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Martedì, 30 Aprile 2024
Un conto salato

Bollette: il rischio beffa col passaggio al mercato libero

Perché la discesa dei prezzi energetici non basterà da sola ad alleggerire le prossime fatture di luce e gas. Le incognite con la fine delle tutele e le previsioni sui costi (salati) per una famiglia tipo

Cominciamo con le buone notizie, o almeno quelle che sembrano tali. La bolletta elettrica è in calo del 10,8% per le famiglie - circa 9 milioni - rimaste nel mercato tutelato, che terminerà (per i non vulnerabili) il primo luglio 2024. L'autorità di regolazione per energia, reti e ambiente ha annunciato le nuove tariffe della luce che saranno in vigore nel primo trimestre di quest'anno: nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, il prezzo finale per la famiglia tipo risulta così di 25,24 centesimi di euro al kWh (kilowattora), comprensivo di imposte, contro i 28,29 centesimi di euro al kWh del trimestre precedente. La variazione del -10,8% è sostanzialmente legata alla diminuzione complessiva della spesa per la materia energia, circa -14%, controbilanciata dai rialzi per le "tariffe di rete regolate" (trasporto e gestione contatore, +2,1%) e oneri generali di sistema (+1,1%). 

Anche la bolletta del gas di dicembre 2023 è scesa del 6,7% rispetto al mese precedente per la famiglia tipo in tutela. Il calo è determinato interamente dalla diminuzione della spesa per l'acquisto all'ingrosso del gas naturale. Lo ha comunicato l'Arera nell'ultimo aggiornamento della tariffa per i clienti domestici che non hanno ancora scelto il mercato libero. L'autorità di regolazione per energia, reti e ambiente precisa che a dicembre le quotazioni all'ingrosso del gas sono scese rispetto a novembre e il prezzo per i clienti del mercato tutelato è pari a 36,30 euro a megawattora.

Bollette nel 2024: le incognite con la fine delle tutele e le previsioni sui costi

Eppure nel 2024 la discesa dei prezzi energetici non basterà da sola ad alleggerire le prossime fatture di luce e gas: il calo inciderà relativamente sulla bolletta finale, appesantito da alcune incognite come la volatilità dei prezzi (semplificando, la volatilità misura l'ampiezza delle variazioni di prezzo e la frequenza delle escursioni in un determinato arco temporale), i costi di trasporto, gli oneri di sistema e la fine degli sconti sulle tasse. In secondo luogo, quest'anno termineranno le tutele sul mercato del gas e su quello elettrico. Entro rispettivamente il 10 gennaio e il 1° luglio 2024 le famiglie che avevano scelto questa opzione dovranno passare al mercato libero.

Detto in altre parole, a distanza di quasi due anni dall'invasione russa dell'Ucraina, la crisi energetica è in gran parte rientrata. Ma il calo dei costi delle materie prime non è sufficiente a riportare le lancette dell'orologio indietro ai valori pre covid: le bollette restano più alte per vari motivi legati al mercato, al trasporto, alle tasse. E, nel 2024, si aggiunge il tema della fine del mercato tutelato.

A conti fatti, per le famiglie italiane il 2024 si annuncia un anno di bollette "pesanti", secondo una tendenza tracciata da uno studio realizzato dall'associazione degli utility manager (Assium) insieme a Consumerismo no profit. Secondo la proiezione emersa da questa indagine, quest'anno una famiglia tipo spenderà un minimo di 1.750 euro per le forniture di luce e gas. Ipotizzando offerte e consumi stabili, lo studio stima un aumento di 650 euro rispetto al 2020, allontanando il ritorno delle bollette ai valori pre-pandemia. In calo, ma comunque più alti rispetto al 2020, anche i costi massimi sulle bollette, pari a 3.900 euro a famiglia rispetto ai 2.300 euro di quattro anni fa.

