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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Caos-Ligue 1: il caso-Grosso ed una spirale di violenza senza fine

L'assalto al pullman del Lione da parte dei tifosi del Marsiglia è l'ultimo caso in ordine di tempo di una escalation la quale ha caratterizzato l'ultimo biennio, che sta "macchiando" l'immagine del calcio transalpino

Il derby “Olympico” (così ribattezzato quello tra Marsiglia e Lione) macchiato dagli scontri prima del fischio d’inizio e quindi rinviato sembra rappresentare il punto di non ritorno per il calcio francese. Probabilmente l’acme di un’escalation di violenza che da un biennio sta segnando il calcio transalpino, tanto da spingere già un anno fa la LegaCalcio francese a commissionare al criminologo Alain Bauer un rapporto dettagliato su come rinforzare la sicurezza all’interno degli impianti della nazionale, con le criticità da superare mediante l’istituzione di una tessera del tifoso fino ad un sistema di riconoscimento facciale ai varchi d’accesso, passando per un controllo incrociato tra il biglietto nominale ed una app nello smartphone. Una scelta volta a contrastare un maniera efficace fenomeni che impediscano il regolare svolgimento delle gare (alla fine della stagione 2021/2022 furono nove la gare sospese), visto il livello mai raggiunto oltralpe per quantità e gravità delle intemperanze da parte delle frange più estreme del tifo.

A distanza di un anno e mezzo o giù di lì, il campanello d’allarme continua però a suonare. Non serve andare molto a ritroso nel tempo: l’orologio va riportato indietro di qualche mese per ricordare la sospensione di Nizza-Marsiglia per l’invasione di campo dei tifosi di casa, di Bordeaux-Rodez di serie B (causata da un tifoso entrato nel rettangolo di gioco per aggredire il marcatore della squadra avversaria, Lucas Buades, che riportò nella caduta una commozione cerebrale) o i violenti scontri alla vigilia di Ajaccio-Marsiglia, tali da paventare il rinvio dell’incontro – poi scongiurato – per motivi di ordine pubblico. Per poi arrivare alla stagione attualmente in corso, con il petardo lanciato in campo da un tifoso del Montpellier all’indirizzo di Mory Diaw, estremo difensore della squadra ospite del Clermont Ferrand, ad una manciata di minuti dalla fine dell’incontro che vedeva i padroni di casa avanti per 4-2.

A suscitare l’ondata di indignazione ed a suggerire una presa di posizione ancora più netta da parte delle autorità arriva ora l’aggressione avvenuta a Marsiglia da parte dei tifosi dell’OM al pullman del Lione, che è stato fatto bersaglio di sassi ed oggetti, con il ferimento non solo del tecnico italiano Fabio Grosso – che ha rischiato l’occhio sinistro – ma anche del suo vice Raffaele Longo. Match cancellato, e scontri al di fuori del Velodrome (assaltati anche i mezzi occupati dai tifosi dell’Olympique che stavano rientrando dopo l’annuncio del rinvio della partita). Sette gli arresti, in base al bollettino comunicato dalla Polizia francese, e la prima pagina dell’Equipe con il volto insanguinato del terzino campione del Mondo del 2006 – col titolo “disgusto e vergogna” – a mettere in maniera cruda e definitiva in risalto una problematica ancora irrisolta. L’ordine pubblico e la sicurezza negli impianti sportivi rimane tema centrale, peraltro a pochi mesi dall’inizio dei Giochi Olimpici. E che, volgendo anche lo sguardo al caos capitato in occasione della finale di Champions League del 2022 allo stadio di Saint Denis a nord della capitale, necessita di risposte immediate.

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