Amatrice e Accumoli furono già rase al suolo nel 1639 da un "terremoto gemello"
Ne scrive stamattina Antonello Guerrera su Repubblica. Amatrice ed Accumoli, sull'appennino tra Lazio e Abruzzo, sono accomunate da una faglia ad altissima pericolosità sismica
Nel 1639 un altro terremoto devastante colpì Amatrice ed Accumoli. Le cronache dell'epoca recitavano così: "La scossa più forte durò un quarto d'ora. Molti furono i morti sepolti sotto le rovine", si legge nelle cronache dell'epoca". Ne scrive stamattina Antonello Guerrera su Repubblica. Amatrice ed Accumoli, sull'appennino tra Lazio e Abruzzo, sono accomunate da una faglia ad altissima pericolosità sismica.
La scorsa notte la terra ha tremato alle 3.36: decine i morti e i dispersi.
Il sismologo dell'Ingv Andrea Tertulliani: "Già nel 1639 in quest'area è stato registrato un sisma 'gemello' al terremoto verificatosi questa notte e anche nel 1703 ci fu una sequenza sismica molto intensa e che coinvolse un'area estesa nel territorio di Norcia".
L'area dove si è verificato il terremoto della scorsa notte è ad altissimo rischio sismico e i terremoti si ripetono con una certa frequenza, spiegano i sismologi.
In una cronaca del 1639 Carlo Tiberij Romano - Marciani scriveva: "Nuoua, e vera relatione del terribile, e spauentoso terremoto successo nella citta della Matrice, e suo stato, con patimento ancora di Accumulo, e luoghi circonuicini, sotto li 7. del presente mese di Ottobre 1639. Con la morte compassioneuole di molte persone, la perdita di bestiami d'ogni sorte, e con tutto il danno seguito fino al corrente giorno".
Altri forti terremoti nella zona furono registrati nel 1646 e nel 1703, in concomitanza con il primo, grande terremoto dell'Aquila.