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Lunedì, 29 Aprile 2024
La dieta che salva il cuore

Dieta "PURE": i sei cibi che prevengono l'infarto

Un recente studio ha dimostrato che un'alimentazione carente di sei specifici alimenti aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Insieme alla dott.ssa Monica Dinu, della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), scopriamo quali sono e in che quantità dovremmo consumarne per proteggere la salute del cuore

Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel mondo e in Italia. Se oggi si contano circa 18 milioni di decessi all’anno, si stima che nel 2030 i morti saliranno 24 milioni che equivalgono a circa 66.000 decessi al giorno. È come se ogni giorno scomparisse una città come Massa o Trapani. Un trend preoccupante ed in crescita da oltre 20 anni, che però può essere arginato agendo sui principali fattori di rischio ‘modificabili’, tra cui il colesterolo, l’ipertensione, il diabete, l’obesità, la sedentarietà, il fumo e l’alcol, e naturalmente l’alimentazione.

"Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) - spiega a Today Monica Dinu, Ricercatrice presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università degli studi di Firenze, e coordinatrice del gruppo Giovani della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) -, l'80% degli infarti e degli ictus prematuri sarebbe prevenibile attraverso l’adozione di corretti stili di vita; e tra questi, ovviamente rientra anche l’alimentazione. Una dieta bilanciata aiuta a mantenere in salute cuore e arterie perché è di supporto nella gestione del peso, che non dovrebbe essere né in eccesso né in difetto, perché contribuisce al mantenimento di adeguati livelli di colesterolo e glucosio nel sangue, ed aiuta a tenere sotto controllo la pressione arteriosa. Un’alimentazione varia, a base di alimenti ricchi in vitamine, sali minerali, sostanze antiossidanti e acidi grassi omega-3, è importante anche per ridurre l’infiammazione cronica di basso grado, che svolge un ruolo centrale nella patogenesi delle malattie cronico-degenerative".

Dott.ssa Dinu, un recente studio condotto dai ricercatori del Population Health Research Institute (PHRI) della McMaster University di Hamilton (Canada) ha scoperto che non mangiare abbastanza sei alimenti “chiave” aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Di quali alimenti si tratta?

"Gli autori dello studio hanno valutato la relazione tra abitudini alimentari e salute in quasi 150 mila persone residenti in 21 paesi di tutto il mondo trovando sei alimenti "chiave" che, più degli altri, erano associati al rischio cardiovascolare. Si tratta di frutta, verdura, latticini (preferibilmente non scremati), frutta secca, legumi e pesce. I ricercatori hanno notato che un consumo insufficiente di questi gruppi alimentari (cioè al di sotto della mediana di consumo della popolazione di riferimento) determinava un maggiore rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità prematura, a prescindere dalla regione geografica e dalle variabili socio-demografiche".

Qual è l'apporto giornaliero o settimanale ottimale di questi sei alimenti? E su quali principi si basa la Dieta PURE?

"Il messaggio della dieta PURE (Prospective Urban Rural Epidemiology) rappresenta un cambiamento significativo nell'approccio nutrizionale perché porta agli estremi il concetto di "nutrizione positiva". Piuttosto che concentrarsi sulla riduzione del consumo di alimenti non-salutari ritenuti dannosi, si focalizza sull’importanza di aumentare il consumo di alimenti salutari, che però consumiamo in quantità insufficiente. I consigli pratici che ne derivano sono di consumare ogni giorno almeno 4-5 porzioni di frutta e verdura, 1 porzione di frutta secca e 2 porzioni di latte e derivati. Inoltre, viene promosso il consumo settimanale di 3-4 porzioni di legumi e 2-3 porzioni di pesce, e si specifica che il consumo moderato di cereali integrali e carne non processata fa parte di una sana alimentazione. Queste indicazioni corrispondono ad una dieta varia che, come riportato dagli autori dello studio, apporta circa il 56% di energia da carboidrati, il 27% da grassi e il 17% da proteine. È importante specificare che queste percentuali e questi suggerimenti sono in linea con quelli riportati nelle principali Linee Guida per una sana alimentazione, incluse quelle per la popolazione italiana". 

Articolo: Alimenti “anti-caldo”: quali sono e come funziona il metodo basato sulla biochimica degli alimenti 

La dieta PURE non si propone quindi come un rigido schema dietetico?

