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Martedì, 30 Aprile 2024
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Si può abitare su Giove? La sonda spaziale Juice è decollata per capirlo

C'è tanta Italia nella missione dell'Esa sul pianeta gassoso, distante centinaia di milioni di chilometri: sarà un'operazione in condizioni estreme e con diversi record

È cominciata oggi, venerdì 14 aprile 2023, la missione Juice dell'Agenzia spaziale europea (Esa) verso Giove: il razzo Ariane 5 è decollato alle ore 14,14 italiane dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese. Al momento "tutti i parametri a bordo sono nominali", conferma l'Esa. Per sancire il successo del lancio - e l'inizio della missione e del lungo viaggio di Juice verso Giove - l'Esa aspetterà il corretto dispiegamento dei grandi pannelli solari, una manovra prevista intorno alle 16 italiane. 

Missione Juice, partito razzo Ariane verso Giove

La missione Juice era stata fermata ieri dal maltempo e dal rischio lampi sulla base di lancio per poi essere riprogrammata per oggi. L'Italia ha una forte presenza nella missione per la partecipazione dell'Agenzia spaziale italiana (Asi), enti di ricerca, università e del sistema industriale spaziale del nostro Paese. Le lune di Giove sono state scoperte da Galileo Galilei: in omaggio al celebre astronomo, su parte del rivestimento termico della sonda della missione Juice è raffigurata la prima pagina del "Sidereus Nuncius", trattato di astronomia del 1610.

Cosa è la missione Juice su Giove

Juice è l'esploratore delle lune ghiacciate di Giove: lo scopo della missione è questo. Avvalendosi di una suite di dieci strumenti scientifici unici, un esperimento remoto ed un monitor per le radiazioni, la sonda effettuerà osservazioni dettagliate del gigantesco pianeta gassoso e delle sue tre grandi lune oceaniche: Callisto, Europa e, in particolare, Ganimede.

Lo scopo della missione è di analizzare queste lune sia come oggetti planetari che come possibili habitat. Inoltre, esplorerà a fondo l'intricato ambiente di Giove e studierà l'intero sistema gioviano come archetipo dei giganti gassosi dell'Universo. Juice raggiungerà diversi primati nel Sistema Solare: 

  • Sarà il primo veicolo spaziale a orbitare intorno a una luna diversa dalla nostra, ovvero Ganimede, la più grande luna di Giove;
  • Nella rotta verso Giove, Juice eseguirà la prima fionda gravitazionale lunare-terrestre per risparmiare propellente;
  • Juice sarà l'ultima missione dell'ESA a essere lanciata su un Ariane 5 dallo Spazioporto dell'Esa a Kourou, prima di essere sostituito dall'Ariane 6.

In che anno finisce la missione su Giove JUICE

L'arrivo su Giove della sonda Juice è previsto per luglio 2031. La missione costerà 1,6 miliardi di euro e terminerà con uno studio esteso di Ganimede, nel 2034.

Il ruolo dell'Italia nella missione Juice

L'Agenzia Spaziale Italiana, affiancata dalla comunità scientifica nazionale, contribuisce alla missione con i tre strumenti scientifici Janus, Rime e 3GM, più un quarto, Majis, a leadership francese realizzato attraverso un accordo bilaterale tra l'ASI e l'agenzia spaziale francese Cnes.

Il più grande razzo mai costruito è (quasi) pronto al decollo

"C'è da essere orgogliosi di questo ruolo dell'Italia, che si riafferma", sottolinea il direttore generale dell'Agenzia spaziale italiana (Asi), durante l'evento divulgativo organizzato nella sede di Tor Vergata per presentare il lancio della missione. "Un terzo degli strumenti o più sono italiani, concepiti o realizzati in Italia, o a cui l'Italia ha contribuito, grazie al supporto gestionale dell'Asi. Possiamo Dire che oggi l'Asi è il partner più solido e affidabile dell'avventura scientifica europea- chiarisce il Capo dell'Ufficio di programmazione scientifica e coordinamento comunitario dell'Esa Fabio Favata- La missione Juice è anche il modo per dare risposta alla domanda più antica dell'uomo, cioè se siamo soli nell'Universo. Ci sono voluti dodici anni per costruire la missione- ricorda- e la missione durerà dodici anni.
Siamo oggi 'nel mezzo del cammin di nostra vita'".

Per quanto riguarda le industrie, la realizzazione degli strumenti italiani vede il coinvolgimento sia di Thales Alenia Space che ha realizzato lo strumento Rime negli stabilimenti di Roma e L'Aquila, sia di Leonardo. Leonardo ha fornito inoltre la testa ottica iperspettrale per osservare e caratterizzare nubi, ghiaccio e minerali sulle superfici delle tre lune. Di Leonardo sono anche i pannelli solari di JUICE, i più grandi mai realizzati per una missione interplanetaria.

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