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Martedì, 30 Aprile 2024
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La pensione senza tasse (o quasi) e a chi arriva la lettera per i controlli dell'Inps

Dal 2024 il Portogallo smetterà di applicare il regime più vantaggioso sugli assegni previdenziali di chi si trasferisce nel Paese. Ci sono però altri Stati particolarmente gettonati tra chi ha smesso di lavorare. E intanto partono le verifiche sull'esistenza in vita per le pensioni all'estero per gli anni 2023 e 2024, con la spedizione di una missiva esplicativa e del modulo standard di attestazione

Il Portogallo chiude alle agevolazioni fiscali per i pensionati e i lavoratori stranieri, come ha annunciato il primo ministro Antonio Costa nelle scorse ore. La legge al momento prevede un'imposta fissa del 20% per professionisti qualificati e nomadi digitali e una ancora più bassa, del 10%, per i pensionati. Non sarà più così dal 2024. Il Portogallo non concederà più l'agevolazione fiscale ai pensionati stranieri, tra cui numerosissimi italiani, a partire dal prossimo anno. "Mantenerla in futuro equivarrebbe a prolungare una misura di ingiustizia fiscale ingiustificata e sarebbe un modo indiretto per continuare ad aumentare i prezzi nel mercato immobiliare", ha dichiarato il capo del governo socialista. Introdotta nel 2009 per i pensionati che trascorrevano almeno sei mesi dell'anno in Portogallo, l'esenzione è stata totale fino al 2020.

Inizialmente, l'obiettivo era quello di attirare capitali stranieri. A beneficiarne sono state circa 10mila persone, in gran parte pensionati italiani, britannici e francesi, che si sono stabiliti soprattutto nella zona di Lisbona o nell'Algarve al sud. A distanza di qualche anno, l'aliquota fiscale è stata fissata al 10%, perché la misura ha prodotto effetti alla lunga distorsivi: i prezzi degli immobili sono più che raddoppiati, danneggiando fortemente i cittadini portoghesi. Da qui la decisione di eliminare le agevolazioni fiscali per i residenti stranieri.

Le pensioni all'estero e i "paradisi fiscali" per pensionati

Se trasferirsi in un Paese estero per i lavoratori italiani può essere una mossa motivata dai più svariati motivi, per i pensionati si tratta di solito di una scelta dovuta alla qualità della vita e della tassazione favorevole dello Stato che si sceglie. Secondo gli ultimi dati Inps, gli italiani in pensione all'estero sono in tutto 317mila (il 2,4% del totale). L'Inps paga pensioni all'estero in circa 165 Paesi, per un importo complessivo di oltre 1,4 miliardi di euro.

Per poter usufruire delle rispettive tassazioni bisogna controllare bene la normativa italiana, oltre ovviamente alle regole richieste dallo Stato estero: è necessario dimostrare di vivere davvero all'estero per più di 183 giorni all'anno, iscriversi all'anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) e non essere titolari di conti correnti o proprietari di immobili in Italia. Portogallo a parte, tra le mete più gettonate dai pensionati italiani ci sono anche Cipro, la Bulgaria, la Romania, la Slovacchia, la Grecia e la Tunisia.

Tra le tassazioni sui redditi da pensioni più favorevoli c'è quella cipriota. Sull'isola si applica un'aliquota del 5% per tutti gli importi che vengono dall'estero e che superano i 3.420 euro. Se invece la pensione è più bassa, i redditi non vengono proprio tassati. Anche la Grecia cerca di attirare pensionati in arrivo dall'estero, offrendo una tassazione del 7% per 15 anni. Per usufruirne bisogna essere residenti fiscali in Grecia, e non esserlo stati per cinque dei sei anni precedenti al trasferimento.

In Romania, invece, la tassazione sulle pensioni è del 10%. La stessa aliquota si applica in Bulgaria. Per essere sottoposti alla tassazione bulgara non basta però avere la residenza fiscale nel Paese: serve anche la cittadinanza. In Slovacchia la pensione è esentasse. In Tunisia, invece, la legge prevede un regime di abbattimento della tassazione dell'80% sulle pensioni lorde percepite dai cittadini di una serie di altri Stati, tra cui anche l'Italia. Il restante 20% della pensione è tassato al 20%. In tal modo, il prelievo totale corrisponde a circa il 5% dell'assegno pensionistico.

Controlli Inps: lettera in arrivo per migliaia di pensionati all'estero

Proprio in questi giorni, l'Inps ha riavviato i controlli sulle pensioni all'estero. Le verifiche dell'istituto nazionale di previdenza sociale mirano ad accertare l'esistenza in vita, per gli anni 2023 e 2024, dei pensionati che risiedono e riscuotono la pensione in altri Paesi europei come Portogallo, Grecia, Spagna, oppure in Africa e Oceania. L'obiettivo è evitare versamenti anche dopo la morte del beneficiario del trattamento previdenziale. Come funzionano questi controlli, nel dettaglio?

A partire dal 20 settembre 2023, spiega l'Inps, Citibank ha iniziato a spedire le richieste di attestazione dell'esistenza in vita nei confronti dei pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania, da restituire alla banca entro il 18 gennaio 2024. Qualora l'attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di febbraio 2024, laddove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza e, in caso di mancata riscossione personale o produzione dell'attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2024, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di marzo 2024.

La banca avvierà la verifica dell'esistenza in vita con la spedizione di una lettera esplicativa e di un modulo standard di attestazione. La modulistica per attestare l'esistenza in vita sarà inviata al pensionato ed è stata redatta sia in lingua italiana sia, a seconda del Paese di destinazione, in inglese, francese, tedesco, spagnolo o portoghese. La procedura non riguarderà alcuni gruppi di pensionati quali, ad esempio, quelli che risiedono in Paesi in cui operano istituzioni con le quali l'Inps ha stipulato accordi di collaborazione per lo scambio telematico di informazioni sul decesso dei pensionati comuni. I pensionati possono fornire la prova di esistenza in vita con le seguenti modalità:

  • inviando il modulo di attestazione dell'esistenza in vita alla casella postale PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom;
  • il modulo dovrà essere restituito a "Citibank N.A.", controfirmato da un "testimone accettabile", ossia da un rappresentante di un'ambasciata o di un consolato italiano o da un'autorità locale abilitata ad avallare la sottoscrizione dell'attestazione;
  • attraverso operatori di patronato aventi la qualifica di "testimoni accettabili", autorizzati ad accedere al portale predisposto da Citibank N.A. al fine di attestare telematicamente l'esistenza in vita dei pensionati;
  • la medesima funzionalità di attestazione telematica è a disposizione anche dei funzionari delle rappresentanze diplomatiche indicati dal ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

L'Inps ricorda che, per agevolare i pensionati, l'istituto e il ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale hanno condiviso un progetto che prevede anche la possibilità di rapportarsi con i funzionari delle rappresentanze diplomatiche tramite un servizio di videochiamata, riscuotendo poi personalmente la pensione presso gli sportelli Western Union. Inoltre è attivo il servizio di supporto della banca per pensionati, funzionari delle rappresentanze diplomatiche, patronati, delegati e procuratori che necessitino di assistenza riguardo alla procedura di attestazione dell'esistenza in vita.

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