"No, e questo è un aspetto molto interessante. La dieta PURE si propone non come un rigido schema dietetico, ma come un insieme di buone abitudini alimentari da adattare alle diverse popolazioni e alle preferenze individuali. Fa propri i concetti di moderazione e varietà, stimolando a raggiungere il consumo ottimale di almeno 4 dei gruppi alimentari identificati, nel modo che più si confà al singolo individuo. I vegetariani, ad esempio, potranno scegliere di focalizzarsi sul consumo ottimale di frutta, verdura, legumi, noci, latticini, e prediligere i cereali integrali, mentre i non vegetariani potranno scegliere di includere anche pesce e quantità moderate di carne rossa o pollame. Infine, gli autori sottolineano che concentrarsi sull'eccessivo consumo di grassi saturi, come spesso fatto in passato, potrebbe essere un obiettivo fuorviante nella prevenzione delle malattie".

Quali sono quindi i benefici di questa dieta?

"Nello studio, chi consumava nelle quantità ottimali i 6 gruppi alimentari identificati aveva un rischio ridotto del 18% di eventi cardiovascolari, del 14% di infarto, del 19% di ictus e del 30% di morte prematura. Questi risultati sono molto robusti perché ottenuti su una popolazione di quasi 250 mila persone, seguite per una media di 9 anni durante i quali si sono verificati 40.764 eventi cardiovascolari e 15.707 decessi. Trattandosi di regole di buona alimentazione piuttosto che di uno schema dietetico rigido, il messaggio della dieta PURE è adatto a tutte le persone che desiderano promuovere la salute del loro cuore. Tuttavia, in presenza di patologie o in condizioni fisiologiche particolari come, ad esempio, gravidanza o allattamento, è necessario consultare un professionista".

In cosa si differenzia dalla Dieta Mediterranea?

"La dieta PURE differisce dalla dieta Mediterranea per l'origine geografica, il contesto culturale, l’accento che pone su alcuni gruppi alimentari e le fonti di grassi. Come suggerisce il nome, la dieta Mediterranea è originaria della regione mediterranea, in particolare di paesi come Grecia, Italia, Spagna e Francia meridionale. Si tratta di un modello profondamente radicato nel patrimonio culturale che si distingue per le sue tradizioni regionali, l'uso di olio d'oliva come principale fonte di grassi e vino rosso con moderazione. Inoltre, pone una forte enfasi sul consumo regolare di pesce. La dieta PURE deriva da uno studio multinazionale, è basata su dati e non è legata a una cultura specifica. Si concentra su alimenti minimamente lavorati, tra cui frutta, verdura, frutta secca, legumi, latticini e pesce, senza linee guida specifiche sulle fonti di grassi. Inoltre, include quantità moderate ma maggiori, rispetto alla dieta Mediterranea, di carne rossa e pollame, e non ha una posizione specifica sul consumo di alcol. A parte queste differenze, le diete condividono principi comuni come l'elevato apporto di frutta, verdura e legumi e l'enfasi su alimenti integrali e non trasformati. Entrambe sono state associate a benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di malattie cardiache e di alcune patologie croniche, anche se il numero di studi disponibili per la dieta Mediterranea è nettamente superiore (se non altro perché abbiamo decenni di ricerche sull’argomento)".

Articolo: Il cibo biologico è davvero più salutare di quello convenzionale?

Qual è l'approccio dietetico migliore?

"Dipende dal background culturale, dalle preferenze e dagli obiettivi di salute specifici di ogni individuo. Per questo motivo, è sempre consigliabile consultare un professionista per creare un piano alimentare personalizzato ed equilibrato che si adatti alle esigenze individuali". 

Cos’altro si può fare per prevenire le malattie cardiovascolari?

“Oltre a seguire una corretta alimentazione e mantenere un peso corporeo adeguato ci sono altre misure che possono essere adottate per prevenire le malattie cardiovascolari. Alcuni consigli utili includono fare attività fisica regolare (almeno 150 minuti di attività fisica moderata o 75 minuti di attività intensa ogni settimana, suddividendo l'esercizio in sessioni più brevi, se necessario), non fumare o smettere di fumare, gestire lo stress attraverso tecniche come la meditazione o l'esercizio fisico, e controllare regolarmente la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo".

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