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Promuovere i beni culturali nel Metaverso

La strada è ancora lunga, ma la rivoluzione digitale è in atto

Nel 2021 Mark Zuckemberg annunciò che il Metaverso entro un decennio avrebbe raggiunto un miliardo di persone. Forse è stato solo un proclama altisonante, sta di fatto oggi, a qualche anno dall’annuncio, sono diverse le aziende che stanno sviluppando tecnologie simili.

Nuove soluzioni per la cultura

Parliamo per lo più di software che offrono nuove soluzioni in campo culturale, così come nel settore del gaming, in cui è previsto l’utilizzo di visori di Realtà Virtuale e Aumentata, i quali sono già stati adottati in qualche museo.

Per ora, però, a parte casi limitati, non possiamo dire che l’arte e la cultura siano approdati nel Metaverso. L’investimento è spesso ingente anche per qui musei che offrono al pubblico ricostruzioni e approfondimenti virtuali. 

Vendere la copia digitale di opere d’arte

Eppure, il mondo digitale vive una rivoluzione senza precedenti. Già oggi le esperienze che si possono offrire ai visitatori sono uniche, se pensiamo all’immersione dentro opere d’arte, a tour guidati nel passato e ai casi in cui è possibile una nuova fruizione.

Il Metaverso, dunque, apre nuove strade sia a livello emotivo e sensoriale, ma anche a livello intellettuale. Le soluzioni saranno sempre più ampie, portando la cultura e tutta l’economia che le ruota attorno a un livello più alto, grazie all’innovazione e a nuove tipologie di partecipazione che questa comporta.

Un esempio? Gli Uffizi di Firenze che nel maggio 2022 hanno messo in vendita la copia digitale (Nft) del Tondo Doni, capolavoro di Michelangelo, scatenando non poche polemiche.

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