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Martedì, 30 Aprile 2024

Trump difende il 17enne che ha ucciso due persone nelle manifestazioni per Jacob Blake

Il presidente sostiene la difesa del 17enne che ha ucciso due persone a Kenosha e annuncia una visita in città

Continua a precipitare la situazione negli Stati Uniti travolti da un'ondata di violenza che ha pochi precedenti. Un'ondata che il presidente Donald Trump non sembra essere deciso a fermare ma addirittura finisce per alimentare con alcune sue dichiarazioni. L'ultima emergenza è scattata nella città di Portland in Oregon dove lo scorso sabato un uomo è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco.

Il governatore Kate Brown ha annunciato un piano per frenare la violenza dopo che lunedì si sono scatenati degli scontri tra sostenitori e manifestanti contro Trump. Sabato a essere ucciso è stato il 39enne Aaron “Jay” Danielson, considerato vicino agli ambienti della destra americana e sostenitore del presidente. A confermarne l'identità è stato il fondatore del gruppo di destra Patriot Prayer, Joey Gibson. L'uccisione del 39enne ha fatto scatenare l'ira di Trump il quale ha attaccato il sindaco di Portland Ted Wheeler definendolo uno “scherzo di sindaco” e uno “stupido”. Dal canto suo il primo cittadino ha risposto: “Presidente, come puoi pensare che un commento del genere, se stai guardando questo, sia in qualche modo utile? È una posizione aggressiva. Non è collaborativo”.

Trump difende il 17enne che ha ucciso due manifestanti 

Intanto Trump continua a gettare benzina sul fuoco anche sulla questione Kenosha e il ferimento di Jacob Blake. Il presidente ha difeso pubblicamente il 17enne Kyle Rittenhouse. E lo fa alla vigilia della sua visita a Kenosha. Una visita che gli stessi rappresentanti delle forze dell'ordine hanno sconsigliato ma che sembra essere imminente. Trump non ha evitato di commentare l'accaduto che ha visto protagonista il giovanissimo che, armato di fucile, ha affrontato i manifestanti durante le proteste per il ferimento di Blake, ferendone a morte due. Il presidente ha appoggiato la versione della difesa del giovane secondo cui avrebbe agito per legittima difesa. Trump ha detto che Rittenhouse stava “cercando di allontanarsi da loro, immagino, sembra” e ha detto che i manifestanti “lo hanno attaccato violentemente”. Ha, inoltre, detto che il giovane era in chiaro pericolo di vita e che sarebbe stato ucciso se non avesse reagito. Il presidente non si è solo limitato a commentare la situazione di Rittenhouse ma ha anche parlato di una possibile chiamata alla famiglia di Blake.

La telefonata alla famiglia Blake

In realtà ha dichiarato che non telefonerà alla madre del 23enne se in ascolto ci saranno anche i suoi legali. Ha anche rinunciato a incontrarli proprio perché sarebbero stati coinvolti dalla famiglia nell'incontro. “Ho pensato che sarebbe stato meglio non fare nulla dove sono coinvolti avvocati. Volevano che parlassi, ma volevano coinvolgere gli avvocati e ho pensato che fosse inappropriato, quindi non l'ho fatto”. Trump ha dichiarato di aver fatto una “bella chiacchierata” con il pastore della famiglia. “A un certo punto potrei farlo, ma avevano un avvocato che voleva essere al telefono e ho detto di no. Non è appropriato, ma ho solo dato i miei migliori saluti”. Dal canto loro la famiglia ha fatto notare che l'unico loro obiettivo è quello di far ottenere giustizia al figlio e che la madre di Blake avrebbe detto a Trump di guardare il video in cui il figlio viene sparato e ascoltare cosa gli dicesse il cuore.

Fonte: Usa Today →
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