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Lunedì, 29 Aprile 2024
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La bozza del decreto legge 4 gennaio: zona gialla rafforzata nei feriali e arancione nei festivi

Divieto di spostamento tra regioni ma deroga confermata per le visite a parenti e amici, maggiori restrizioni nei week end dal 7 al 15 gennaio. Attesa anche un'ordinanza del ministero della Salute per rendere più facile la proclamazione della zona rossa nelle regioni

Il decreto legge che il governo ha intenzione di varare stasera 4 gennaio prevede una zona gialla rafforzata nei giorni feriali, ovvero con il divieto di spostamento tra le regioni ma con la conferma della deroga che prevede la possibilità per due persone di muoversi verso un'altra abitazione all'interno della regione e una zona arancione nel week end. La bozza sarà oggetto del consiglio dei ministri convocato per stasera alle 21 e sarà in vigore fino al 15 gennaio, quando un nuovo decreto legge e - forse - un nuovo Dpcm cambieranno le restrizioni in tutta Italia. 

EDIT: Intorno all'1 di stanotte è arrivato il via libera del Consiglio dei ministri al decreto con le nuove misure anti-Covid che saranno in vigore dal 7 al 15 gennaio. Nel decreto si prevede che il weekend del 9-10 sarà "arancione" per tutta l'Italia mentre negli altri giorni vigerà una fascia "gialla rafforzata" con lo stop, quindi, agli spostamenti tra le Regioni. Di seguito la bozza completa del decreto.

Aggiornamento: Il decreto che porta l'Italia in lockdown soft dopo le feste: il calendario dei divieti fino al 15 gennaio

Il decreto legge 4 gennaio: zona gialla rafforzata nei feriali e arancione nei festivi

Secondo l'agenzia di stampa Dire il decreto legge sarà accompagnato da un'ordinanza del ministero della Salute, mentre il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha fatto sapere che nel testo dovrebbe essere presente l'abbassamento della soglia dell'indice di contagio Rt, uno degli indicatori che fanno scattare il posizionamento delle regioni nelle diverse fasce e che sarà in vigore a partire da lunedì 11, mentre per l'8 gennaio è atteso il report dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute che aggiornerà l'Rt in tutta Italia: in questo modo alcune regioni si troveranno in zona arancione (o rossa, ma è meno probabile) con una nuova ordinanza del ministero.

EDIT ore 12,33: Nel decreto che disciplina le misure anti-Covid dal 7 al 15 gennaio gli spostamenti verso abitazioni private altrui saranno consentite solo nel proprio Comune e non nella propria Regione come indicato nella notte. "Il testo prevede che, nei territori inseriti nella cosiddetta "zona rossa", sia possibile spostarsi, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata del proprio comune", si legge nella nuova versione del dl. In sostanza, spiega Palazzo Chigi, è ammesso andare a trovare amici e parenti ma solo nel proprio Comune

Nel decreto che entra in consiglio dei ministri questa sera è confermato il divieto di spostamento tra regioni a partire dal 7 gennaio e fino al 15. Nei giorni festivi e prefestivi dello stesso periodo, le misure saranno ulteriormente inasprite: scatta cioè il divieto di lasciare i comuni, con l'esclusione della circolazione dai comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri. Il testo della bozza del decreto riportata dall'agenzia di stampa Dire recita:

Art. 1. Ulteriori disposizioni urgenti per il contenimento della diffusione del COVID-19

Dal 7 al 15 gennaio 2021 è vietato nell'ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E' comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma. 

È consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già ivi conviventi, oltre i minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. 

Nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 7 e il 15 gennaio 2021 sull'intero territorio nazionale si applicano le misure di cui all'articolo 2 del decreto del presidente del consiglio dei ministri 3 dicembre 2020, ma sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore ai trenta chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti dai capoluoghi di provincia.

