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Sabato, 27 Aprile 2024

Colf li denuncia, coppia veneta rischia l'estradizione in Brasile

È il Corriere della Sera a dare oggi ampio spazio alla notizia. Una colf brasiliana è stata licenziata da una coppia di Verona che riteneva la donna non trattasse bene i loro figli. Quando la donna è tornata in Brasile ha denunciato la coppia italiana per aggressioni fisiche anche a scopo sessuale, minacce e violenza psicologica

La vicenda non riguarda solo una famiglia veneta, ma ha un interesse generale perché mostra come chiunque possa rischiare di essere bersaglio di estradizioni richieste solo sulla base di notizie di reato presentate da stranieri nei loro Paesi di origine per fatti avvenuti in Italia.

I fatti (tutti da dimostrare): una colf brasiliana è stata licenziata da una coppia di Verona che riteneva la donna non trattasse bene i loro figli. Quando la donna è tornata in Brasile ha denunciato la coppia italiana per aggressioni fisiche anche a scopo sessuale, minacce e violenza psicologica. 

Adesso i due italiani, a meno di essere salvati in extremis dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, rischiano l'estradizione in Brasile. Senza nemmeno essere stati prima processati e tantomeno condannati. È il Corriere della Sera a dare oggi ampio spazio alla notizia.

Il marito affronterà domani a Venezia l’udienza in Corte d’Appello che ha già visto soccombere la moglie, la quale (brasiliana di nascita ma italiana con il matrimonio) ha nel frattempo visto autorizzare la propria estradizione anche dalla VI sezione della Cassazione (relatrice Ersilia Calvanese) nonostante il parere contrario del pg di Cassazione, Perla Lori.

Così il Brasile, proprio lo stesso Paese che da anni nega all'Italia l'estradizione di Cesare Battisti, condannato all'ergastolo, pretende che l'Italia consegni due suoi cittadini semplicemente sulla base di una denuncia. 

Il trattato bilaterale del 1989 non prevede che l'autorità giudiziaria italiana valuti la richiesta nel merito, ma solo che verifichi che la richiesta brasiliana indichi i motivi della richiesta (che ci sono: le presunte aggressioni e le minacce) e le fonti di prova (che c'è: la testimonianza della colf).

Adesso, spiega il Corriere della Sera, la palla passa al ministro Orlando: solo lui potrà "stabilire se queste circostanze legittimino il rifiuto facoltativo dell’estradizione da parte del governo italiano".

Fonte: Corriere della Sera →
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