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Martedì, 30 Aprile 2024
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Che tempo che fa, la lettera di Luciana Littizzetto: "Mi toglierò tutti i sassolini che ho nelle scarpe"

La comica spiega gli argomenti che affronterà nel corso della nuova edizione del programma

Luciana Littizzetto torna a divertire il suo pubblico con le famose letterine sul canale Nove a Che tempo che fa, il programma condotto ancora una volta da Fabio Fazio. L'attrice comica inizia il discorso con l'ironia che l'ha sempre distinta da altri professionisti del settore, per poi parlare di cose serie cambiando tono. Nella lettera scrive tutto ciò di cui parlerà durante le 26 puntate in programma, mettendo le mani avanti perché: "Così se ci cacciano anche qua lo sappiamo da subito e io non svuoto nemmeno la valigia". 

La lettera di Luciana

Come già accennato, Luciana Littizzetto è pronta a farsi ascoltare e ci riesce benissimo, ricevendo anche l'applauso del pubblico in studio e qualche risata di apprezzamento qua e là. Sdraiata sull'acquario, tanto cercato la scorsa estate, l'attrice parte con una sviolinata ai dirigenti di Discovery: Caro Nove, carissimo il Nove, dear channel Nine... O Pio Nove, che sei nove come le sinfonie, nove come il gioco dei nove e nove come le nove settimane e mezzo meno mezzo. Canale ai limiti dell'ignoto, confine oltre il quale ci sta un universo di reti selvatiche, aspre e misteriose, ultima rete nazionale prima di tele sangiovese, cip ciop channel, telescrausa e tele radio capodimin**a. Eccoci qua, come Ambra, a dire Non è la Rai. Eccoci qua, tra una Benedetta Parodi glassa-torte e una dottoressa che schiaccia i brufoli, sperando che gli studi siano molto distanti tra loro". 

La conduttrice poi svela di avere l'intenzione di pronunciare parolacce e poi espone gli argomenti di cui parlerà nel corso dell'edizione: "Cara piccola Nine, io te lo dico: preparati. Sappi che voglio togliermi tutti i sassolini che ho nelle scarpe, che dopo decenni sono diventati grossi come nuraghi, e sappi che dirò le parolacce. Ne ho tante con tutte quelle che non ho potuto dire in tanti anni. Scegli tu: o ne dico una per puntata o mi dai uno speciale in prima serata di 3 ore e mezza e le dico tutte di fila. Pensa che ho ancora dei resti di vaffa***lo dell'anno scorso e ancora tanti, tantissimi mer*a". Poi, con una sorta di filastrocca in rima, svela i temi della stagione: "Sappi che parlerò di Meloni e dell'opposizione che la combatte ogni giorno, ma oltre che di Salvini parlerò anche della Schlein e del suo fantastico modo di esprimersi che certamente avvicinerà al Partito Democratico i ceti più semplici e proletari. Parlerò di Crosetto e di Pichetto, di Sangiuliano e dei libri che non ha letto. Parlerò di Piantedosi che ama i migranti ma in piccole dosi, e anche di Giorgetti che toglie le tasse ai grandi e le lascia ai piccoletti. Parlerò del salario minimo, che sarebbe il minimo per vivere dignitosamente, e invece non serve, non serve a niente per il CNEL. Parlerò di CNEL perché la sua esistenza è uno dei grandi misteri di questo pianeta, insieme all'Area 51, il mostro di Loch Ness e la veggente di Trevignano".

A questo punto si ferma e ricompone, iniziando a citare argomenti più complessi e legati alle vite umane: "Parlerò di cose che fanno ridere perché è il mio mestiere, ma parlerò anche di cose che fanno male, perché il mio mestiere è dire anche quello. Parlerò dei femminicidi perché dall'inizio dell'anno sono già state uccise 90 donne, di cui 75 in famiglia. E possiamo cambiare rete ma non smettere di denunciare questo orrore. Parlerò di morti sul lavoro, 657 nei primi 8 mesi dell'anno, più di uno al giorno, perché chi se ne frega della sicurezza se bisogna fare soldi e farli in fretta. E parlerò di guerra, di tutte le guerre, ne parlerò come so e come posso, perché non sono un'esperta. Posso solo dire che la guerra distrugge sempre, mentre la prerogativa degli umani è quella di costruire".

Luciana Littizzetto e il nuovo slogan del Nove

Luciana chiude il suo discorso proponendo alla dirigenza un nuovo logo e slogan per il canale: "Ma io ti giuro, caro Nove, sarò sempre la parentesi minc***na della settimana, l'attimo di respiro dopo sette giorni in apnea, la finestra socchiusa in una camera piena di mangiatori di fagioli. E tu Nove accoglimi, fatti capanna. Sii la mia ostrica e io sarò la tua pir*a. Ti bacio forsennatamente. La tua nuova amica, la dottoressa schiacciapa**e. P.s. scusa Nine, ti faccio notare che rispetto a Rai e Mediaset non hai un simbolo: che ne diresti di una formica con in testa un briciolone? P.p.s. Ti regalo anche uno slogan: Italia Nove."

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