L'agenzia di stampa Ansa aggiunge che l'articolo 2 del decreto invece abbassa le soglie che fanno scattare la zona arancione o rossa: se una regione è in scenario 2 - dunque con un Rt da 1 a 1,25 - finisce in zona arancione; se è in uno scenario 3 con Rt da 1,25 a 1,50 finisce in zona rossa, ma soltanto se "nel territorio si manifesta un'incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti". Questo parametro è stato introdotto per evitare che regioni con una circolazione virale bassa possano invece finire in arancione a causa di singolo episodio di aumento dell'Rt. Il nuovo sistema delle fasce scatterà però da lunedì 11: venerdì arriverà il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità e sulla base dei dati aggiornati scatteranno le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza per l'attribuzione dei colori alle regioni.

Art. 2. Modificazioni urgenti alla legislazione emergenziale
1. All’articolo 1 del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, dopo il comma 16-ter, è aggiunto il seguente:
“16-quater. Il Ministro della salute con propria ordinanza, secondo le procedure di cui ai commi 16-bis e 16-ter, applica ad una o più regioni nel cui territorio si manifesta un’incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti:
a) le misure di cui all’articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020, se lo scenario è “di tipo 2” e il livello di rischio è “moderato” o “alto” ;
b) le misure di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020, se lo scenario è “di tipo 3” e il livello di rischio è “moderato” o “alto” ;

La bozza del Decreto legge 4 gennaio 

EDIT ore 12,33: Nel decreto che disciplina le misure anti-Covid dal 7 al 15 gennaio gli spostamenti verso abitazioni private altrui saranno consentite solo nel proprio Comune e non nella propria Regione come indicato nella notte. "Il testo prevede che, nei territori inseriti nella cosiddetta "zona rossa", sia possibile spostarsi, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata del proprio comune", si legge nella nuova versione del dl. In sostanza, spiega Palazzo Chigi, è ammesso andare a trovare amici e parenti ma solo nel proprio Comune

La bozza del Dl 4 gennaio: cosa cambia tra zona gialla "rafforzata" e zona arancione

Con le nuove regole rimane sempre consentita la possibilità di rientro alle proprie residenze o domicilio. Vengono esclusi gli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma. Confermata anche la possibilità di spostarsi verso un'abitazione privata in regione, una sola volta al giorno tra le 5 e le 22. Nei giorni festivi e prefestivi "sull'intero territorio nazionale si applicano le misure di cui all'articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020", ovvero le regole valide per le zone arancioni. Il nuovo decreto legge quindi avrà al suo interno:

  • una limitazione agli spostamenti tra le regioni nella zona gialla rafforzata;
  • la deroga per due persone più gli under 14 e gli eventuali disabili per spostarsi una sola volta al giorno verso un'altra abitazione rispettando il coprifuoco;
  • la proclamazione della zona arancione nel week end: questo significa che i ristoranti e i bar non potranno aprire (o meglio: potranno solo fare servizio d'asporto e consegna a domicilio) mentre tutti gli altri negozi rimarranno aperti con orari non prolungati come durante le festività.

 Nel pomeriggio era circolata l'ipotesi che fosse un'ordinanza del ministero della Salute a stabilire le nuove regole per il periodo dal 7 al 15 gennaio. Il nuovo calendario delle restrizioni dal 7 al 15 gennaio prevede quindi:

  • il 5 e il 6 gennaio saranno gli ultimi due giorni in zona rossa per tutta Italia: negozi chiusi tranne quelli di beni di prima necessità, divieto di uscire di casa se non per ragioni di lavoro, salute o necessità e urgenza da giustificare tramite autocertificazione, coprifuoco dalle 22 alle 5, una sola visita consentita al giorno (massimo due ospiti);
  • il 7 e l'8 gennaio l'Italia sarà in zona gialla "rafforzata": riapertura delle attività e di tutti i negozi (con ristoranti e bar chiusi dopo le 18), rientro a scuola al 50% degli studenti delle scuole superiori;
  • il 9 e il 10 gennaio l'Italia sarà in zona arancione: possibilità di spostarsi all'interno del proprio comune ma non tra un municipio e l'altro e al di fuori della propria regione, negozi aperti tranne bar e ristoranti (consentito comunque l'asporto e la consegna a domicilio), coprifuoco dalle 22 alle 5, una sola visita consentita al giorno (massimo due ospiti);
  • a partire dall'11 gennaio tornerebbe in vigore il sistema delle zone rossa, arancione e gialla nelle regioni (a rischio zona arancione o rossa ci sono Veneto, Liguria, Calabria e forse anche Lombardia, Puglia e Basilicata);

