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Sabato, 27 Aprile 2024
Il delitto di Cologno Monzese / Milano

L'agguato in casa, poi l'omicidio: il terribile sospetto sulla morte di Sofia Castelli

Zakaria Atqauoi, il ragazzo di 23 anni che ha confessato di aver ucciso a coltellate l'ex fidanzata 20enne, rischia l'aggravante della premeditazione. Probabilmente era in possesso di una copia delle chiavi dell'appartamento di Cologno Monzese (Milano): avrebbe atteso la vittima nascosto in un armadio, poi ha agito

Prima si sarebbe introdotto nell'abitazione di Sofia, probabilmente con una copia delle chiavi, per poi attendere, nascosto in un armadio, il momento giusto per agire, il momento per uccidere. Un piano che potrebbe essere stato ordito nei minimi dettagli da Zakaria Atqauoi, il 23enne italo-marocchino accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata di 20 anni, Sofia Castelli, uccisa a coltellate nella sua abitazione di Cologno Monzese, in provincia di Milano. L'assassino, con tutta probabilità, credeva che la giovane sarebbe tornata dalla serata in discoteca con un altro ragazzo, invece, quando la 20enne è rincasata, era in compagnia di una sua cara amica. Ma questo non è bastato a fermare l'intento omicida del 23enne, che nella notte tra venerdì e sabato ha preso una coltello da cucina, si è introdotto nella camera in cui dormiva Sofia, e l'ha colpita più volte al collo.

Atqauoi rischia l'aggravante della premeditazione

Adesso sarà necessario attendere i risultati dell'autopsia per far luce sulle cause del decesso e sull'esatta dinamica del delitto.L'esame autoptico sarà anche in grado di stabilire se la giovane era cosciente al momento dell'aggressione, se è deceduta subito o ha tentato di difendersi. Se le analisi e le indagini dovessero confermare questa ricostruzione, Zakaria Atqauoi, che sabato mattina ha confessato l'omicidio, rischia l'aggravante della premeditazione. Gli inquirenti stanno vagliando le dichiarazioni fatte dal 23enne, anche per chiarire come sia entrato nell'abitazione in cui Sofia viveva insieme alla sua famiglia, assente la notte del delitto.

L'omicidio di Sofia Castelli a Cologno Monzese

Il giallo del duplicato delle chiavi

Nell'appartamento non sono stati rinvenuti segni di effrazione. L'ipotesi è quindi che Atqauoi sia entrato in casa in qualche altro modo, forse con un duplicato delle chiavi di cui era in possesso, tendendo un agguato alla ragazza rientrata dopo una serata passata a ballare con le amiche. Il focus degli inquirenti in questo momento è sulle ore trascorse tra le 5.58 del mattino, quando Sofia è rincasata insieme a un'amica e ha pubblicato su Instagram uno scatto dell'alba nella via dove abitava, e le 9.30, momento in cui il 23enne si è presentato al comando di polizia locale dicendo: "Ho ucciso una ragazza". I carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni, coordinati dalla Procura monzese, stanno effettuando accertamenti per capire se Atqauoi fosse in possesso di una copia delle chiavi di casa Castelli, che potrebbe aver utilizzato per entrare e poi aggredirla con un coltello, colpendola più volte alla gola. A essere ascoltata dagli inquirenti è stata l'amica, ancora sotto shock, con cui la 20enne aveva trascorso la serata e che sarebbe stata in casa al momento del delitto, senza però accorgersi di nulla.

Doveva andare in Sardegna per le nozze d'oro dei nonni

Giulia invece, era pronta a partire per la Sardegna, dove era attesa per festeggiare le nozze d’oro dei nonni a Santa Maria Coghinas. La giovane aveva già acquistato il biglietto aereo per Alghero e ad aspettarla ci sarebbe dovuta essere un’amica con la quale aveva già organizzato tutto. Sofia avrebbe raggiunto la famiglia, madre, padre e il fratello più piccolo, per festeggiare la nonna materna Franca Pes, che era ritornata nell’isola dopo un lungo periodo trascorso nella penisola con il marito lombardo. La 20enne però in Sardegna non ci è mai arrivata.La notizia dell’omicidio della ragazza di origini sarde ha gettato nello sconforto l’intero paese di Santa Maria Coghinas, dove la giovane aveva nonni e zii ed era solita trascorrere le vacanze. L’arrivo di Sofia, secondo quanto raccontato da alcuni amici, avrebbe dovuto essere una sorpresa. Poi una telefonata dei carabinieri ha annunciato la notizia, che ha trasformato la festa per le nozze d’oro dei nonni in un incubo. 

Il legale del 23enne: "Il ragazzo è molto provato"

"Un giovane ragazzo molto provato", ha detto l'avvocata Marie Louise Mozzarini nel descrivere il suo assistito Atqauoi, accusato di omicidio volontario e che rischia l'aggravante della premeditazione. "Ha risposto alle domande del magistrato - ha aggiunto il legale riferendosi sempre al 23enne - ed è stato molto collaborativo". Intanto, tra oggi e domani è previsto l'interrogatorio di garanzia del reo confesso. Secondo le prime informazioni sembra che il 23enne non fosse presente nella discoteca in cui la vittima ha trascorso la serata, ma gli investigatori sospettano che abbia utilizzato le storie pubblicate su Instagram da Sofia per tenere sotto controllo i suoi spostamenti durante la notte. I due si erano frequentati per circa tre anni: lui nato a Rivoli era stato quasi in famiglia a casa Castelli. Si sarebbero visti l'ultima volta venerdì pomeriggio, poi l'ennesima lite: poi sarebbe uscito dall'appartamento sottraendo un mazzo di chiavi. Sarebbe maturato così l'intento omicida. L'amica di Sofia che quella notte si trovava nell'appartamento è ancora sotto shock, ma non si sarebbe accorta di nulla. "Zakaria Atqauo era irascibile e si infuriava anche per uno sguardo", avrebbe raccontato agli inquirenti. Proprio questo atteggiamento violento e l'eccessiva gelosia avrebbero convinto Sofia a troncare la relazione con il 23enne.

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