Giallo sulla morte di Prince: trovati in casa farmaci contraffatti
Sono in corso le indagini per fare chiarezza sulla morte del cantante provocata da una overdose accidentale di fentanyl, oppiaceo più forte dell’eroina. Ritrovate in quel di Paisley Park pillole falsamente etichettate come Watson 385
A distanza di diversi mesi dalla scomparsa di Prince, musicista 57enne ritrovato morto lo scorso 21 aprile nella sua casa di Minneapolis, si riapre il caso.
L'autopsia ha accertato che il decesso della star è stato provocato da una overdose accidentale di fentanyl, un oppioide sintetico 50 volte più potente dell'eroina ma ecco che si torna a indagare sui farmaci trovati nella sua casa tentando di capire come Prince riuscì a procurarseli.
Stando a quanto riferisce l’Associated Press citando un investigatore sotto anonimato, la star non aveva alcuna prescrizione per sostanze del genere nello stato del Minnesota nei 12 mesi prima della sua morte e, inoltre, nei test precedenti il decesso, non era stata trovata traccia di fentanyl: ciò fa dunque pensare che non stava abusando da lungo tempo di questa sostanza e che, probabilmente, assunse la dose fatale 24 ore prima di morire.
In quel di Paisley Park, infatti, sono state ritrovate delle pillole contraffatte falsamente etichettate come Watson 385, una dicitura usata per identificare pastiglie contenenti un mix di paracetamolo e idrocodone che, in realtà, contenevano il fentanyl ed altre sostanze che possono rivelarsi fatali.
Ebbene sì, a quanto pare molti farmaci, di cui la maggioranza erano in bottiglie di vitamina C e aspirine, sono stati trovati in camerino e ancora altri nascosti in una valigia e in alcune borse, anche in quella che portava al suo seguito quando, lo scorso 15 aprile, si sentì male e l'aereo su cui viaggiava fu costretto ad un atterraggio di emergenza in Illinois per essere curato con il Narcan, un antidoto contro sospette overdose di oppiacei.
