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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Salvini e la flat tax a tutto deficit: il leghista va allo scontro con l'Ue (ma ha un'arma scarica)

Il vicepremier: "Tassa piatta sui redditi delle famiglie almeno fino a 50 mila euro. Lo spread aumenta perché conviene a qualcuno". Ma difficilmente la Lega riuscirà a piegare l'Europarlamento ai propri desiderata

Fare la flat tax, costi quel che costi. L’obiettivo della Lega è ambizioso e pazienza se per realizzarlo si dovrà fare altro deficit: "Prendiamo come parametro non più il 3 per cento ma il tasso di disoccupazione" ha detto ieri Matteo Salvini a 'Porta a Porta' lanciando il guanto di sfida all’Ue e ai mercati. "Sulla flat tax partirei dalle imprese" ha aggiunto il vicepremier, "se tagli le tasse a chi crea ricchezza aiuti l'occupazione. Io penso a uno shock fiscale del 15% per le imprese". Il costo? Tra i 30 e i 50 miliardi, "che si ripaga con introiti futuri dovuti al rilancio dell'economia".

Salvini: "Flat tax per le famiglie fino a 50mila euro"

Oggi Salvini è tornato sull’argomento fornendo altri dettagli: il piano della Lega è quello di introdurre una tassa piatta "sui redditi delle imprese e sui redditi delle famiglie almeno fino a 50 mila euro". Secondo il Carroccio una riforma del Fisco siffatta costerebbe circa 30 miliardi. "E' una cosa documentata al centesimo dalla Lega - ha assicurato Salvini -, una proposta che siamo pronti a portare in cdm, in Parlamento". Per il vicepremier dunque non occorre neppure individuare le coperture: la riforma del fisco verrà fatta in deficit, cioè facendo altro debito pubblico, ma il buco sarà compensato dalle maggiori entrate, conseguenza della (presunta) ripresa economica.

"Lo spread aumenta perché conviene a qualcuno"

Una teoria che non convince gli investitori, se è vero - come è vero - che lo spread oggi ha fatto un ulteriore balzo in avanti portandosi sopra i 280 punti. Per Salvini però "lo spread aumenta perché qualcuno ha convenienza che gli italiani siano vincolati a vecchie regole"."Lanciano l'allarme spread, come se il voto degli italiani di domenica non fosse libero, come se chi ha votato Lega volesse lo spread", ha affermato il vicepremier nel corso di una diretta facebook. "Fino a che l'Italia non dimezzerà il suo tasso di disoccupazione, scendendo dal 10 al 5%, abbiamo diritto a investire", ha aggiunto. Il ministro dell'Interno ha poi assicurato che "non aumenta l'Iva, non tassiamo la casa e i conti correnti".

La "grandine" dopo le elezioni: balzo dello spread, in arrivo una "lettera" dell'Ue

E ancora: "E' finito il tempo delle letterine e dei richiami, riprendiamoci il diritto alla crescita". "Basta con i parametri europei impostati solo sulla finanza. L'Italia ha una economia sana, a parità di condizioni siamo i migliori del mondo, dobbiamo essere messi nelle stesse condizioni" altrimenti "torniamo ai tempi di Soros".

Salvini va allo scontro finale con l'Ue (ma ha un'arma scarica)

Le promesse di Salvini però sono scritte sulla sabbia. Difficilmente la Lega riuscirà a piegare l'Europarlamento ai propri desiderata: il leader del Carroccio può infatti diventare la guida dell'opposizione al Parlamento, ma non ha i numeri per entrare in una eventuale maggioranza con i popolari, anche allargando l'alleanza sovranista a Farage, Orban e conservatori.

E se anche i sovranisti avessero ottenuto la maggioranza - cosa che non è avvenuta - è molto improbabile che la famosa regola sul deficit sarebbe stata cancellata: in materia di debito pubblico i leader sovranisti non la pensano in maniera diversa dagli attuali rappresentanti dell'Ue.

Elezioni europee 2019, i flussi di voto

Cottarelli smonta gli annunci del ministro 

Come fa notare l’economista Carlo Cottarelli, "le elezioni europee ci hanno detto due cose". La prima è che "il fronte sovranista non ha fatto grandi passi avanti e che quindi la speranza che le regole sui conti pubblici europei sarebbero state cambiate, adesso è pari a zero. La seconda cosa è che con questa grande vittoria Salvini si sente ancora di più legittimato nel sfidare l'Europa sui conti pubblici".

Il vicepremier si prepara così allo scontro finale ma ha in mano un’arma scarica. Peraltro, nota ancora Cottarelli, "la strategia di Salvini sulla flat tax e riduzione delle tasse è a mio avviso molto rischiosa, spero che il Governo la gestisca minimizzando i rischi. Il rischio è che ci sia una reazione molto forte dei mercati finanziari, lo spread ricomincia a salire e questo crea incertezza facendo frenare l'economia".

Il possibile aumento dell'Iva

Come se non bastasse sull’Italia pende anche la spada di Damocle rappresentata dal possibile aumento dell’Iva: per ora Lega e 5 Stelle si sono limitati a dire che "l'Iva non aumenterà" ma nessuno ha spiegato dove si possano reperire i 23 miliardi necessari. Ricordiamo che come previsto dalla legge di Bilancio, se dovessero scattare le così dette "clausole di salvaguardia" l’Iva passerebbe dal 22% al 25,2% e quella agevolata dal 10% al 13%. 

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