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Martedì, 30 Aprile 2024
La beffa

Brandizzo: ora i dipendenti dell'azienda dei cinque operai morti rischiano lo stipendio

La Si.gi.fer., l'azienda di Borgovercelli di cui erano dipendenti i cinque operai morti nella strage di Brandizzo, ha chiesto la cassa integrazione per gli 80 dipendenti, ma ha affermato di non avere liquidità da anticipare. Così i lavoratori rischiano di rimanere senza retribuzioni

Dopo il dramma la beffa. Un'ottantina di famiglie, quelle dei lavoratori della Si.gi.fer., l'azienda di Borgovercelli di cui erano dipendenti i cinque operai morti nella strage di Brandizzo, rischiano di rimanere senza stipendio. L'azienda, a cui la rete ferroviaria italiana, lo scorso giovedì 14 settembre, ha revocato tutti gli affidamenti, ha chiesto tredici settimane di cassa integrazione ordinaria per i 79 dipendenti rimasti. Ma ha chiaramente spiegato alle organizzazioni sindacali, nel corso di diversi incontri nelle ultime ore, di non essere in condizione di provvedere all'anticipo del sussidio per mancanza di liquidità.E il punto è che la sospensione delle commesse formalizzata da Rfi (la Rete ferroviaria italiana) comporta anche l'interruzione dei pagamenti delle fatture arretrate. Una grossa grana per i dipendenti, che dopo il dramma di avere assistito alla scomparsa dei colleghi, ora rischiano di trovarsi senza liquidità.

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Ai lavoratori, secondo quanto detto in assemblea dal direttore generale Franco Sirianni, la prossima settimana sarà pagato lo stipendio di agosto. E, a quelli che hanno lavorato, qualche giorno di settembre. Poi più nulla.

Il sindacato annuncia che lunedì mattina si terrà un'altra assemblea per capire che strada intraprendere. "La linea condivisa - sottolineano compatti Cgil, Cisl e Uil - è stata chiara: chiedere che tutti, compresi appaltatori e subappaltatori, si prendano la responsabilità di garantire un futuro a queste persone dietro cui ci sono 79 famiglie. Rimangono forti preoccupazioni perché senza anticipazione della cassa integrazione i lavoratori rischiano, nelle prossime settimane, di aggiungere alla sofferenza per la perdita dei propri colleghi lacrime di disperazione".

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Intanto scende il campo anche il sindaco di Borgovercelli, Mario Demagistri, che chiede a Rfi di revocare o rimandare la decisione di revoca degli appalti: "si tratta - ha detto - di una condanna senza attendere le risultanze delle indagini".

Il primo cittadino ha annunciato l'apertura di un conto corrente per raccogliere fondi a sostegno delle famiglie degli operai.

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