Migliaia in piazza: "Mai più lager per migranti"
Al corteo di Milano hanno partecipato anarchici e centri sociali, ma anche associazioni cattoliche che si occupano di migrazioni
Qualche migliaio di persone è sceso in piazza a Milano per protestare contro la decisione del ministero dell'Interno di chiudere il centro di accoglienza per richiedenti asilo di via Corelli, che nella visione di Salvini deve invece trasformarsi in un centro per il rimpatrio. Una distinzione semantica, quella tra la parola "accoglienza" e la parola "rimpatrio" che è però decisiva nella realtà dei fatti. A manifestare, in un corteo partito da piazza Piola, anarchici e centri sociali, ma anche associazioni cattoliche che si occupano di migrazioni, sotto lo slogan "Mai più lager". La Legge Minniti Orlando del 2017 dispone l'istituzione di un Cpr in ogni regione italiana. Il corteo, 'Mai più lager- no Cpr', è anche l'occasione per manifestare contro il Decreto Sicurezza voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini e le norme che riguardano in particolare la gestione dell'immigrazione.
I motivi della manifestazione
Il centro sociale Cantiere sul web spiega i motivi della manifestazione e dell'impegno verso i migranti: "Ad accusarci di 'buonismo' - si legge - sarà solo chi è così cieco da non avere ancora compreso che gli stranieri nel nostro Paese sono solo le cavie dell'ultimo stadio dell'esperimento di successo, avviato negli anni '90, di marginalizzazione delle minoranze e delle diversità, di sfruttamento delle categorie più deboli, ma anche di progressiva precarizzazione dei diritti civili, sociali e politici, che interessano tutte e tutti. Mentre l'istigazione all'odio dello straniero (ormai... istituzionalizzata) è solo l'arma di distrazione di massa per mimetizzare questo processo trasversale, oltre ad essere il fondamento di una irresponsabile strategia elettorale, allo stato - anzi, allo Stato - purtroppo vincente".