rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
il paese opaco

Demoni, rituali spirituali e donazioni esentasse: la realtà delle sette in Italia

Sono oltre 500 le sette "ufficiali" in Italia: spesso si trasformano in una trappola per le persone con evidente fragilità sociale e psicologica. "Quando parliamo di setta non dobbiamo pensare a persone incappucciate, ma a organizzazioni strutturate con un capo o guru che si autoproclama", spiega Lorita Tinelli, presidente del Centro studi abusi psicologici

Aveva una sola voce che gli risuonava nella mente: "Liberali dai demoni". Ed è per questo che Giovanni Barreca, muratore di 54 anni, avrebbe ucciso lo scorso 11 febbraio la moglie Antonella Salamone e i due figli maschi, Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5 ad Altavilla Milicia, un comune non lontano da Palermo. Durante le indagini ha preso sempre più corpo l'ipotesi della setta e del fanatismo religioso dell'uomo, che avrebbe massacrato la moglie e i suoi due figli durante i "riti purificatori".

La strage di Altavilla, anche la figlia di 17 anni in carcere: "Ha partecipato alle torture su mamma e fratelli"

Un fenomeno difficile da registrare

Probabilmente anche lui è stato stregato da una delle oltre 500 sette "ufficiali" presenti in Italia, che si trasformano in una trappola per le persone con evidente fragilità psicologica ed emotiva. Si tratta di un mondo estremamente variegato: secondo i dati Codacons, ci sono le "psicosette" che rappresentano il 40 per cento del totale e che appaiono come gruppi di studio finalizzati a potenziare la mente. Il 30 per cento dei gruppi settari è invece dedicato al satanismo e allo spiritismo, mentre il 15 per cento sono sette "pseudo-religiose". Censirli è una missione difficile: i gruppi nascono e muoiono con grande rapidità, muovendosi nel silenzio e nell'omertà degli adepti. Ma soprattutto, si mascherano dietro un nuovo nome ogni qualvolta il fenomeno settario torna alla ribalta della cronaca nera e giudiziaria. "La situazione nel nostro Paese è opaca", spiega a Today.it, Lorita Tinelli, psicologa clinica e forense, fondatrice e presidente di Cesap (Centro studi sugli abusi psicologici).

"Il Consiglio d'Europa ha più volte chiesto agli Stati membri di attuare politiche preventive e osservatori sul fenomeno, sulla scia del suicidio di massa internazionale dei seguaci dell'Ordine del tempio solare. In Italia, però, questo non è mai avvenuto. L'unico rapporto del ministero dell'Interno risale al 1998, che conta nel nostro Paese 37 gruppi magico esoterici, individuando quelli più pericolosi nelle sette e psico-sette del potenziare umano, che utilizzano tecniche desunte dalla psicologia per creare acquiescenza", racconta l'esperta, precisando che solo lo scorso anno il Cesap ha ricevuto almeno 3500 richieste di aiuto da parte di familiari e da chi è uscito da una realtà settaria. 

Giovanni Barreca, chi è il fanatico che ha sterminato la famiglia: l'ipotesi setta, la figlia "risparmiata" e il giallo dei complici

In Italia sono circa due milioni i cittadini che si affidano a guru e santoni carismatici in quelle che all'apparenza sono comunità benevole e accoglienti. Comunità che nascondono lati oscuri. L'ossessione religiosa e l'eccessiva devozione dei seguaci si traducono in un redditizio business per i leader di questi gruppi settari, che promuovono sul web messaggi deliranti e tesi pseudoscientifiche. Ma gli ingredienti per funzionare sono tanti e diversi: controllo, manipolazione, spiritualità, fino ad arrivare a droghe, sesso, vocazione messianica dei leader e, nei casi estremi, suicidi di massa ed efferati omicidi. Agli adepti però viene trasmesso un senso di protezione all'interno di quello che è un rifugio dal mondo "reale", per raggiungere un solo obiettivo: la purificazione e liberazione dello spirito e la cancellazione degli eventi traumatici del passato. Si pongono così le basi per l'emarginazione, alienazione e solitudine dei seguaci, che tentano di abbracciare e raggiungere ideali utopistici. "Quando parliamo di setta non dobbiamo pensare a persone incappucciate, ma a organizzazioni strutturate con un capo o guru che si autoproclama - spiega Tinelli -. Il leader, che ha caratteristiche narcisistiche e si fregia di possedere poteri psicologici o pseudo scientifici, come la guarigione, inizia la sua attività di proselitismo, promuovendo delle verità assolute di cui è l'unico detentore". 

Il potere del love bombing

A finire nella rete dei gruppi settari sono anche i giovani e gli adolescenti (circa il 35 per cento dei membri ha meno di 30 anni), che si sono affidati a carismatici leader e comunità accoglienti in periodi di forte incertezza emotiva e debolezza sociale, come la crisi economica del 2008 e la pandemia di Covid. Ma a volte il confine tra setta, movimento e religione non è così netto. Come racconta Toni Occhiello, vicepresidente dell'Aivs (Associazione italiana vittime delle sette) - impegnata a raccogliere segnalazioni e prestare assistenza psicologica e legale alle vittime -, che entrò negli anni '80 nell'associazione Soka Gakkai, tramite la sua fidanzata del tempo. "Conobbi la setta più di 30 anni fa a Los Angeles e fui anche io vittima del love bombing, cioè quel bombardamento d'amore e premure che porta a farti sentire circondato da affetto e amore esclusivo", racconta Occhiello a Today.it. Un amore, però, che si fonda sulle debolezze e carenze affettive della vittima.