Le limitazioni alla libertà di movimenti dei cittadini della zona arancione, che entrerebbero in vigore nel week end del 9 e del 10 gennaio, prevedono che: 

  • si possono effettuare spostamenti all'interno del proprio comune liberamente dalle 5 del mattino alle 22;
  • si possono effettuare spostamenti al di fuori del proprio comune per fare visita a parenti e amici ma sempre all'interno della propria regione; 
  • non si può uscire dalla propria regione;
  • ci si può spostare fuori dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, percorrendo una distanza non superiore a 30 chilometri e senza recarsi nel capoluogo di provincia; 

Per quanto riguarda i negozi in zona arancione:

  • i bar e i ristoranti sono aperti esclusivamente per la vendita da asporto fino alle 18 e per la consegna a domicilio che deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti;
  • Nelle aree o negli orari in cui è sospeso il consumo di cibi e bevande all’interno dei locali, l’ingresso e la permanenza negli stessi da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali;
  • possono restare aperti oltre le ore 18 solo gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro;
  • I ristoranti degli alberghi sono aperti per i clienti che vi alloggiano, come nella zona rossa. Quindi è consentita (senza limiti di orario) la ristorazione solo all’interno dell’albergo o della struttura ricettiva in cui si è alloggiati. Qualora manchi tali servizio all’interno del proprio albergo o della propria struttura ricettiva il cliente potrà avvalersi di una ristorazione mediante asporto o mediante consegna “a domicilio” (eventualmente organizzata dall’albergo), nei limiti di orario consentiti, con consumazione in albergo;

Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.

Cosa cambia con l'indice di contagio: le dieci regioni a rischio dall'11 gennaio

Ma perché il ministro intende abbassare le soglie dell'indice di contagio? Secondo l'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute l'indice Rt in Italia si è attestato a 0,93, ovvero appena sotto la soglia dell'1 (ma secondo il fisico dell'università di Trento Roberto Battiston nel frattempo è arrivato a 0,99). In base ai criteri stabiliti con il varo del sistema delle zone attualmente tutta l'Italia è in zona gialla perché per far scattare la zona arancione uno dei criteri è che l'Rt sia sopra a 1,25. La tabella che riporta gli indicatori dell'Rt puntuale relativi alla 21-27 dicembre aggiornati al 29 riportava questi numeri.

  • Abruzzo:0,65
  • Basilicata: 1.09
  • Calabria: 1.09
  • Campania:0.78
  • Emilia-Romagna: 0.98
  • Friuli-Venezia Giulia:0.96
  • Lazio:0.84
  • Liguria:1.07
  • Lombardia:1
  • Marche:0.99
  • Molise:0.89
  • Piemonte:0.71
  • PA Bolzano:0.76
  • PA Trento:0.71
  • Puglia:1
  • Sardegna:0.78 (non valutabile)
  • Sicilia:0.93
  • Toscana:0.79
  • Umbria 0.8
  • Valle d'Aosta:0.83

L'intenzione del governo è quella di modificare il parametro (che non è comunque l'unico per decretare la zona rossa, arancione o gialla nelle regioni). Repubblica scrive oggi che la Cabina di regia ha chiuso la sua riunione raccomandando che "in situazioni in cui l’incidenza è superiore a 50 casi per 100mila abitanti alla settimana, di rafforzare ulteriormente le misure di mitigazione già quando si osservano valori di Rt pari a 1, quando il rischio di una epidemia non controllata o gestibile è classificato come moderato o alto".  Con questi parametri, in base ai numeri del monitoraggio della settimana dal 21 al 27 dicembre, rischiano la zona arancione da subito Veneto, Liguria, Calabria, Lombardia, Basilicata e Puglia. Ma, spiega oggi Repubblica, ci sono altre quattro regioni in bilico: Emilia-Romagna, Sicilia, Friuli-Venezia Giulia e Marche. 

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