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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso

Il perdono e la mafia: Suarez e quel morso che divide

Giorgio Chiellini ha perdonato il Pistolero dal morso facile: "E' un incidente avvenuto in campo ed è finito lì". E Maradona ironizza sulla lunga squalifica: "Perché non mandarlo a Guantanamo?"

ROMA - Giusta o sbagliata che sia, la squalifica di nove giornate e quattro mesi di sospensione da ogni attività calcistica a Luis Suarez per il morso a Giorgio Chiellini divide gli appassionati - e non - di calcio.

Nel Paese d'origine del campione uruguaiano sanno tutti da che parte stare: lo slogan che spopola adesso in Uruguay è "Tutti con Suarez". E l'attaccante è stato accolto da eroe dopo la maxi squalifica inflittagli dalla Fifa per il morso all'azzurro. Un fiume di persone ha invaso lo scalo di Montevideo in attesa del rientro dal Brasile del Pistolero, difeso anche dal presidente José Mujica: "Gli italiani sono provocatori - ha dichiarato ai microfoni di De Zurda - stavolta si è passato il limite". "Si vedono di continuo falli e gesti ben più gravi - continua il numero uno uruguaiano nel programma condotto da Victor Hugo Morales e Diego Armando Maradona - e la Fifa usa due pesi e due misure: si permette di trattarci con i piedi solo perché siamo un Paese piccolo e contiamo poco". Alle parole di Mujica fanno eco quelle dell'ex idolo Enzo Francescoli, secondo cui "la decisione della Fifa è pura follia in quanto Suarez non ha ammazzato nessuno".

La vittima del morso, Giorgio Chiellini, sceglie la via del perdono. "Dentro di me ora non ci sono sentimenti di gioia, di vendetta o di rabbia contro Suarez per un incidente che è accaduto in campo ed è finito lì. Rimangono solo la rabbia e la delusione per la partita persa", ha scritto oggi il difensore juventino su Twitter. "Al momento il mio unico pensiero è per Luis e la sua famiglia, perché si troveranno ad affrontare un periodo molto difficile. Ho sempre considerato inequivocabili gli interventi disciplinari da parte degli organi competenti, ma allo stesso tempo - sottolinea Chiellini - credo che la formula proposta sia eccessiva".

Sul caso è intervenuto persino Diego Armando Maradona. Senza usare giri di parole, come da par suo. "E' una sanzione ingiusta, una cosa di mafia incredibile. Perché non mandarlo a Guantanamo?", ha ironizzato il 'Pibe de oro', che nel suo programma 'De Zurda' di approfondimento sui Mondiali ha anche indossato una maglia con su scritto 'Luisito siamo con te' per esprimere la propria solidarietà al giocatore. "Perché? Chi ha ucciso? Questo è il calcio", ha affermato Maradona, prima di concentrarsi sulla Fifa, il suo bersaglio preferito, definendola "moralista". "Nella Fifa c'è gente che pensa sempre meno e che vuole uno spettacolo sempre più imbarazzante. Di certo l'Uruguay ha perso una grande figura e noi perdiamo la possibilità di vedere Suarez". 

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