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Sabato, 27 Aprile 2024
I video incriminati / Modena

Video shock, carabiniere "che tira schiaffi e pugni" quando arresta: la decisione dell'Arma

Dopo i filmati virali di Modena, non poteva non succedere nulla. Trasferiti in altra sede il comandante della compagnia dei carabinieri e il comandante del nucleo operativo radiomobile, i due ufficiali da cui dipende il militare finito sotto inchiesta. Il sindacato: "Forte stress"

Ci sono conseguenze. Usciranno dal comando gli ufficiali più vicini al militare sotto inchiesta. Non poteva non prendere posizione l'Arma. Saranno trasferiti in un'altra sede il comandante della compagnia dei carabinieri e il comandante del nucleo operativo radiomobile di Modena, i due ufficiali da cui dipende il carabiniere sotto inchiesta per aver picchiato (anche con un pugno) il 13 marzo scorso Idrissa Diallo, aiuto chef di 24 anni originario della Guinea Conakry, dopo averlo fermato senza documenti.

La decisione è stata presa - fanno sapere - per garantire una maggiore trasparenza amministrativa, ripristinare la serenità nel reparto e per tutelare al meglio gli interessi degli stessi ufficiali. Un trasferimento non immediato, scatterà solo nelle prossime settimane.

Non fu un episodio isolato, quello del pugno a Diallo. Era, infatti, spuntato anche un altro video, il carabiniere era sempre lo stesso: colpi al volto di un fermato.

I video dei carabinieri "violenti" a Modena

Il carabiniere in questione era stato destinato ad altro incarico, l'Arma aveva prontamente annunciato verifiche sia su di lui sia sui superiori. Un ruolo determinante in tutta la vicenda lo hanno avuto, e va sottolineato, le immagini diffuse dal popolare gruppo social "Welcome to favelas", senza il quale, molto probabilmente, questa storia non avrebbe mai avuto la visibilità che ha invece ottenuto.

Martedì 12 marzo 2024 era apparso il primo filmato, che riprendeva l'arresto violento di Diallo. Un carabiniere lo colpiva in testa per farlo salire sull'auto. Meno di una settimana dopo, il gruppo aveva pubblicato un secondo video in cui si vede quello che sembra essere lo stesso carabiniere colpire un uomo durante un fermo.

A Modena scene del genere non si erano mai viste: "Si sono accaniti con una violenza non necessaria. Se una persona si oppone a un controllo legittimo va contenuta, non picchiata", ha detto l'avvocata Barbara Bettelli, che difende il giovane Diallo. I carabinieri avevano avviate tutte le opportune verifiche interne. Ora i trasferimenti.

Uno dei fermi finiti al centro delle polemiche

Il sindacato: "Forte stress"

Sulla vicenda è intervenuto anche il Nuovo sindacato dei carabinieri dell’Emilia-Romagna: "Riteniamo doveroso lasciare alla magistratura il compito di verificare il caso concreto e accertare se vi siano oggettive e concrete responsabilità degli agenti – si legge in una nota  -. Questa segreteria sindacale ritiene doveroso, però, ricordare per l'ennesima volta che oggi, i carabinieri e tutte le forze dell'ordine che sono in strada svolgono un compito estremamente usurante e stressante per causa diretta dell’aumento esponenziale dei crimini. Ciò comporta uno 'stress lavorativo' che può portare l'operatore a momenti di saturazione tali da provocare delle 'sbavature' in contesti operativi 'rischiosi e tesi' o in cui sopravvengono resistenze".

"È compito del governo - continuano i sindacalisti - tutelare la salute psicofisica degli operatori di sicurezza, garantendo un alto livello professionale a tutela anche degli utenti. Ecco perché ormai, anche nei comandi provinciali dei carabinieri, dovrebbe essere istituita la figura dello psicologo esterno all'amministrazione militare".

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