La Soka Gakkai raccontata dai suoi fedeli - di Gabriele D'Angelo

Così gli incontri con i membri del gruppo sono diventati sempre più frequenti, le meditazioni hanno scandito quotidianità e l'attività di proselitismo è stata un obiettivo a lungo perseguito per diffondere il messaggio di salvezza e pace nel mondo. L'associazione buddista, di cui ha fatto parte Occhiello per oltre 30 anni, non rappresenta alcun pericolo: se non fosse che, per mostrare fedeltà al gruppo, era spinto a fare importanti donazioni. "Ho speso migliaia e migliaia di euro in donazioni. Più donavo, mi dicevano, più avrei migliorato la mia vita. Sono finito a donare direttamente il 5 per cento del mio stipendio alla Soka Gakkai, sempre volontariamente e senza costrizioni. Lo prelevavano dal mio conto", racconta Occhiello, ricordando di aver speso circa 400 dollari per acquistare una campana di meditazione. "Oggi mi sento rinato: dopo 30 anni, ho ripreso in mano la mia vita", dice Occhiello, che si è allontanato dal gruppo dopo il suicidio di una adepta, giustificato come una risposta del karma.

Non ci sono soltanto le donazioni degli adepti. Il gruppo gode anche di un importante contributo statale. Grazie a una legge varata dal governo Renzi, Soka Gakkai è entrata tra i 12 istituti religiosi a cui lo Stato italiano ha garantito la possibilità di raccogliere fondi attraverso l'8x1000 dato con la dichiarazione dei redditi. Fondi che, chiarisce l'associazione sul suo sito, vengono destinati a diversi progetti sociali. Nessuna costrizione, nessun obbligo, spiegano a RomaToday i frequentatori dell'associazione buddista: ''Sono fondi che usiamo per scopi umanitari. Tutto il movimento si regge sulle donazioni''. E il riconoscimento da parte dello Stato, secondo i responsabili, dimostra la totale regolarità delle attività di Soka Gakkai. Anche se il movimento, come racconta RomaToday, non fa parte dell'Unione buddisti italiani.

8x1000

Manipolazione mentale e love bombing. Ma soprattutto isolamento in una bolla, dove sono assenti amici, parenti e colleghi di lavoro, e dove si separa il debole dal mondo attraverso una deformazione della realtà complessa. "Apparentemente gli adepti sono socialmente adattati - spiega Tinelli - ma proprio negli ambienti che frequentano, come quello lavorativo, portano le regole e le ideologie in cui credono. Tuttavia, sono emotivamente separati dal loro mondo: non hanno più contatto con parenti e amici, perché l'unico riferimento diventa il gruppo e il suo leader. Il mondo esterno, invece, è un nemico da combattere". Sì innesca così un meccanismo fondato su un sistema di premi e punizioni, attraverso il controllo del comportamento, delle informazioni ed emozioni. Quindi un controllo su ciò che riguarda la vita degli adepti, soprattutto mediante l'umiliazione. "Il membro di un gruppo settario è disposto a sottoporsi anche a umiliazioni e offese, in un esercizio difficile e intenso a livello psicologico ed emotivo, pur di dimostrare di essere in grado di compiere un percorso delineato e condiviso dal leader", precisa Tinelli. In assenza di autodeterminazione, l'adepto vive quindi in una realtà deformata e dicotomica, letta attraverso gli occhi del leader. 

“Se non ti iscrivi ti ammali”. Così Scientology recluta i suoi discepoli

Nessuno però è immune al richiamo della setta: gli adepti sono persone di tutte le classi sociali e livelli di istruzione. Molte persone si avvicinano alle sette soprattutto nei momenti di difficoltà emotiva. "Ci sono persone che sono entrate nelle realtà settarie mentre affrontavano il lutto di un familiare, la separazione dal coniuge o la perdita del lavoro, per cercare una risposta all'esistenza umana", spiega la presidente del Cesap. 

L'assenza di una legge che protegga le vittime

Il percorso per fuoriuscire dalla setta è difficile. I ricatti psicologici e le umiliazioni sono gli strumenti usati verso chi vuole allontanarsi dal gruppo settario. Molto spesso, le confessioni fatte durante le difficili sessioni di gruppo vengono poi divulgate in forma anonima all'esterno, con il solo scopo di rendere impossibile la vita di un ex adepto. "Verso i fuoriusciti adottano delle strategie di denigrazione e di attentato alla reputazione", precisa Tinelli che ricorda anche come il ricorso a battaglie legali sia un'arma dei gruppi settari per far zittire l'ex seguace.

Il problema è il vuoto legislativo. Manca una norma che introduca il reato di manipolazione mentale. "Esistono tre disegni di legge, che però non sono stati calendarizzati", afferma Occhiello, sottolineando l'impegno di Aivs nel progetto. La magistratura ha quindi le mani legate. L'attenzione può ricadere su queste realtà dopo una denuncia presentata dalla persona interessata. E molto spesso è per casi di violenza sessuale o truffa. Oppure quando accade una tragedia, come quella di Altavilla.

Leggi le altre inchieste di Today.it
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Today è in caricamento