rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Tv News

Ghali da Fazio: "Stop a tutte le guerre" (e scompare la parola genocidio)

Il cantante ospite a Che tempo che fa insieme a Rich Ciolino, l'alieno che lo accompagna da Sanremo, è tornato sulla polemica

A una settimana dalla polemica scoppiata a Sanremo per il suo "stop al genocidio" sul palco dell'Ariston, Ghali è stato ospite ieri sera a Che tempo che fa. "È chiaro che la pace non è contro qualcuno ma è per tutti" ha detto, e tornando sul 'caso" esploso al Festival per l'appello in merito al conflitto in Medio Oriente ha spiegato: "È quello che abbiamo imparato a scuola ed è strano ritrovarsi in un mondo così. Fa un po' strano. Ci hanno insegnato una cosa per tutta la vita ed a un certo punto sentiamo che non si può".

Il cantante ha approfondito il tema con Fazio: "Qualsiasi cosa - il successo, tutti i beni, tutte le ricchezze che abbiamo - non sarebbero delle ricchezze se non possiamo condividerle. Sono condivisibili solo se stanno tutti bene, se c'è pace. Se in una stanza siamo in dieci e 7 persone stanno male, stanno male tutti. È importante stare tutti bene per quanto sembri banale". Dopo essersi esibito con un medley di "Bayna" e "Casa mia" - brano che ha portato a Sanremo - Ghali ha lasciato parlare Rich Ciolino, l'alieno che lo accompagna sempre. Il pupazzo stavolta ha sussurrato qualcosa all'orecchio di Fabio Fazio, che ha poi riportato fedelmente le sue parole: "Ha detto: stop a tutte le guerre, stop ai respingimenti, stop alle ingiustizie, stop a chi dice 'aiutiamoli a casa loro'. Ha detto 'stop, stop, stop'". La parola genocidio, però, non compare. 

Ghali: "Ero annebbiato dal successo"

Durante l'intervista Ghali ha parlato anche della sua carriera e del successo che lo ha travolto dopo Sanremo 2016: "A un certo punto ero annebbiato da tutto il successo. Inizi a rotolare per inerzia, non hai tempo per ragionare, per fare una vita normale. Ho dovuto fare i conti con la mia vita personale. Mi sono staccato un attimo dalla musica, volevo tornare alla mia essenza che perdi sotto i riflettori di tutti i giorni. L'arte è una valvola di sfogo - ha concluso - una stanza creativa per chi soffre e capisce che può trarre vantaggio dalle proprie sfortune. L'arte è l'unico modo che abbiamo per far diventare una pietra preziosa il nostro dolore".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ghali da Fazio: "Stop a tutte le guerre" (e scompare la parola genocidio)

Today è in caricamento