Lo studio in questione evidenzia comunque un "raffreddamento" delle bollette rispetto al 2022. Nell'anno in cui la crisi dei prezzi energetici raggiunse il suo picco la spesa massima balzò fino a 6.500 euro annui. Nel corso del 2022, tuttavia, una fetta di famiglie aveva risparmiato usufruendo del blocco delle tariffe a 24 mesi prima dello scoppio della crisi. Secondo il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele, "luce, gas, acqua e telefonia pesano un terzo del bilancio familiare. Con la fine delle tutele i cittadini sono costretti a fare da soli, in una giungla tra chiamate e visite a casa di soggetti che propongono magie mirabolanti".

La beffa per le bollette del gas: l'Iva torna al 22%

Il rischio beffa è concreto. Nei giorni scorsi, l'autorità di regolazione ha ricordato che per il gas sono confermati per dicembre (come è avvenuto per tutto il 2023) l'azzeramento degli oneri generali e la riduzione dell'Iva al 5%, che tornerà alle normali aliquote a partire da gennaio 2024. Ed ecco le noti dolenti. In arrivo c'è un nuovo aumento: da gennaio 2024 l'Iva torna infatti al 22%, dal 5% dell'anno scorso. Il rincaro si mangerà parte del risparmio dovuto alla riduzione di prezzo dell'energia. Se il governo non rinnoverà lo sconto dell'Iva scaduto il 31 dicembre, "sarà la Caporetto per le famiglie", dicono le associazioni dei consumatori. Una mini stangata.

"La riduzione delle tariffe del gas a dicembre è senza dubbio positiva, ma al di sotto delle attese - ha sottolineato Assoutenti -. A fronte dell'andamento al ribasso dei prezzi sui mercati internazionali, ci si aspettava un calo decisamente più marcato". "Nel 2023 la spesa per le forniture energetiche sul mercato tutelato ha raggiunto quota 2.197 euro a famiglia: 889,60 euro per la luce, 1.307 euro per il gas - ha spiegato il presidente dell'associazione, Furio Truzzi -. Dal mese di gennaio, tuttavia, i consumatori andranno incontro a una nuova 'stangata' sul gas: termina infatti lo sconto sull'Iva in bolletta, con l'imposta che passa dal 5% fino al 22%: questo equivale, considerate le tariffe del gas di dicembre, a una spesa aggiuntiva da circa +250 euro annui a nucleo solo a titolo di Iva".

"La riduzione delle tariffe scattata a dicembre sarà del tutto vanificata dall'aumento dell'Iva di gennaio, senza contare che tra pochi giorni finirà il mercato tutelato, con tutte le relative incognite di tale passaggio - ha aggiunto Truzzi -. I più penalizzati saranno gli utenti vulnerabili del gas che risiedono in condomini con impianti di riscaldamento centralizzati, i quali dovranno obbligatoriamente passare al mercato libero pur avendo i requisiti previsti dalla legge per rimanere nel regime a maggior tutela".

I costi della bolletta della luce

E la luce? Secondo uno studio dell'Unione nazionale consumatori, se per una famiglia tipo in tutela il -10,8% significa spendere 82,35 in meno su base annua, la spesa totale nel 2024, nell'ipotesi di prezzi costanti, resta comunque alta e arriva a 681 euro, che sommati ai 1.467 del gas determinano una stangata complessiva di oltre duemila euro. Se il prezzo della luce scende del 10,8% rispetto a quello attuale e del 52,5% rispetto a gennaio 2023, rispetto ai tempi pre crisi, ovvero nel confronto con gennaio 2021, il rialzo è ancora del 25,8%.

Rispetto poi alla spesa complessiva del 2020, pari a 485 euro, ora si pagheranno ben 196 euro in più, +40,5%. Anche secondo Assoutenti i prezzi della luce continuano ad essere sensibilmente più alti rispetto al periodo pre crisi. "I prezzi sui mercati internazionali sono ancora eccessivamente volatili - afferma il Codacons - e il rischio è quello di una nuova impennata delle tariffe durante il 2024".
 

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