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Energia

Bici a pedalata assistita, per l’UE non c’è alcun obbligo di assicurazione e targa

Una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito come questi mezzi a pedalata assistita non abbiano bisogno di sottoscrivere un’assicurazione o esibire una targa

Andare in bicicletta fa bene non solo al fisico, ma anche all’ambiente. In un momento in cui è sempre più chiara la necessità di optare per alternative green quando si tratta di spostamenti le biciclette, ma ancora di più le e-bike, hanno conquistato un pubblico vastissimo.

Le bici a pedalata assistita piacciono sia a chi è abituato a muoversi con la macchina, sia agli sportivi. Perché? Sia che vengano semplicemente usate per fare il tragitto casa lavoro o per affrontare escursioni impegnative, si ha la certezza che quando non si ha più la forza di pedalare scende in campo il motore elettrico.

Proprio la grande diffusione di questo mezzo elettrico però, ha comportato una maggiore percentuale di sinistri e la volontà da parte del governo di formulare una normativa più chiara.

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La riforma del codice stradale e la volontà italiana

Lo scorso 3 agosto l’Italia ha recepito la direttiva comunitaria che obbligava e-bike e monopattini privati a sottoscrivere un’assicurazione, modificando così in parte la riforma del Codice della Strada. Il testo dell’UE prevedeva anche altri obblighi per i proprietari di questi mezzi: ad esempio, la direttiva parlava espressamente di un’assicurazione obbligatoria a prescindere dal terreno in cui venivano utilizzate biciclette elettriche e monopattini.

Bruxelles, poi, aveva spiegato come non ci fosse alcuna differenza tra mezzi fermi, in movimento oppure circolanti in zone particolari come gli aeroporti: l’assicurazione era sempre obbligatoria. La riforma del nostro Codice, inoltre, è stata ritoccata con le norme introdotte dall’Unione Europea per rendere più efficace il cosiddetto preventivatore, lo strumento online per mettere a confronto le tariffe e le condizioni delle varie assicurazioni. Nel giro di due mesi, però, è cambiato tutto.

Il caso che ha fatto cambiare opinione all’Unione Europea

Lo scorso 12 ottobre una sentenza della Corte di Giustizia dell’UE ha cambiato completamente la situazione relativa all’obbligo di assicurazione. I giudici di Lussemburgo hanno infatti stabilito come i monopattini e le biciclette a pedalata assistita non siano inclusi tra i mezzi obbligat a sottoscrivere un’assicurazione. Il motivo? In base a quanto stabilito dalla Corte, si tratta di veicoli che non possono essere mai messi sullo stesso piano di quelli mossi dalla forza meccanica.

Il dietrofront è arrivato in seguito all’incidente che ha coinvolto un motociclista e un cittadino belga che stava utilizzando un e-bike. Il ciclista ha perso la vita in seguito allo scontro con l’altro mezzo, dunque i giudici hanno dedotto come queste biciclette non siano azionate soltanto dalla forza meccanica (e solamente fino a 20 chilometri orari) e non possano provocare gli stessi danni delle altre vetture (auto, camion e moto appunto). Un ragionamento di questo tipo fa venir meno la necessità di una copertura assicurativa.

C’è però chi ha fatto notare che biciclette e monopattini sono stati anche responsabili di danni a persone, senza fortunatamente provocarne la morte (fatta eccezione per un caso isolato avvenuto nel 2021). Ecco perché ci si chiede come poter affrontare queste situazioni in assenza di un’assicurazione. Un problema di certo da non sottovalutare e che potrebbe ripresentarsi in futuro.

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