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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'attacco

Reddito di cittadinanza addio: "Abolizione scellerata, è un attacco ai poveri"

Le parole di Roberto Fico, presidente del comitato di garanzia del Movimento 5 stelle

"Il provvedimento di abolizione del reddito di cittadinanza è scellerato e non tiene conto delle difficoltà in cui versano e vivono tante persone non solo qui a Napoli, ma in tutta Italia". Lo ha detto Roberto Fico, presidente del comitato di garanzia del Movimento 5 stelle, in occasione di una conferenza stampa a Secondigliano, quartiere di Napoli che contava 36mila percettori di reddito di cittadinanza. "Noi dobbiamo ribellarci ad un'idea culturale - ha aggiunto - per cui si attaccano la povertà e la difficoltà e dobbiamo uscire fuori dal paradigma che questa destra ideologica porta avanti: chi prende il reddito di cittadinanza è un fannullone".

Sull'ipotesi di collaborazione con il Pd, Fico ha detto: "Noi siamo pronti a condividere le battaglie come il salario minimo, il Pnrr, la scellerata autonomia differenziata. Sono battaglie che vanno fatte assolutamente anche insieme". "E non ci dimentichiamo che si leva il reddito, mentre i fondi del Pnrr per i comuni vengono rimodulati. È un attacco generalizzato al sud ma anche al paese, perché tutte queste normative fanno male all'Italia", ha detto.

L'assegno di inclusione e il supporto formazione e lavoro: chi ne ha diritto?

Al posto del reddito di cittadinanza sono state istituite due nuove forme di assistenza finanziaria: l'assegno di inclusione e il supporto formazione e lavoro. Vediamo nel dettaglio quali sono gli importi, le tempistiche e i requisiti per poter accedere ai due nuovi aiuti. Partiamo dall'assegno di inclusione: lo potrà percepire chi ha un Isee che non supera i 9.360 euro e il reddito del nucleo che non sfonda i seimila euro. Questa misura riguarda soltanto i nuclei familiari con all'interno almeno una persona over 60, una persona diversamente abile di cui prendersi cura o figli minorenni a carico. L'importo del sostegno economico è fino a seimila euro l'anno, cioè 500 al mese, più un contributo per l'affitto (per le locazioni regolari) di 3.360 euro l'anno, vale a dire 280 al mese. Se il nucleo familiare è costituito da tutte persone almeno 67enni o disabili gravi, l'importo mensile è di 630 euro (7.560 l'anno), più 150 euro di contributo d'affitto (1.800 l’anno), per un totale massimo di 780 euro. In ogni caso, il beneficio economico non può essere inferiore a 480 euro all'anno. È erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo è sempre prevista la sospensione di un mese.

Il contributo economico in questione è erogato attraverso uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile, chiamato "carta di inclusione", con la quale oltre al soddisfacimento delle esigenze previste per la carta acquisti potranno essere eseguiti prelievi di contante entro un limite mensile di 100 euro per un singolo individuo, moltiplicato per la scala di equivalenza, e potrà essere eseguito un bonifico mensile in favore del locatore indicato nel contratto di locazione. L'assegno di inclusione è richiesto con modalità telematiche all'Inps, che lo riconosce previa verifica del possesso dei requisiti e delle condizioni richieste. La richiesta può essere presentata, altresì, presso i patronati e i centri di assistenza fiscale (Caf), previa stipula di una convenzione con l'Inps.

Va precisato che continueranno a ricevere il reddito di cittadinanza fino alla fine dell'anno in corso le famiglie composte da almeno una persona over 60, con figli minorenni o con una persona diversamente abile. In seguito riceveranno l'assegno per l'inclusione. La seconda forma di assistenza prevista dal governo è il supporto formazione e lavoro, destinato a chi ha reddito Isee inferiore a seimila euro; chi ha un'età compresa tra i 18 e i 59 anni; chi non ha in famiglia disabili, minori o ultrasessantenni. In questo caso, però, le persone coinvolte dovranno partecipare ad attività di formazione obbligatorie: si tratta infatti di una sorta di rimborso spese e non di un sussidio vero e proprio come il reddito. L'importo massimo è di 350 euro al mese per 12 mesi, non più rinnovabili.

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