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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia

Iscro: la cassa integrazione per chi ha la Partita Iva

Sei mesi a 800 euro per chi ha guadagni dimezzati e prende meno di 8145 euro. La novità nella legge di bilancio 2021

Si chiama Iscro e sarà una cassa integrazione per le Partite Iva: un ammortizzatore in forma di assegno che ammonterà tra 250 e 800 euro al mese per sei mesi erogato da Inps ai professionisti con reddito dell’anno precedente almeno dimezzato rispetto alla media degli ultimi tre e non superiore a 8145 euro. Nel 2021 ne usufruiranno 41 mila lavoratori autonomi, secondo i calcoli della Ragioneria Generale dello Stato.

Iscro: la cassa integrazione per le Partite Iva

L'acronimo Iscro sta per Indennità di continuità reddituale e operativa, e prevede un assegno tra minimo 250 e massimo 800 euro al mese per 6 mesi per chi abbia subito perdite del 50% rispetto ai tre anni precedenti e abbia dichiarato un reddito non superiore a 8.145 euro. Potranno richiederlo le partite Iva aperte da almeno 4 anni. L'indennità sarà corrisposta dall'Inps e al momento vale solo per gli autonomi della gestione separata dell'ente di previdenza, ma il ministro Nunzia Catalfo ha già annunciato l'intenzione di estenderlo anche ai professionisti degli ordini.  

"Con l'approvazione dell'emendamento sull'ISCRO, l'indennità per gli autonomi iscritti alla Gestione Separata, continua la rivoluzione dei diritti e del welfare per i lavoratori autonomi. Finalmente arriva un sostegno per le partite IVA con cali involontari del reddito, una misura che apre la strada anche per un'indennita' per i professionisti ordinisti", dichiarano in una nota il responsabile economico del Partito Democratico, Emanuele Felice, e la vicecapogruppo del PD alla Camera Chiara Gribaudo, prima firmataria dell'emendamento poi riformulato e sottoscritto da tutti i capigruppo. "Questa indennità mette la parola fine all'idea di flessibilita' senza sicurezza che ha caratterizzato fino ad oggi i giovani lavoratori delle nuove professioni. Il percorso che il PD ha iniziato nella scorsa legislatura con la Dis-coll, la legge 81/2017, la norma sull'equo compenso e il taglio dell'aliquota della gestione separata non deve fermarsi qui: dobbiamo dare la possibilità di erogare prestazioni di welfare anche alle Casse private dei professionisti ordinisti, che nel corso della pandemia sono state fondamentali per ristorare centinaia di migliaia di lavoratori. Occorrono tutele universali per richiedere la frattura fra mondo del lavoro dipendente e autonomo". 

Repubblica spiega che al momento gli iscritti alle Casse private - come ingegneri, avvocati, architetti - sono fuori. Iscro si potrà incassare una volta sola nel triennio di sperimentazione, incompatibile con la pensione e il reddito di cittadinanza. E si accompagnerà a un percorso di aggiornamento professionale, monitorato dall’Anpal, l’Agenzia per le politiche attive.

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