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Lunedì, 29 Aprile 2024
I dati Istat

Niente posti all'asilo nido: la metà dei bambini resta in lista d'attesa

Il dato peggiora al Sud e nelle strutture pubbliche, mentre a malapena uno su dieci ha l'esenzione totale per le condizioni economiche: l'Italia è sotto la media Ue

Negli asili nido non ci sono posti, i bambini rimangono in lista d'attesa e solo una minima parte delle strutture prevede esenzioni totali sulla retta in base alle condizioni economiche di chi li richiede. La fotografia della situazione, che non è positiva, arriva dai nuovi dati Istat su "Offerta di nidi e servizi integrativi per la prima infanzia". Dopo la pandemia l'offerta dei nidi è in ripresa ma le richieste di iscrizione sono in gran parte insoddisfatte, soprattutto al Mezzogiorno. Le più penalizzate sono le famiglie più povere, sia per i costi delle rette, sia per la carenza di nidi in diverse aree del Paese.

Italia sotto la media Ue per i posti negli asili nido

Il rapporto Istat si riferisce all'anno 2021. Alcuni numeri sono positivi: nei nidi (incluse le sezioni primavera) sono offerti circa 1.700 posti in più rispetto al 2020/2021, recuperando quasi completamente il livello del 2019. Ma i servizi integrativi per la prima infanzia (nidi in contesto domiciliare, spazi gioco, centri per bambini e genitori) subiscono un ulteriore calo di 2.000 posti e arrivano a coprire il rimanente 6,7% dell'offerta. Complessivamente, l'offerta resta sostanzialmente stabile rispetto al precedente anno: 13.518 servizi attivi e 350.307 posti autorizzati al funzionamento (-0,1%).

asili nido italia dati istat

La percentuale di copertura dei posti tra 0 e 2 anni di età raggiunge il 28%, percentuale distante dall'obiettivo del 33% rispetto ai bambini residenti fissato come Livello Essenziale delle Prestazioni (Lep) da garantire entro il 2027. Ancora più lontano il nuovo obiettivo europeo del 45%.

Le Regioni con più posti nei nido: il Sud soffre

A livello territoriale sono ancora ampi i divari dell'offerta educativa che, come fa notare Istat, potrebbero essere attenuati grazie agli investimenti previsti dal Pnrr e dalle recenti politiche di ampliamento e di perequazione. Centro-Italia e il Nord-est in media hanno una copertura dei posti ben superiore al 33% dei bambini residenti (36,7% e 36,2%, rispettivamente), il Nord-ovest è prossimo all'obiettivo (31,5%), ma il Sud e le Isole, seppur in miglioramento, sono ancora lontani (16,0% e 16,6% rispettivamente).

regioni asili nido posti quanti

A livello regionale l'Umbria è la regione con il più alto livello di copertura (43,7%), seguita da
Emilia Romagna (41,6%), Valle d'Aosta e Provincia Autonoma di Trento (41,1%). La Toscana, il Friuli Venezia Giulia e il Lazio si attestano sopra la soglia del 33%.

Di contro, fra le regioni del Sud, restano ancora al di sotto del 15% Campania, Sicilia e Calabria (11,7%, 13% e 14,6% rispettivamente), mentre la Sardegna con il 32,5% fa registrare il livello più alto. I capoluoghi di provincia hanno una copertura media del 35,3%, mentre i Comuni non capoluogo, nel loro insieme, hanno una copertura di posti inferiore di ben dieci punti percentuali (24,9%).

La metà dei bambini in lista d'attesa

In Italia la frequenza di un servizio educativo per la prima infanzia risulta inferiore alla media europea:
nel 2021 i bambini che frequentano una struttura educativa risultano pari al 33,4% dei residenti di
0-2 anni (contro il 37,9% della media Ue). La Francia e la Spagna sono ben al di sopra del 50% e altri
paesi, come l’Olanda e la Danimarca, si attestano rispettivamente al 74,2% e al 69,1% .

La percentuale italiana comprende peraltro una quota (quasi il 5% dei bambini di 0-2 anni) di bambini
iscritti alla scuola di infanzia come anticipatari, quindi inseriti in strutture per bambini da 3 a 5 anni senza
gli adattamenti previsti ad esempio nelle sezioni primavera. Pertanto, sono meno del 30% i bambini al
di sotto dei 3 anni che trovano collocazione nei servizi educativi specifici per la prima infanzia.

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Si stima anche una grande frequenza delle richieste di iscrizione non accolte per carenza di posti: il
63% dei nidi pubblici e il 40,7% dei privati non hanno accolto a inizio anno tutte le domande pervenute. La media che viene fuori è quasi il 50 per cento: quindi la metà dei bambini rimane in lista d'attesa.

Soprattutto nel Mezzogiorno è stata più avvertita la pressione sui servizi da parte delle famiglie e le
barriere all’accesso hanno lasciato bambini in lista d’attesa in oltre due terzi delle unità di offerta
pubbliche e in quasi la metà di quelle private.

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