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Sabato, 27 Aprile 2024
Voleva difendere la madre / Asti

Il diario di Makka, la 18enne che ha ucciso il padre: "Se state leggendo, o sono morta io o è morto lui"

I carabinieri hanno sequestrato quattro pagine scritte dalla giovane poco prima di uccidere il padre, il 50enne ceceno Akhyad Sulaev, con due coltellate: "Ho paura che i miei fratelli maschi copino il comportamento di mio padre. Gli uomini come lui devono bruciare all'inferno"

Quattro pagine scritte poco prima di uccidere il padre, pagine cariche di paura, da cui traspare la condizione in cui era costretta a vivere. A scriverle Makka Sulaev, la 18enne che venerdì scorso ha accoltellato a morte il padre Akhyad Sulaev, ceceno di 50 anni, al culmine di una lite avvenuta nella loro abitazione a Nizza Monferrato, in provincia di Asti. Fin dal primo momento la giovane ha raccontato delle continue violenze che lei e la madre subivano quotidianamente, maltrattamenti che vengono descritti anche nei fogli sequestrati dai carabinieri: "Non avrei mai neanche immaginato di portare via la vita a una persona, ma preferisco portarla via a quel cog.... prima che lui porti via l'unica ragione della mia vita, cioè mia madre. Chi troverà questo scritto capirà, o io sarò morta, o sarà morto lui. Ho paura che i miei fratelli maschi copino il comportamento di mio padre. Gli uomini come lui devono bruciare all'inferno. Io amo la famiglia, è la mia vita, io non so come farò senza. Gli uomini come mio padre devono bruciare all'inferno".

Come riporta La Stampa, l'uomo è stato colpito due volte con un coltello da cucina lungo 30 centimetri, un fendente alla schiena e uno all'addome che non gli hanno lasciato scampo, nonostante i tentativi di tamponare le ferite con una maglietta. A far scattare la paura nella giovane sarebbe stato un messaggio inviato dal padre alla madre: "Quando vengo a casa ti uccido, come ti permetti", in risposta ai rimproveri della donna per essersi licenziato, creando problemi economici in famiglia. Poi la lite e le coltellate.

Nel diario la 18enne descrive i maltrattamenti subiti dalla madre: "A volte prende mia madre la trascina di fronte ai miei fratelli maschi e insegna loro come si tratta una donna. Quando la vostra moglie vi risponderà o si comporterà male dovrete prenderla così, come fa papà. Io non ce la faccio più e lo ammazzerò. Lui ci impedisce qualsiasi libertà di movimento e di relazioni". Poi un ultimo sfogo scritto a caratteri minuscoli: "Maschi tossici, mi fate schifo e siete la rovina di tutto e il motivo per il quale il mondo va a puttane". Intanto, il giudice per le indagini preliminari non ha convalidato il provvedimento di fermo richiesto dalla procura: non esiste pericolo di fuga né di reiterazione del reato, per questo motivo Makka rimarrà in una comunità protetta, munita di braccialetto elettronico, dove potrà continuare a studiare e a seguire le lezioni a distanza.

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