato "travisato in modo insolente". 

Napolitano, ricostruisce il quirinalista del Corsera Marzio Breda, "ha pregato due gruppi di persone, diverse tra loro ma con alcune caratteristiche di competenza o istituzionali, di fare una specie di quadro sinottico di problemi da affrontare, tenendo conto delle posizioni che si sono espresse finora o aggiungendovi ciò che vorranno".

Il Capo dello Stato, si legge sul quotidiano di via Solferino, ha ponderato ogni decisione: aveva dato un pre-incarico a Bersani che, a chiusura delle sue consultazioni, non era riuscito ad assicurarsi alcuna garanzia per una maggioranza al Senato: soltanto impegni aleatori del Movimento 5 Stelle e mezze promesse della Lega. 

A questo punto è emerso, chiaramente e drammaticamente, lo stallo, uno scenario bloccato, che ha spinto Napolitano a puntare sui saggi. Presto avrà sul tavolo le conclusioni dei suoi "consulenti": dal 15 aprile saranno convocate le Camere che, se saranno già pronti i rappresentanti dei Consigli regionali, tra il 16 e il 18, cominceranno a votare per il nuovo presidente della Repubblica. Oltre non potrà andare. Ciò significa che, anche se il suo settennato costituzionalmente finisce il 15 maggio, molto probabilmente lascerà prima. 

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